mercoledì 29 dicembre 2010

Sindacati Nordcave in Provincia

I rappresentanti sindacali della NordCave srl hanno chiesto un incontro all'amministrazione provinciale di Brescia per esprimere la preoccupazione dei lavoratori rispetto la capacità occupazionale dell'azienda.
In particolare è stato emesso un comunicato sindacale nel quale si segnala la mancata corresponsione di alcune mensilità e la messa in cassa integrazione dei lavoratori dal 6 Dicembre.
All'azienda Nordcave fa riferimento una parte del bacino estrattivo in località Macogna (Cazzago S.M.-Travagliato).
Storicamente la Nordcave apparteneva al gruppo Bregoli; dopo le difficoltà che hanno colpito il gruppo bresciano la proprietà risulta essere detenuta da una società con sede in Lussemburgo.

sabato 11 dicembre 2010

Secondo "frantumatore" per BREBEMI

Dopo quello già attivo a Covo, in Provincia di Bergamo, la società Brebemi necessita dell'attivazione di un secondo impianto.
Un "frantumatore" viene utilizzato per produrre minerali, che costituiscono la materia prima per produrre cemento e altre mescole di costruzione.
Originariamente la sede di installazione dell'impianto era stata individuata nel comune di Urago d'Oglio, ma come comunicato agli organi di stampa in questi giorni dal sindaco tale ipotesi è decaduta.
La nuova destinazione dell'installazione però non appare ancora definita. Qualcuno paventa la possibilità dei terreni nel comune di Castrezzato già destinati ad ospitare la cava di prestito per la stessa Brebemi.

giovedì 9 dicembre 2010

Brescia capitale lombarda per reati ambientali legati alla gestione rifiuti

Nel rapporto Ecomafia 2010 redatto da Legambiente Brescia è la provincia lombarda con il più alto tasso di reati accertati nella gestione illegale dei rifiuti.
31 infrazioni accertate, 47 persone denunciate e 16 sequestri effettuati.

venerdì 3 dicembre 2010

Prima asta deserta per Bregoli

Si è svolta ieri la prima asta per l'acquisizione di un ramo d'azienda della Bregoli spa.
L'asta è però andata deserta.
Nei prossimi gironi seguiranno altre convocazioni per la vendita dei macchinari dell'azienda in liquidazione, per lo più gru, mezzi movimento terra e motori per asfaltatura.

lunedì 15 novembre 2010

Accessi al blog


Continuano ad essere "istituzionali" gli accessi al nostro blog, stavolta anche la Presidenza del Consiglio dei Ministri (nonostante la crisi di governo o presunta tale).


venerdì 12 novembre 2010

Consiglio di Stato boccia la sospensiva per discarica d'amianto in via Brocchi

Il Consiglio di Stato ieri ha accolto il ricorso della Profacta spa contro la sospensiva in precedenza decretata dal TAR di Brescia per la discarica di amianto in via Brocchi a Brescia, zona S.Polo.
La palla torna ora nuovamente al TAR di Brescia, che con sollecitudine (come richiesto dallo stesso Consiglio di Stato) dovrà esprimersi sul ricorso principale.

mercoledì 13 ottobre 2010

Brescia pattumiera della Lombardia ?!

Il piano provinciale di gestione dei rifiuti di Brescia è arrivato ieri nella commissione consigliare Ambiente e Territorio della Regione Lombardia.
La commissione ha espresso parere favorevole, con i voti di PDL e Lega Nord, contrari PD, UDC e IDV.
Il piano reca al suo interno provvedimenti controversi. Da un lato, anche se sembra più un auspicio, viene preventivata la riduzione della quantità di rifiuti prodotta (-10% da qui al 2016) e l'aumento della quantità riciclata (dal 39,5% attuale al 65% nel 2016); dall'altro lato invece viene autorizzato lo smaltimento dei rifiuti soliti urbani nella terza linea dell'inceneritore cittadino, attualmente adibita esclusivamente per lo smaltimento dei rifiuti organici.
A margine del piano la commissione ha cercato di formalizzare alcune raccomandazioni:
- utilizzare la terza linea dell'inceneritore solo in caso di necessità,
- prevedere forme di compensazione a favore dei territori e delle popolazioni interessate dalle discariche.
Le raccomandazioni espresse a nostro avviso non sono significative. Con l'approvazione di tale provvedimento c'è il rischio di trasformare Brescia nella pattumiera della Lombardia, importando rifiuti da fuori provincia al solo scopo di consentire il ciclo continuo di lavoro nell'inceneritore (e quindi maggiori profitti per la ex municipalizzata che lo controlla).

domenica 10 ottobre 2010

Beppe Grillo per il parco delle cave

Alla manifestazione di ieri per il parco delle cave ha partecipato anche Beppe Grillo.
Resoconto filmato da parte di Bresciapoint visibile a questo indirizzo:

http://www.youtube.com/watch?v=u15LKAnlhfI

venerdì 8 ottobre 2010

Manifestazioen per il Parco delle cave



Domani a San Polo manifestazione in favore del Parco delle Cave.

giovedì 7 ottobre 2010

A Bergamo "Turisti per cave"

Gli organi di stampa della provincia bergamasca hanno diffuso ieri la notizia della manifestazione "turisti per cave".
Promotori dell'iniziativa sono 16 aziende, appartenenti all'associazione nazionale estrattori produttori lapidei e affini (Anepla), al Gruppo industriali del marmo, delle pietre e affini, ed alcune industrie estrattive di Confindustria Bergamo.
L'obiettivo dichiarato è quello di aprire le cave alle scolaresche e ai cittadini per permettere la visita dei diversi siti.
Un tentativo per sdoganare le cave? A nostro avviso restano un problema visto l'enorme impatto ambientale che procurano, anche e sopratutto se a fine attività vengono riempite di rifiuti. Come segnalato più volte servirebbe un efficace strumento di pianificazione e regolamentazione del settore.
E intanto le proposte di modifica della Legge regionale sui piani cave giacciono dormienti dopo l'insediamento del nuovo consiglio e delle nuove commissioni regionali.

venerdì 1 ottobre 2010

Incidente in cava a Montichiari

Altro incidente sul lavoro in una cava bresciana.
Intorno alle 8.00 di stamattina un operaio 41enne è caduto dall'altezza di circa 4 metri all'interno della cava Pezzola, in via S.Bernardino a Montichiari.
L'uomo è stato ricoverato alla Poliambulanza di Brescia in codice rosso.

venerdì 24 settembre 2010

Anche per la Provincia di Brescia niente discarica DRR alla Macogna

Il Breciaoggi di ieri riporta la notizia della cancellazione della discarica DRR nella cava della Macogna.


"22/09/2010 - La discarica finisce al macero, sindaci e Provincia esultano

E' ufficiale: la discarica «Drr» che avrebbe dovuto trovare spazio nella cava Macogna non verrà realizzata. Il progetto è stato affossato definitivamente nel corso della conferenza di concertazione degli enti convocata ieri a Milano nella sede della Regione. Decisivo il «no» della Provincia di Brescia, che ha suffragato e rinsaldato la ferma opposizione già espressa da tempo dai sindaci di Berlingo, Cazzago, Rovato e Travagliato coinvolti a vario titolo dal potenziale bacino di conferimento rifiuti. Comuni che nel contesto martoriato della Macogna si stanno battendo per realizzare un Parco locale di interesse sovra comunale, una sorta di compensazione allo stress ambientale subito dal territorio in questi anni per il susseguirsi di cave, discariche e infrastrutture viarie. Ieri i tecnici della Regione non hanno potuto far altro che prendere atto della contrarietà degli enti locali. Il Broletto ha ribadito le perplessità espresse nella delibera della Giunta, bocciando lo stoccaggio di 1,5 milioni di metri cubi di rifiuti speciali non pericolosi. I Comuni hanno fatto rilevare che il progetto è incompatibile con gli strumenti urbanistici locali, che prevedono in quell'area l'istituzione di un parco locale, e anche con gli strumenti pianificatori sovraordinati, come il piano cave della Provincia di Brescia, che impone - al termine dell'attività estrattiva - un recupero a uso naturalistico o ricreativo e a verde pubblico attrezzato». Infatti il recupero a fondo cava è inconciliabile con lo stoccaggio di rifiuti, tra l'altro già conferiti illecitamente nell'ate 14. Attraverso un documento sulle criticità ambientali, enti locali e associazioni ecologiste. hanno ribadito che questa porzione di territorio è già ora gravata da un cumulo di impatti notevole «e necessita quindi di un serio risarcimento ambientale e non già dell'aggiunta di ulteriori situazioni altamente impattanti». In ultima istanza, i Comuni hanno chiesto l'archiviazione definitiva dell'iter del progetto per scongiurare il rischio che la richiesta di discarica per rifiuti speciali possa essere derubricata ad inerti (calcinacci e resti della demolizione edile) e quindi passi sotto l'egida della Provincia.
Tutti in bici nel nome dell'oasi

UN COLORATO CORTEO ha solcato la campagna della Bassa in bicicletta per sostenere il Parco Macogna, l'oasi destinata a bloccare ogni ipotesi di discarica nell'ex cava al confine fra Travagliato, Cazzago, Rovato e Berlingo. Alla manifestazione promossa dall'Associazione progetto Macogna hanno partecipato oltre 250 persone. "

martedì 21 settembre 2010

Brescia tra le città più inquinate d'europa

E' stata resa pubblica oggi una statistica dell'Agenzia Europea per l'Ambiente secondo la quale Brescia si classificherebbe al terzo posto tra le città europee più inquinate.
L'indagine è stata condotta nel quadriennio 2004-2008 ed ha riguardato la qualità dell'aria.
Questa la classifica:
1° Plovdiv (Bulgaria)
2° Torino (Italia)
3° Brescia (Italia)
4° Milano (Italia)
5° Sofia (Bulgaria)

lunedì 20 settembre 2010

Fallimento per la Bregoli spa

In questi ultimi giorni organi di stampa locali hanno pubblicato la notizia del fallimento della Bregoli spa. La società ha sede in via Ghislandi a Brescia ed è attiva nel settore delle costruzioni civili ed industriali e nella costruzione e manutenzione di strade. Il gruppo Bregoli aveva già manifestato la scorsa primavera problemi di liquidità quando aveva rinunciato alla costruzione del polo commerciale a Leno.
Ricordiamo che del gruppo Bregoli fa parte anche la NordCave, società attiva nell'estrazione e commercializzazione di inerti (sabbia e ghiaia) e di conglomerati bituminosi. L'azienda ha sede operativa in via caduti a Cazzago San Martino, ed occupa una parte del bacino estrattivo della Macogna.

domenica 12 settembre 2010

Biciclettata per il parco Macogna











Si è tenuta in questa soleggiata domenica di fine estate la biciclettata organizzata dall'associazione Progetto Macogna.
Diverse centinaia di persone, comprese allegre famigliole con bambini, sono andate alla scoperta di campi, rogge, chiesette, cascine; per dimostrare che la gente dell'ovest bresciano vuol dire no a cave e discariche e si al parco.

Ecco il nostro reportage fotografico.

mercoledì 8 settembre 2010

Ex statale 11 strada più pericolosa della Provincia di Brescia

Segnaliamo sul sito rovato.org,
a questo indirizzo

http://rovato.org/2010/09/07/muoversi-in-franciacorta-anche-rovato-fra-i-punti-critici-dellex-statale-11-padana-superiore/

l'interessante resoconto del convegno tenutosi Sabato 4 Settembre organizzato da Cogeme Informatica, nell'ambito della 30° Fiera dell'Agricoltura e dell'Artigianato di Bornato.
Durante il convegno, al quale ha partecipato anche il neo assessore alla viabilità della Provincia di Brescia Maria Teresa Vivaldini, sono stati presentati i risultati statistici del monitoraggio del traffico e della sicurezza stradale sulle strade bresciane.
Ancora una volta la strada ex statale 11 Padana Superiore si è confermata la più pericolosa, avendo fatto registrare il numero più elevato di incidenti e feriti.
Ai nostri lettori ricordiamo che l'intero traffico indotto dalla cava Mercurio-Bonfadina (stimato in almeno 300 camion pesanti al giorno) dovrebbe interessare direttamente proprio la ex statale 11; la situazione dall'attuale precarietà diventerebbe quindi non gestibile.
Ricordiamo inoltre che la concessione di escavazione per l'ATEg09 (cava Mercurio-Bonfadina) è stata rilasciata dalla Provincia di Brescia sulla base di uno studio del traffico presentato dalla stessa ditta escavatrice, eseguito negli ultimi giorni di Luglio e quindi sottostimato rispetto ai normali volumi di traffico. Gli uffici provinciali non avevano ritenuto di commissionare uno studio indipendente nonostante il nostro Comitato avesse presentato un studio del traffico alternativo, che sbugiardava le previsioni formalizzate dal cavatore.

domenica 5 settembre 2010

Incidente mortale in una cava a Serle

Si è verificato ieri un drammatico infortunio sul lavoro in una cava di marmo a Serle.
Un giovane operaio 32enne è rimasto ucciso, schiacciato da una grosso blocco di marmo che stava tagliando.

giovedì 2 settembre 2010

Biciclettata per la Macogna


Segnaliamo l'iniziativa organizzata dall'Associazione Progetto Macogna.




mercoledì 1 settembre 2010

Bilancio 2009 in rosso anche per Nuova Beton spa

Sono stati pubblicizzati i risultati di bilancio 2009 della Nuova Beton spa.
L'azienda, con sede a Brescia, è attiva nel settore delle cave e delle discariche. In particolare detiene il 60% della DRR srl, società che ha avanzato un progetto di discarica per rifiuti speciali nella cava tra Cazzago San Martino e Berlingo, e la Zocco srl, società che invece aveva avanzato un proggetto di dicarica nella cava presente nel comune di Erbusco.
Il fatturato è risultato in aumento da 14,8 mln € del 2008 a 17 mln, utile netto negativo per 828.000 € ma in miglioramneto rispetto a -1,6 mln dell'anno prima .
Anche in questo caso si conferma il profondo rosso per il settore estrattivo e di gestione dei rifiuti bresciano.

martedì 31 agosto 2010

Bilancio 2009 Gruppo Faustini spa

Riprendiamo oggi a scrivere sul nostro blog dopo una lunga pausa estiva.
Segnaliamo l'articolo pubblicato sull'edizione odierna del Giornale di Brescia, che riporta il rendiconto economico relativo all'anno 2009 del Gruppo Faustini.
Il Gruppo Faustini spa ha sede a Brescia ed è attivo in diversi settori, tra cui le costruzioni civili ed industriali, le opere stradali, e naturalmente le cave e le discariche.
Ricordiamo inoltre che è proprio di una società del Gruppo Faustini il progetto per la discarica d'amianto in via Brocchi, in zona San Polo a Brescia.
Il bilancio 2009 racconta di un anno di crisi con ricavi scesi di oltre il 55% (da quasi 79 mln di euro a circa 43,5) e utile netto di competenza in rosso, -1,1 mln contro l'utile di quasi 4 mln d'anno prima.
I dati dell'esercizio dimostrano che questi son anni di crisi, anche e soprattutto per il settore dell'edilizia. Meno profitti e debiti più pesanti. Per il settore dell'estrazione degli inerti segnaliamo invece che, in presenza di domanda debole che ha fatto abbassare volumi e prezzi di vendita, le concessioni di escavazione non hanno subito revisioni rispetto alle concessioni effettuate dal piano provinciale nel 2005.
Come segnalato più volte serve a nostro avviso una revisione del piano, tra le altre cose evento già verificatosi per i piani precedenti verso la metà delle vigenza degli stessi, per allineare le licenze ai volumi effettivamente necessari, in modo da impedire la creazione di nuovi buchi per produrre materiale che rimarrebbe invenduto.
Ancora una volta segnaliamo inoltre che, nonostante il piano cave della provincia di Brescia 2005-2015 fosse già sovradimensionato rispetto alle effettive esigenze all'atto della sua approvazione, in questi anni sono poi state approvate fuoripiano cave di prestito per la realizzazione della BREBEMI.

martedì 20 luglio 2010

La Bonfadina finisce anche sul quotidiano nazionale "TERRA"!

Segnaliamo che sul numero di Domenica 18/07/2010 di TERRA, quotidiano nazionale, è comparso un articolo di Pietro Dommarco che approfondisce il tema dello smaltimento di amianto in Provincia di Brescia. Partendo dal caso di Montichiari si arriva alla radice del problema del perchè nel bresciano vi siano così tante discariche. La tesi portata avanti dal consigliere comunale di Rovato Angelo Bergomi sta nella seconda parte dell'articolo: troppe cave aperte vuol dire numerosi buchi appetibili per gli smaltimenti.
L'articolo è leggibile anche dal sito personale del giornalista: http://www.pietrodommarco.it/index.php/montichiari/
Nella seconda parte si cita il caso della "nostra" cava Bonfadina che sta, purtroppo, diventando un emblema sempre più internazionale della miopia della politica sui temi ambientali.

lunedì 12 luglio 2010

11/07/2010: E' morto Giorgio Alpi


Una triste notizia ha solcato la cronaca che ieri stavamo scrutando dai vari notiziari.
E' morto all'età di 86 anni Giorgio Alpi, stimato medico, urologo, padre di Ilaria Alpi la giornalista che nel 1994 insieme all'operatore Rai Miran Hrovatin venne barbaramente uccisa in un agguato a Mogadiscio (Somalia). Da anni con la moglie Luciana ha fermamente cercato la verità sulla fine della figlia e dovette scontrarsi con i mulini a vento di commissioni d'inchiesta che non accertarono proprio un bel nulla. Anzi, non parteciparono a chiarire in che modo gli omicidi di Ilaria e Miran fossero legati alla loro inchiesta su presunti traffici illeciti di rifiuti, connivenze, in una parola il marcio.

Siamo legati da un ricordo particolare a questa vicenda. All'esordio del Comitato Anticava di Rovato nel 2004 conoscemmo Mario Corioni del circolo Legambiente di Erbusco, circolo che venne intitolato a Ilaria Alpi e che periodicamente si recava a Roma a trovare i genitori di Ilaria.
In più di un'occasione nostro papà volle sottolineare agli amici di Erbusco l'apprezzabile scelta che fecero nell'intitolare ad Ilaria Alpi il loro circolo, per il suo coraggio, per l'affinità che un circolo ambientalista potesse avere con una figura di una giornalista morta proprio per le inchieste che stava conducendo anche sull'ambiente africano. Chiedemmo anche di portare la nostra solidarietà ai genitori dell'indimenticata giornalista in una delle periodiche visite che il circolo di Erbusco faceva a Roma.
Cosa che Mario fece.

In questo triste momento anche come Comitato Anticava di Rovato esprimiamo a tutta la famiglia Alpi, in particolar modo alla moglie Luciana, la nostra vicinanza per la perdita di Giorgio.
L'unica consolazione è che finalmente ha potuto unirsi con la sua Ilaria e scoprire, finalmente, la verità.

Stefano e Angelo

giovedì 8 luglio 2010

Si scrive allargare l'autodromo, si legge Cava di prestito Brebemi!

La cava di prestito per Brebemi arriva a ridosso della Bargnana grazie all'accordo siglato dal Comune di Castrezzato alla fine di giugno.
Ma il piano cave di Brescia non comprendeva già le volumetrie per le grandi infrastrutture Brebemi e TAV?
Evidentemente no, se serve allargare l'autodromo di Castrezzato per ricavare nemmeno tutta la volumetria che serve per le massicciate di un pezzo di Brebemi.
Rimane il grande dubbio.
Perchè un anno e mezzo fa il tracciato era previsto in trincea con il ricavo di inerti necessari poi per la massicciata di Brebemi e ora Brebemi prevede il tracciato in sopraelevata con necessità di nuovi inerti?
Hanno spinto i cavatori?
E la proposta di riciclare le scaglie delle cave di marmo (si parlava di 5.000.000 di mc solo in Provincia di Brescia!!!) dove è finita?
Ragazzi sveglia! Come sempre questi accordi vengono siglati in estate, basandosi sull'assunto che nel periodo estivo la gente sia meno attenta.

Si avvicina la sentenza del Consiglio di Stato sulla Bonfadina!



Mentre la Regione ieri ha deciso di riaprire l'iter per la questione discarica Profacta nel perimetro della cava Macogna, il 13 Luglio il Consiglio di Stato si esprimerà nel merito dei numerosi procedimenti sulla cava Bonfadina.
Riassumendo brevemente: il Tar il 1 Dicembre 2009 ha bloccato i lavori già iniziati lo scorso Agosto perchè il quadruplicamento del bacino è stato realizzato dalla Regione senza interpellare i Comuni. Il privato e la Provincia hanno presentato entro fine febbraio una richiesta di sospensiva che il Consiglio di Stato ha rigettato a Marzo 2010.
La Regione Lombardia, dopo le elezioni regionali ha ricorso al Consiglio di Stato (ma guarda un pò che strana la tempistica!) .
Il 13 Luglio si discuteranno tutti questi ricorsi (non si sa se anche quello della Regione Lombardia).
Cosa aspettarci?
Ci sono più possibilità che a beneficio dei cittadini cerchiamo di enucleare:
1) Il Consiglio di Stato ribalta la sentenza del TAR. Dalla mattina dopo il cavatore può riprendere a scavare.
2) Il Consiglio di Stato conferma la sentenza del TAR. L'ambito estrattivo deve riprendere il suo iter dalla proposta provinciale di 400.000 metri cubi.
La Provincia deve allora confermare la sua proposta o stravolgerla. La Regione poi, con la partecipazione dei Comuni stavolta deve dire come la pensa. Se venisse confermata la proposta provinciale ci sarebbe comunque un problema. I 400.000 mc riguardavano solo l'area collocata sul territorio comunale di Rovato, per intenderci quella che si affaccia sulla ex statale 11 e sud del canale Roggia Fusia che costeggia i capannoni rimasti dopo la demolizione.
C'è un grande problema. Fin dalla conferenza dei servizi in Provincia sulle emissioni di polveri il 13 Luglio 2009. Allora lo scavo non era ancora stato iniziato, ma già in quella sede il Comune di Rovato disse che era assurdo partire con l'escavazione senza aspettare la sentenza del TAR perchè in caso di pronunciamento favorevole ai Comuni (come poi è in parte successo) l'escavazione sarebbe partita sul lotto di Cazzago S.M.. Morale: la ditta a occhio e croce ha portato via 200.000 metri cubi in 3 mesi dei 400.000 previsti dalla Provincia sul decennio di durata del piano cave; li ha portati via dal Comune di Cazzago S.M. che non era coinvolto dalla proposta della Provincia ma solo da quella della Regione Lombardia.
Quindi il caos più totale.
Staremo a vedere quel che succede settimana prossima.
Come sempre terremo informati i cittadini.

lunedì 5 luglio 2010

Auguriata a Montirone


Seppur ormai realizzata ci piace segnalare l'iniziativa di ieri sera organizzata dal Gruppo Ambiente di Montirone e da Legambiente Bassa Bresciana in difesa del territorio contro una possibile nuova mega-cava (170 piò!!).

domenica 4 luglio 2010

Video cave e discariche italiane

Proponiamo il video disponibile sul sito youtube.com

http://www.youtube.com/watch?v=q9dViQi_odw

che racconta ordinarie storie di cave e discariche italiane.

venerdì 2 luglio 2010

Bresciaoggi del 24/06/10

Proponiamo anche l'articolo del Bresciaoggi del 24 Giugno, relativo alle riflessioni in atto rispetto il vigente piano cave provinciale.


"BRESCIA OGGI
Giovedì 24 Giugno 2010
PROVINCIA Pagina 15
AMBIENTE. Sovrastimato dopo la crisi, ridimensionamenti sul tappeto Piano cave a ritmi ridotti? - Il Pd chiede alcuni tagli
Complice la crisi economica che ha colpito pesantemente l'edilizia e indirettamente il commercio di sabbia e ghiaia, il piano cave provinciale in vigore (regola il periodo che va dal 2005 al 2014) risulta sovradimensionato. Per questo il Pd ha chiesto alla seconda commissione Ambiente della Provincia che il prossimo piano cave sia più sobrio, che tenga conto dei quantitativi residui dell'attuale piano, così come dei «buchi» realizzati per realizzare infrastrutture o bonifiche agricole, che eviti l'escavazione in acqua ma anche l'esportazione indiscriminata di inerti estratti fuori provincia. Richieste che vedono d'accordo l'assessore all'Ambiente e Attività Estrattive Stefano Dotti (Lega Nord). «Assicuro che il prossimo piano cave non prevederà di certo i volumi di quello attuale (70milioni di mc) - spiega Dotti- ma avrà coordinate più conservative in senso ambientale, senza più escavazioni in acqua e tenendo conto del riutilizzo delle scorie edili che permettono di estrarre meno quantitativi. Dovremo tener conto anche di tutti gli interventi - come l'attuale logistica di Chiari - dove si ottiene materiale inerte al di fuori del piano cave».Per Diego Peli (capogruppo Pd) «E' doveroso avere un piano cave che tenga conto non solo degli ambiti estrattivi ma di tutti gli interventi infrastrutturali in programma sul territorio. Ad esempio se si realizzerà l'autostrada di Valtrompia ci sarà la disponibilità di altri 5 milioni di mc». Soddisfatto anche il presidente della seconda commissione, Isidoro Bertini, «Si è registrato un clima propositivo su cui c'è stata condivisione da parte di tutti in modo da portare avanti un piano che abbia un impatto ambientale più limitato». Posizioni differenti invece quelle riguardanti i quantitativi già scavati nell'attuale piano cave. Per l'assessorato e la maggioranza si è scavato all'incirca la metà dei quantitativi previsti; Il Pd si basa sui dati di Legambiente e sostiene che si sia estratto solo il 30% delle volumetrie previste. «Se non dovessero esaurirsi al 2014 -chiude Peli - che vengano scalati dal nuovo piano».P.GOR."

martedì 29 giugno 2010

Piano cave provinciale


In questi ultimi giorni nel bresciano si sono rincorse voci relative al piano cave provinciale. A metà della vigenza dello stesso (2005-2015) alcune indiscrezioni accrediterebbero nel 20% il volume di materiale effettivamente scavato rispetto quanto preventivato nel documento programmatico. Inoltre gli ambiti estrattivi effettivamente autorizzati finora coprono poco più del 50% del volume di escavazione consentito dal piano. La crisi economica, che ha colpito anche il settore delle costruzioni, avrebbe quindi lasciato il segno. Tali dati tuttavia si scontrano con le notizie di grandi cave di prestito, che verrebbero autorizzate extra piano per imprecisati milioni e milioni di metri cubi, per la realizzazioen di TAV e BREBEMI.

A tal proposito pubblichiamo l'articolo del Giornakle di Brescia pubblicato il 16 Giugno.



venerdì 25 giugno 2010

Accessi eccellenti al blog


Ci scusiamo con i nostri lettori, ma ultimamente abbiamo avuto poco tempo per aggiornare il nostro blog.
Ciononostante gli accessi eccellenti continuano. Oggi addirittura uno dal ministero dell'interno.

martedì 8 giugno 2010

Anche la Regione ricorre al Consiglio di Stato!

Ma guarda che caso!
Trascorse le elezioni regionali la Regione Lombardia si ricorda che c'è aperta ancora la vicenda della cava Bonfadina e decide di ricorrere al Consiglio di Stato dopo che il TAR di Brescia ha annullato lo strumento urbanistico dell'ambito territoriale estrattivo posizionato su questi terreni a cavallo tra Rovato e Cazzago S.M..
Già il Consiglio di Stato aveva respinto le domande di sospensiva avanzate dalla ditta e dalla Provincia ravvisando che il quadruplicamento del bacino estrattivo (da 400.000 mc a 1.600.000 mc) sarebbe avvenuto senza recoinvolgimento dei Comuni.
Il 13 Luglio il Consiglio di Stato ha stabilito l'udienza in cui discuterà dei ricorsi di Provincia e privato.
Da quando le amministrazioni comunali hanno ricevuto notifica del ricorso al Consiglio di Stato da parte di Regione Lombardia sono concessi dalla legge 60 giorni per resistere o meno a questo ricorso. Al 13 Luglio questi 60 giorni non sarebbero trascorsi. Eppure la Regione Lombardia chiede di unificare la discussione del suo ricorso insieme a quello di privato e Provincia.
Da umili cittadini, sicuramente non esperti di diritto ma nemmeno completamente sprovveduti ci chiediamo:
1) Dalla sentenza del TAR del 01/12/2009 che ha bloccato i lavori nella Bonfadina sono trascorsi circa 6 mesi (!!) e la Regione Lombardia non ha ricorso in tutto questo tempo contro tale sentenza.
2) Trascorse le elezioni regionali di due mesi decide invece di ricorrere, non rendendo mai palese prima delle elezioni questa sua volontà.
3) Nel suo ricorso chiede di unificare la discussione con il ricorso del privato e della Provincia di Brescia.
Ma come, adesso fa fretta al Consiglio di Stato?
Chiede di unificare i ricorsi quando alla data della discussione di quello del privato e della Provincia non sono nemmeno trascorsi i termini stabiliti dalla legge?
Siamo alla follia assoluta.
Chiediamo ufficialmente ai consiglieri regionali neoeletti di qualunque schieramento politico essi siano che in campagna elettorale hanno parlato di "..difesa del territorio.." di chiedere ragione agli uffici regionali di questo comportamento.
Ci chiediamo perchè una solerzia di questo tipo non sia stata messa in atto quando la Commissione Europea ha bacchettato la Regione Lombardia sulla mancata Valutazione di Impatto Ambientale per bacini oltre i 20 ettari come stabilito dalle normative.
Ribadiamo il nostro invito alle amministrazioni comunali a resistere a queste decisioni assurde.
Comitato Anticava Rovato

giovedì 27 maggio 2010

Esiste un'altra Italia?

Pubblichiamo quanto ci è stato recentemente recapitato in posta elettronica, con la speranza che possa far riflettere i nostri lettori insieme a noi.

D'altro canto una domanda sorge spontanea.. un'altra Italia è possibile? Probabilmente bisognerebbe iniziare con il cambiare gli italiani.


"Facciamo girare queste parole. Perchè sono le parole che mancavano. Quelle che in molti pensavano ma non hanno avuto la possibilità, la forza o il coraggio di urlare.
Le ha scritte un giovane sindaco, Domenico Finiguerra, ai cittadini di Cassinetta di Lugagnano, ma sono rivolte a tutti. O almeno a tutti quelli che vorrebbero davvero un'altra Italia.
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ESISTE UN'ALTRA ITALIA

Con questa lettera mi rivolgo ai 1800 cittadini di Cassinetta di Lugagnano, ai frequentatori del mio sito internet, ai miei contatti sui social network, ai 30 mila aderenti alla Campagna Stop al Consumo di Territorio, ai 420 mila sostenitori dell’Acqua Pubblica, alle migliaia di persone che ho incontrato in incontri pubblici, conferenze e dibattiti, ai miei colleghi, amministratori o politici.
Negli ultimi 8 anni sono state molte le occasioni per scrivere, commentare, riflettere a voce alta.Ho condiviso con dei fantastici compagni di viaggio, il gruppo “Per Cassinetta”, protagonisti dell’esperienza di rinnovamento del nostro comune, l’orgoglio e l’onore di guidare Cassinetta di Lugagnano, la sua comunità e il suo territorio, nella difesa dell’ambiente, del paesaggio e dei beni comuni, per la terra e per l’acqua.Ho condiviso la speranza e la volontà di contribuire alla costruzione di un futuro migliore e diverso per i nostri figli.Insieme alla mia giunta ho sempre manifestato pensieri e idee con la massima sincerità.Oggi, non posso non fare altrettanto.
Spesso i politici dicono e fanno cose con lo scopo di accattivarsi la simpatia dei cittadini elettori. Prestando molta attenzione a non urtare le sensibilità e le suscettibilità. Evitando scomodi argomenti che potrebbero far perdere qualche voto al loro partito.
Sono stato eletto nel 2002 e riconfermato nel 2007 alla guida di una lista civica. Senza nessun legame con i partiti. Ma la mia storia personale e le mie idee mi collocano nella parte del campo che si contrappone (o sarebbe meglio dire dovrebbe farlo), all’attuale maggioranza di Governo guidata da Silvio Berlusconi e da Umberto Bossi.
Per l’affetto o per il rispetto che devo a tutti i cittadini di Cassineta e a tutti coloro che mi seguono in rete o che mi hanno ascoltato in qualche sala pubblica, cinema o teatro, è per me indispensabile manifestare apertamente il mio pensiero rispetto alla deriva culturale e all’impoverimento civile che sta interessando l’Italia.
Negli ultimi anni, lentamente, giorno dopo giorno, si è diffuso un amaro rancore preventivo nei confronti di chi è straniero, di chi professa altre religioni rispetto a quella cattolica, di chi è diventato nostro vicino di casa. “Andate via, a calci nel c…!”, “L’Italia agli Italiani!”,“Giù la mani dalle nostre donne, dal nostro lavoro, dal nostro crocifisso!”Quante volte abbiamo udito queste frasi? Alla televisione, alla radio o in comizi elettorali.
Ma nelle ultime settimane l’accelerazione di questo processo e l’affermazione di prassi e comportamenti indegni di un paese che vuole definirsi civile, ha assunto un carattere davvero insopportabile. Ha cominciato a coinvolgere in maniera diretta i bambini. E cosa ancor più grave, per me, ha visto sindaci e assessori agitare spettri e propaganda per far venire ai cittadini la bava del livore alla bocca, sperando di interpretare questi istinti primordiali e alimentare così il proprio consenso.
Un comune in Provincia di Verona ha lasciato a piedi i bambini (figli di stranieri) non in regola con il pagamento dello scuolabus. Così, se le porte del pulmino giallo si aprivano per taluni, per altri si chiudevano. “Tu sali! Tu resti giù!”
In un altro comune in Provincia di Brescia alcuni bambini (sempre figli di stranieri) non in regola con il pagamento della refezione sono stati lasciati a digiuno. Proprio così. Mentre i loro compagni venivano serviti con pastasciutta, bistecca e insalata, questi piccoli esseri umani si sono trovati davanti un semplice pezzo di pane e dell’acqua. Quando un imprenditore, volendo separare le sue responsabilità da quelle del suo sindaco, ha voluto saldare il debito per conto delle famiglie morose, gli sono giunti messaggi indispettiti, raccolte di firme contro la sua donazione. Perché? Perché si era azzardato a guastare il clima di ritorsione collettiva e vendicativa… a sporcarlo con un gesto di buona volontà?
Una vergogna. Una vera e propria vergogna. Ho provato ad immaginare mio figlio, seduto ad un banchetto. L’ho immaginato guardare il suo compagno mangiare ed abbassare lo sguardo, umiliato, senza sapere perché. Ho provato ad immaginarlo con lo zainetto in spalla tornare mestamente e a piedi verso casa. Il capo chino e l’etichetta di diverso sulla giacchettina.
Cari cittadini e cari amici,di fronte a questi episodi, cartine di tornasole di cosa è diventato il nostro paese, non posso tacere. Non posso non gridare il mio disprezzo umano e politico per chi nell’intento di ottenere voti e approvazione, non riuscendo a far pagare genitori morosi, si inorgoglisce nel prenderne a calci i figli. Si inorgoglisce. Invece di mettere in campo un’azione doverosa di recupero e verifica dell’evasione, cavalca tale occasione per raccogliere i frutti dall’albero dell’insofferenza diffusa.
Io sento il dovere morale di dire e fare la mia parte. Innanzitutto non voltandomi, per opportunismo, dall’altra parte, diventando così complice. Corresponsabile morale di una classe politica di aspiranti gerarchi che cercano visibilità in un regime culturale fondato sulla ripugnanza, sull’egoismo e sulle povertà ideali e materiali. Sospinti da cittadini che hanno smarrito, sono stati spogliati o si sono liberati dei sentimenti di fraternità e pietà.
Sul mio sito si parla molto di temi ambientali. Ma di fronte ai respingimenti in alto mare di donne e bambini in fuga dalla fame e dalla guerra, di fronte ai cadaveri di stranieri ammassati nel deserto libico perché non idonei ad avere un pezzo di carta, di fronte alle scene di razzismo e deportazione cui abbiamo assistito alcuni mesi fa a Rosarno, di fronte a tutto questo, non me la sento di cambiare discorso per parlare di nucleare o risparmio energetico.
Di fronte alle rivoltanti e spregevoli parole di politici che incitano alla caccia al diverso, sia esso musulmano, nero o omosessuale, di fronte a questa deriva barbarica, che sta gettando le basi, e forse ha già costruito, una società della violenza, dell’invidia e dell’iperindividualismo, di fronte agli sguardi di giustificazione (se non addirittura di approvazione) delle parole cariche di retorica razzista, di fronte ai fatti prodotti da un clima che ricorda quello preparatorio dei tempi bui del nazi-fascismo, di fronte a tutto questo, non me la sento di cambiare discorso per parlare di inceneritori o autostrade.
Di fronte al degrado civile e morale del mio paese, l’Italia, che sta mostrando in questi giorni il suo lato peggiore, mi sento in dovere di manifestarvi tutto il mio disagio e la mia indignazione. Affinché tutti voi sappiate da che parte sto. Anche se, e ne sono consapevole, ciò comporterà da parte di alcuni di voi, ma spero di pochi, l’abbandono di sentimenti di simpatia nei miei confronti.
Ma ciò che io vi chiedo non è la simpatia. Osservando insieme a voi gli occhi di un bambino che implora pietà su un gommone o quelli di un uomo abbassato su una pianta di pomodori, ciò che io vi chiedo è la comprensione e la solidarietà, per loro.
Da pochi giorni è passata la Pasqua. La gran maggioranza di voi ha festeggiato la Resurrezione di Gesù. Lo stesso Gesù che se fosse nato oggi, in Italia, magari in una catapecchia della periferia milanese, non sarebbe stato salutato con riunioni di gioia e cori di giubilo, bensì con presidi di protesta e cori razzisti.Se siete credenti e cristiani e vi recate in chiesa tutte le domeniche, udirete parole che invitano all’amore. Ascoltatele.Non prestate orecchio a chi, ostentando un fazzoletto verde nel taschino o una spilletta con uno spadone puntato in alto, a pochi metri del sagrato della chiesa, vi indica come unica strada da percorrere quella della paura, dell’odio e dell’intolleranza.
Pensate invece ai vostri figli e alle prossime generazioni. Cercate di non trasmettere sensazioni di lontananza rispetto a chi ha il colore della pelle diversa, a chi prega un dio diverso, a chi viene da un paese diverso. Perché non sarà né bello né piacevole per i vostri figli, vivere in un paese dove ci si guarda con diffidenza o indifferenza. Dove il pregiudizio annega ogni stimolo alla reciproca conoscenza. Dove il benessere individuale viene prima di ogni regola di giustizia sociale e collettiva.
Forse non ho nessun diritto di dirvi tutto questo, e mi scuso se ciò è vissuto da parte vostra come una sorta di predica. Ma io sono un sindaco e, seppur piccolo, sono un rappresentante delle istituzioni ed è bene che i cittadini che rappresento e quelli che si soffermano ad ascoltare ciò che dico e propongo in rete, sappiano quali sono i sentimenti che si agitano nel mio cuore.
Io sto dalla parte delle sorelle e dei fratelli stranieri. Quelli che arrivano disperati in cerca di speranza. Quelli che muoiono di stenti implorando accettazione. Quelli che sono sfruttati senza ritegno da delinquenti e criminali. Quelli che tutti i giorni accompagnano i nostri figli a scuola, quelli che curano i nostri anziani e che cureranno noi tra qualche anno, quelli che lavano i nostri gabinetti, quelli che si sporcano le mani di grasso per noi.
Io sto dalla parte dei bambini che non hanno colpa o peccato e che, pur avendo un genitore che non vuole o magari semplicemente non può pagare la mensa scolastica, hanno comunque diritto, come tutti i bambini del mondo, alla serenità e a vedersi riconosciuti pari dignità e diritti dei loro compagni di banco.
Io sto da questa parte e sarebbe bene che tutti, i piccoli e i grandi sindaci, gli assessori o i consiglieri comunali, le liste civiche, quelle democratiche, quelle progressiste, di centrosinistra o semplicemente di ispirazione civile o addirittura quelle di centrodestra che non condividono questa deriva di ostentata disumanità, così come i militanti, gli uomini di cultura, i blogger, i pastori, i cantanti, i contadini, i lavoratori, gli imprenditori,i cittadini, insomma tutti quelli che stanno da questa parte, liberassero i loro pensieri e li proponessero con fierezza, a dimostrare che esiste anche un’altra Italia.
domenico finiguerra
sindaco di Cassinetta di Lugagnano, Milano, Italia

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www.domenicofiniguerra.it
finiguerra@comune.cassinettadilugagnano.mi.it"

martedì 27 aprile 2010

Montirone e le cave

Proponiamo l'articolo apparso sul quotidiano Bresciaoggi il 22 aprile di presentazione dell'incontro pubblico sulle cave a Montirone, che si è svolto venerdì scorso 23.


"BRESCIA OGGI
Giovedì 22 Aprile 2010 PROVINCIA Pagina 17
MONTIRONE. La strategia per fermare l'opera? Mobilitazione generale e pressing sul sindaco

Cascina Betulla, scavi in vista: il popolo anti-cave si mobilita

La richiesta del Comune di togliere i vincoli di tutela alla zona agricola preoccupa il mondo ambientalista. Già fissata un'assemblea pubblica A Montirone torna l'«incubo» cave. Ambientalisti e agricoltori guardano con crescente preoccupazione all'apertura di un bacino di escavazione alla Cascina Betulla. Un'operazione inserita nel Piano cave provinciale che rischia di cancellare circa 250 piò di fertili campi di mais sulla strada per Ghedi. Ad aggiungere preoccupazione a preoccupazione il passo compiuto dalla Giunta che ha chiesto alla Provincia di togliere il vincolo di area agricola strategica per la fetta di territorio, circa 800 mila metri quadri, potenzialmente interessata alla cava. ALLA LUCE DI QUELLA interpretata come una brusca accelerazione del progetto, il comitato «Montironeambiente» e Legambiente Bassa Bresciana hanno convocato un'assemblea pubblica per fare il punto della situazione e fissare un piano di mobilitazione per fermare il progetto. L'appuntamento è fissato per domani alle 20,45 nei locali delle suore. Il dibattito sarà coordinato dall'esponente di Legambiente Gabriele Pellegrini, Al tavolo dei relatori siederanno don Gabriele Scalmana responsabile della pastorale del Creato, l'avvocato di Legambiente Pietro Garbarino e Angelo Bergomi consigliere comunale di Rovato, considerato un eminenza grigia nelle strategie burocratiche e amministrative anti-cava. Bergomi è un vero e proprio esperto nella conoscenza delle scorciatoie (legali si intende) che le aziende di escavazione, spalleggiate spesso dagli amministratori, riescono a percorrere fra le pieghe di normative complesse per ottenere autorizzazioni all'apertura di cave che a fronte di grandi profitti stanno riducendo la nostra provincia ad una grande forma di gruviera. I timori della comunità sono alimentati dai numeri. Con una quota del 1! 5% del territorio comunale adibito a bacini di scavo, Montirone e è il paese della provincia di Brescia dove si riscontra la più grande percentuale di area agricola destinata a cave. Oltre cinque volte la percentuale limite del 3% che la regione Veneto - al contrario della Lombardia - ha giustamente imposto con una legge ad hoc.MONTIRONE CERCHERÀ di far tesoro dell'esperienza di Rovato, dove anche lo stesso operatore da anni sta tentando di aprire l'altra mega cava della Bonfadina. Dall'assemblea uscirà anche un chiaro segnale alla nuova Amministrazione comunale affinchè difenda con ogni strumento il proprio territorio agricolo dal business di sabbia e ghiaia. Il progetto della cava sulla strada per Ghedi è tornato alla ribalta dopo un lustro di silenzio. Nella primavera del 2005, Montirone ospitò una manifestazione di tutti i comitati provinciali per dire no alla cava: la Cascina Betulla è un'azienda comprata chiavi in mano dal titolare di un'impresa di escavazione che - dopo il passaggio in Regione - è stata trasformata in area destinata all'escavazione. Le zolle di soffice terra che erano valutate poche migliaia di euro a piò si sono trasformate in miniera di ghiaione e sabbia fine. Per un controvalore di svariati milioni di euro."

venerdì 23 aprile 2010

Articolo Bresciaoggi sulla Bonfadina

Proponiamo l'articolo apparso sul quotidiano Bresciaoggi martedì 20 Aprile relativo agli sviluppi sul nostro caso della Bondafina.

"BRESCIA OGGI
Martedì 20 Aprile 2010 PROVINCIA Pagina 21 LE CAVE.
L'ultima parola al Consiglio di Stato

Bonfadina, il frontedei cavatori sceglie la strada dell' attesa.
Da Cazzago il ritiro del ricorso ultima parola al giudizio di merito

È finita la scorsa settimana a Cazzago l'attesa per il pronunciamento del Consiglio di Stato sul ricorso delle ditte Bettoni e Nord strade e della Provincia contro le sentenze del Tar di dicembre e gennaio che avevano annullato l'autorizzazione della Regione di aumento dell'escavazione di ghiaia e sabbia per l'Ate 9 (cava Bonfadina) portandola da 400 mila a 1,6 milioni di metri cubi. L'opposizione delle due amministrazioni, che aveva registrato l'intervento dell'Ue sul Governo italiano, non era riuscita ad impedire l'avvio dello scavo la scorsa estate. Ci è riuscito il Tar accogliendo i ricorsi dei due Comuni, spiegando che la Regione doveva interpellarli prima di autorizzare un cambiamento tanto rilevante sui 40mila metri quadri della cava Bonfadina a cavallo del loro confine. I due pronunciamenti del Tar, uno per Rovato e uno per Cazzago, arrivati quando l'area rovatese era già scortecciata, hanno indotto le ditte e la Provincia a presentare due ricorsi al Consiglio di Stato chiedendo di sospenderne gli effetti per riprendere l'escavazione. La risposta è stata rapidissima: lo scorso 9 marzo il Consiglio di Stato ha detto no per Rovato facendo notare che se l'escavazione fosse ripresa un eventuale giudizio negativo nel merito non avrebbe permesso di rimediare ai danni. La bocciatura ha probabilmente convinto cavatori e Provincia a ritirare la richiesta di sospensiva per Cazzago per evitare una probabile nuova bocciatura. Giuseppe Foresti, sindaco di Cazzago, ha commentato: «Attendiamo ora che i giudici entrino nel merito della questione sollevata dalle nostre due amministrazioni. Certo - ha concluso il primo cittadino - sarebbe utile che la Regione, rivedesse il piano cave e il consiglio regionale appena eletto esaminasse la proposta di modifica della legge regionale cave 14/1998 presentato da una cinquantina di comuni lombardi di tutte le tendenze politiche che chiede di coinvolgere gli enti locali nella pianificazione dei bacini estrattivi sui loro territori, evitando situazioni come quelle che si sono venute a creare».G.C.C. "

giovedì 22 aprile 2010

Incontro di approfondimento sulle cave a Montirone


Proponiamo il volantino di persentazione dell'incontro sul tema delle cave che si terrà domani venerdì 23 Aprile a Montirone.

martedì 23 marzo 2010

Notizie di archivio: Formigoni e le decisioni sul settore estrattivo in Regione

Nell'archivio di Repubblica.it abbiamo trovato questo interessante articolo.

A questo link si può legger un articolo interessante che parla di quale decisione sia stata presa da Formigoni rispetto a una funzionaria regionale che tanta influenza ha avuto anche sulla mancata Valutazione di Impatto Ambientale sulla cava Bonfadina.

http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2009/01/24/regione-bufera-sul-piano-cave-formigoni-cambia.html

Nel 2007, infatti, anche con comunicazioni a firma di questa dirigente le amministrazioni comunali di Rovato e Cazzago S.M. si videro negare la VIA sulla Bonfadina, nonostante vi fosse in corso una procedura di infrazione europea sul tema.

Non dimentichiamoci mai di questi passaggi!

domenica 21 marzo 2010

Articolo Giornale di Brescia

Proponiamo l'articolo apparso sul quotidiano Giornale di Brescia lo scorso 16 Marzo in riferimento alla decisione del Consiglio di Stato di confermare lo stop alle ruspe per la cava Mercurio-Bonfadina.

16/03/2010 - Alla Bonfadina le ruspe restano ferme
Ruspe e camion ancora fermi alla cava Bonfadina fino al pronunciamento del Consiglio di Stato. È questa la decisione presa nei giorni scorsi dai giudici, che hanno rigettato le richieste di sospensiva avanzata dalla Provincia di Brescia e dalla ditta Bettoni in merito all'ambito estrattivo che si estende a cavallo dei territorio dei comuni di Rovato e Cazzago San Martino. Il Consiglio di Stato, pur riservandosi ovviamente di decidere nel merito dei ricorsi, ha quindi confermato lo stop ai lavori, congelati dal dicembre scorso dopo che il Tar di Brescia aveva dato ragione ai Comuni di Rovato e Cazzago San Martino. Le due amministrazioni, nelle persone dei rispettivi sindaci, Andrea Cottinelli e Giuseppe Foresti, avevano contestato il fatto che l'ingrandimento del bacino operato dalla Regione Lombardia rispetto alla proposta della Provincia fosse stato realizzato senza il loro coinvolgimento. «Il Consiglio di Stato - dicono Angelo Bergomi, consigliere comunale di Rovato Civica e delegato alle attività estrattive ed Eligio Costanzi, vicesindaco di Rovato - ha negato la ripresa dei lavori con la motivazione che consentire la ripresa degli interventi nella Bonfadina in attesa del giudizio di merito vorrebbe dire arrecare danni irreversibili al territorio, mentre deve prevalere l'interesse pubblico. Siamo consapevoli che questa sentenza non cancelli definitivamente il bacino estrattivo dalla Franciacorta, ma si afferma un principio per noi fondamentale: gli enti sovraordinati non possono prendere decisioni sulla testa dei Comuni senza coinvolgerli. Come amministratori rovatesi esprimiamo comunque soddisfazione per il fatto che sia stato confermato l'annullamento dell'autorizzazione all'escavazione. D'altro canto ci chiediamo chi risarcirà il danno arrecato al territorio e i disagi subiti dagli abitanti di Rovato e Cazzago San Martino nei tre mesi di escavazione concessi ad autunno». Per chiarire le competenze in materia di cave e discariche nel 2004 il Comune di Rovato, quello di Cazzago San Martino e altre 50 amministrazioni comunali bresciane e bergamasche avevano depositato una proposta di modifica di legge regionale. Obiettivo: «Riportare le istituzioni a fare pianificazione urbanistica sul territorio che amministrano».

giovedì 18 marzo 2010

Articolo Bresciaoggi 14/03/2010

Proponiamo l'articolo apparso sul quotidiano locale Bresciaoggi domenica 14 Marzo, relativo al pronunciamento del Consiglio di Stato sulla cava Mercurio-Bonfadina.

BRESCIA OGGI
Domenica 14 Marzo 2010 PROVINCIA Pagina 20 ROVATO.

Il Consiglio di Stato conferma il «no»
La cava Bonfadina bocciata anche dai giudici supremi

I cavatori avevano impugnato il pronunciamento avverso del Tar
Fermata a dicembre dal Tar di Brescia, le operazioni di scavo nella cava Bonfadina di Rovato non potranno riprendere prima del giudizio di merito. La nuova bocciatura è arrivata nei giorni scorsi dal Consiglio di Stato, che si pronuncerà invece il 30 marzo per la parte del bacino che lambisce di Cazzago dove i giudici amministrativi avevano fermato i lavori con un pronunciamento successivo a quello di Rovato. L'ultimo grado della giustizia amministrativa ha ribadito la tesi del Tar: la Regione prima di autorizzare il prelievo di materiale avrebbe dovuto consultare le Amministrazioni comunali coinvolte. Il Consiglio di Stato sottolinea inoltre che consentire la ripresa dei lavori in attesa del giudizio di merito avrebbe comportato danni irreversibili. La sentenza, che sarà probabilmente replicata, per Cazzago.«Siamo consapevoli che la sentenza non cancella de finitivamente la cava - osservano Angelo Bergomi, consigliere delegato alle Attività estrattive e il vicesindaco di Rovato Eligio Costanzi - ma afferma il principio che i Comuni devono avere voce in capitolo in operazioni ad alto impatto ambientale. L'autorizzazione allo scavo è stata annullata ma ci chiediamo chi risarcirà il danno al territorio e i disagi subiti agli abitanti. In tre mesi, da settembre a dicembre, il traffico pesante dalla cava ha riversato sulle strade della zona più mezzi pesanti di quanti se ne stimavano del 2005. «A questo punto - prosegue Bergomi -, a metà del piano cave provinciale 2005-2015, vanno rivisti al ribasso i volumi, tanto più che un ex componente della commissione territorio della Provincia, ha riferito che dei quasi 70 milioni di metri cubi ne sarebbero stati cavati meno del 20%, confermando che nel piano c'erano volumetrie palesemente destinate a finire fuori provincia». Dal 2004 Rovato, Cazzago e altri 50 comuni bresciani e bergamaschi hanno depositato una proposta di modifica della legge regionale che affidi la pianificazione al pubblico non agli appetiti dei privati.G.C.C.

mercoledì 17 marzo 2010

Dichiarazioni esponenti Comune di Rovato sul pronunciamento del Consiglio di Stato

Proponiamo le dichiarazioni di alcuni rappresentanti dell'istituzione comunale rovatese rispetto le ordinanze assunte dal Consiglio di Stato.

“Oggetto: Il Consiglio di Stato ha rigettato le richieste di sospensiva di Bettoni spa e Provincia di Brescia sulla cava Bonfadina
Nello scorso Dicembre il TAR di Brescia aveva sospeso i lavori nella cava Bonfadina, contestando il fatto che l’ingrandimento del bacino operato dalla Regione Lombardia rispetto alla proposta della Provincia fosse stato realizzato senza coinvolgere le amministrazioni comunali di Rovato e Cazzago S.M.. La ditta e la Provincia di Brescia avevano presentato al Consiglio di Stato dei ricorsi per l’annullamento di questa sentenza, richiedendone la sospensione dell’efficacia.
Martedì 9 Marzo il Consiglio di Stato ha rigettato entrambe le domande di sospensiva, confermando lo stop ai lavori. La motivazione: consentire la ripresa dei lavori in attesa del giudizio di merito vorrebbe dire arrecare danni irreversibili al territorio, mentre deve prevalere l’interesse pubblico.
In sintesi i lavori fermati a Dicembre continueranno a esserlo.
Siamo consapevoli che questa sentenza non cancelli definitivamente il bacino estrattivo ma afferma un principio fondamentale. Gli enti sovraordinati non possono prendere decisioni sulla testa delle amministrazioni comunali senza coinvolgerle. Come amministrazione comunale esprimiamo comunque soddisfazione per il fatto che sia stato confermato l’annullamento dell’autorizzazione all’escavazione.
D’altro canto ci chiediamo chi risarcirà il danno arrecato al territorio e i disagi subiti dagli abitanti di Rovato e Cazzago S.M.. In 3 mesi di escavazione massiccia il traffico pesante in ingresso-uscita dalla cava si è riversato sulle strade comunali con un numero di mezzi anche superiore a quello da noi stimato nel 2005.
Riteniamo che, a metà della durata del piano cave provinciale (2005-2015) sia necessario rivedere al ribasso i volumi assegnati nel piano cave provinciale. Dalle dichiarazioni di un candidato alle elezioni regionali, ex componente della commissione territorio della Provincia di Brescia, apprendiamo che dei quasi 70 milioni di metri cubi assegnati nel 2005 ne sarebbero stati cavati meno del 20%! Avevamo allora ragione 5 anni fa nel dire che in quel piano erano state inserite volumetrie palesemente destinate a finire fuori provincia.
Riteniamo che sia imprescindibile per la Provincia prendere atto che il piano cave debba essere rivisto, alla luce di numerose sentenze che lo hanno stravolto. Sarebbe l’occasione per renderlo compatibile con territori che hanno necessità di essere tutelati senza per questo penalizzare ideologicamente gli operatori, ma non consentendogli nemmeno di speculare a danno delle comunità che ospitano i loro impianti.
Nel caso della Bonfadina, lo ripetiamo da tempo, si potrebbe agevolmente ricavare la sua volumetria in bacini già aperti come sottolineato dal TAR di Brescia in una recente sentenza riguardante una caso analogo a Capo di Ponte e senza distruggere l’ultimo terreno rovatese a denominazione DOCG.
Alla vigilia delle elezioni regionali lanciamo per l’ennesima volta un accorato appello alle forze politiche: chiunque vinca deve prendere il chiaro impegno con i cittadini di modificare la legge regionale che norma l’attività estrattiva in Lombardia.
Il parere dei comuni deve diventare vincolante nella decisione di collocare un bacino estrattivo sul loro territorio. E’ ora di finirla che con i Comuni contrari la Regione collochi comunque un mega bacino estrattivo sul loro territorio solo perché un privato è proprietario di un appezzamento di terra e chiede di poterci cavare. Dal 2004 il nostro Comune, il comune di Cazzago S.M. e altre 50 amministrazioni comunali bresciane e bergamasche hanno depositato una proposta di modifica di legge regionale che riporti le istituzioni a fare pianificazione urbanistica e non demandi il compito agli appetiti dei privati.
Sono passati 6 anni ma la proposta giace nei cassetti di Formigoni e della sua maggioranza inascoltata, nonostante le promesse di modifica.
E’ ora di capire che le istanze delle comunità locali sono importanti almeno altrettanto quanto le richieste dei cavatori.
Ing. Angelo Bergomi, consigliere comunale Rovato Civica delegato alle attività estrattive, segretario PD RovatoEligio Costanzi, vicesindaco Rovato”

martedì 16 marzo 2010

Testo ordinanza Consiglio di Stato contro Provincia di Brescia




Proponiamo anche il testo dell'ordinanza del Consiglio di Stato di respingimento dell'istanza cautelare promossa dalla Provincia di Brescia contro la sospensiva dei lavori decretata dal TAR di Brescia per la cava Mercurio-Bonfadina.




lunedì 15 marzo 2010

Testo ordinanza Consiglio di Stato contro Bettoni







Proponiamo il testo dell'ordinanza del Consiglio di Stato di respingimento del ricorso presentato dal cavatore Bettoni spa, avendo "ritenuto prevalente l'interesse pubblico ad evitare irreversibili mutamenti del territorio".






domenica 14 marzo 2010

Consiglio di Stato conferma lo stop delle ruspe alla Bonfadina!!!!

Il Consiglio di Stato ha rigettato i ricorsi presentati dal cavatore Bettoni spa e dalla Provincia di Brescia contro la decisione del TAR di Brescia di sospendere l'escavazione per l'ATE 09 Mercurio-Bonfadina.
Resta quindi confermato lo stop alle ruspe!!
Il consiglio di Stato ha quindi ha confermato la fondatezza delle ragioni del Comune di Rovato, che si era visto negare la possibilità di far valere le proprie ragioni rispetto l'ingrandimento del bacino deciso dalla Regione Lombardia, che aveva quadruplicato il volume di escavazioni della proposta della Provincia di Brescia.

venerdì 12 marzo 2010

Sospensione momentanea alla discarica di amianto a S.Polo

Il TAR di Brescia ha momentaneamente accolto il ricorso contro la realizzazione della discarica di amianto in via Brocchi, nella zona di S.Polo di Brescia.
Il Tribunale ha infatti decretato la sospensione dei lavori fino al 28 Aprile 2010, richiedendo per quella data alla Regione Lombardia l'integrazione del fascicolo relativo al rilascio dell’autorizzazione per la discarica.
Intanto il Comitato Brescia contro le nocività, promotore della protesta contro la discarica, sta organizzando per il pomeriggio di Sabato 13 Marzo un incontro per festeggiare l'ottenimento della sospensiva.

lunedì 8 marzo 2010

Anche la Provincia di Brescia ricorre al Consiglio di Stato







Dopo l'istanza del cavatore Bettoni spa, anche la Provincia di Brescia ha deciso di ricorrere presso il Consiglio di Stato impugnando la sentenza del TAR di Brescia che ha sancito la sospensiva dell'attività estrattiva presso l'ATE 09.
Proponiamo un breve estratto con le conclusioni formalizzate ai giudici da parte degli avvocati della Provincia di Brescia.
Abbiamo evidenziato un "brillante" rimando nel testo dell'appello della Provincia al ricorso formalizzato dal cavatore, nel quale si ricordano i danni gravi ed irreparabili derivanti al cavatore stesso dall'interruzione dell'attività estrattiva.
Nessuna menzione invece per i cittadini di Rovato, ai quali evidentemente l'attività estrattiva non dovrebbe recare alcun riflesso.


martedì 2 marzo 2010

Progetto Macogna







Proponiamo alcuni contributi fotografici della serata del 25 Febbraio, atto costitutivo dell'associazione porgetto Macogna.


venerdì 26 febbraio 2010

Associazione Progetto Macogna







Si è svolta ieri presso la sala teatro dell'oratorio della Pedrocca l'assemblea costitutiva dell'Associazione Progetto Macogna.
C'era anche il nostro Comitato per
DIRE SI AL PARCO E NO ALLE DISCARICHE!!!


giovedì 25 febbraio 2010

Estratto ricorso Bettoni









Proponiamo un estratto del ricorso della Bettoni spa al Consiglio di Stato.
Il ricorso consta di 32 pagine complessive più i relativi allegati.

martedì 23 febbraio 2010

Bettoni ricorre al Consiglio di Stato

Da indiscrezioni che abbiamo potuto raccogliere la Bettoni spa avrebbe formalizzato ricorso al Consiglio di Stato contro la delibera del TAR di Brescia di bloccare nuovamente i lavori della Bonfadina.

martedì 16 febbraio 2010

Comunicato stampa sindaco di Cazzago

Riportiamo di seguito il comunicato stampa emesso dal sindaco di Cazzago S.M. in relazione allo stop decretato dal TAR di Brescia per la Bonfadina.


"
SENTENZA TAR IN MERITO AL PIANO CAVE
In merito al piano cave della provincia di Brescia, ed in particolare per gli ambiti estrattivi ATE 9 (Bonfadina) e ATE 14 (Macogna) il TAR, dopo la sentenza emessa per il ricorso presentato da Rovato, si è pronunciato anche per quanto riguarda il comune di Cazzzago San Martino, con la sentenza 17/2010 del 14.1.2010. Il pronunciamento dei giudici amministrativi è ovviamente dello stesso tenore: la cava Bonfadina, ma anche l’ampliamento della cava Macogna, al di là della via Bornadina sono stati bocciati.
La sentenza si preoccupa invero di salvare il piano cave provinciale nel suo complesso, ma portando avanti un orientamento oramai consolidato (anche e proprio a seguito della giurisprudenza del Consiglio di Stato) il quale non consente che la Regione possa effettuare stravolgimenti del piano cave dopo che la provincia ha fatto le proprie proposte. I comuni interessati devono essere coinvolti se vi sono cambiamenti tali che coinvolgono il loro territorio. Viene dunque bocciato il comportamento della Regione Lombardia che è anche stata condannata al pagamento delle spese.
Il problema di Cazzago, sia per quanto riguarda l’allargamento della Bonfadina al territorio di Cazzago ed anche per quanto concerne l’allargamento della cava Macogna consisteva appunto nel fatto che tali scelte furono decise dalla Regione Lombardia, mentre la proposta di pianificazione della Provincia non prevedeva nulla di tutto questo. Questa decisione della regione per altro fu adottata nonostante la grande mobilitazione che aveva fatto capire in grande stile la contrarietà di Cazzago a tale decisione. Furono raccolte nella circostanza 6.000 firme di protesta, furono coinvolti tutti i comuni vicini, furono indette manifestazioni partecipate, furono compilate centinaia di cartoline di protesta indirizzate a Formigoni.
La sentenza è dettata dalla violazione di modalità procedurali importanti che prevedono l’obbligo formale di consultazione degli enti locali coinvolti se viene intaccato il loro territorio. Da questo difetto discende l’illegittimità di tutti i provvedimenti successivi quali l’approvazione dei progetti di escavazione con le relative autorizzazioni.
Le conseguenze sono che, salvo un orientamento diverso del Consiglio di Stato piuttosto difficile, l’attività della cava Bonfadina si ferma mentre l’ampliamento della cava Macogna oltre la via Bornadina è stato bocciato anche dalla Valutazione di Impatto Ambientale della Regione. Ora tale ampliamento è bocciato anche per questioni di illegittimità della procedura.

L’auspicio formulato dal sindaco Giuseppe Foresti è che di fronte a tanto dispiego di energie ora e per il futuro non sopravvengano decisioni politiche volte a contrastare le decisioni della magistratura. La volontà delle amministrazioni comunali nella pianificazione delle attività estrattive, come era stato previsto nel progetto di legge popolare che Cazzago San Martino aveva proposto insieme a molte altre amministrazioni comunali, non può essere ignorata.

Giuseppe Foresti
"

venerdì 12 febbraio 2010

Carramba che sorpresa!!



L'attenzione di questi giorni al nostro blog, seppur già riscontrata in altre occasioni, sembra lasciar trasparire nuove evoluzioni della vicenda.
Siamo pronti a scommettere che tra poco ci saranno novità sulla Bonfadina.
Rimanete collegati.


giovedì 11 febbraio 2010

Visite Blog


Continuano le visite eccellenti ed istituzionali al nostro blog.




mercoledì 3 febbraio 2010

Il Brescia del 03-02-2010: ancora Bonfadina e Piano Cave!












Gli organi di stampa stanno davvero ponendo grande attenzione sul nostro problema della Bonfadina, grazie alla lettera spedita ai giornali da Costanzi e Angelo Bergomi.

Per la seconda volta in tre giorni il quotidiano ILBrescia ha pubblicato un articolo circa le proposte che gli amministratori del nostro Comune hanno palesato su come rivedere il Piano Cave Provinciale e su come chiudere la vicenda della cava Bonfadina.
Quale sarà l'esito?

Un ricorso al Consiglio di Stato della Regione Lombardia?
Vedremo.

martedì 2 febbraio 2010

Accessi "eccellenti" al Blog






Sembra che non sia finita l'abitudine di sbirciare sul nostro blog le opinioni e le informazioni che portiamo a disposizione dei cittadini.
E' davvero incredibile come sia stato sufficiente pubblicare copia della lettera spedita ai giornali dal consigliere Angelo Bergomi e dal vicesindaco Eligio Costanzi per vedere alcuni accessi "eccellenti".
Innanzitutto dalla Regione Lombardia. Che qualcuno stia attingendo informazioni anche da questo sito in merito al più che probabile ricorso al Consiglio di Stato da parte della Regione Lombardia? Ricorso, lo ricordiamo, contro l'esito della sentenza del TAR di Brescia che ha completamente azzerato la linea di difesa del bacino della Bonfadina.
Notiamo un accesso anche dal Consiglio Regionale della Val D'Aosta. Problemi di cave anche lì?
Ma soprattutto notiamo per l'ennesima volta accessi da parte della ditta titolare della cava Bonfadina. Proprio il giorno dopo la lettera comparsa sul giornale dopo mesi e mesi di mancati accessi al blog? Proprio il giorno della comunicazione dell'avvenuto ricorso in Consiglio di Stato da parte della ditta stessa?
Nulla di grave. Chissà, potrebbero essere solo coincidenze.
Che comunque noi notiamo e segnaliamo.
I cittadini giudicheranno.
Buona lettura a tutti, compresi i lettori "eccellenti".

lunedì 1 febbraio 2010

Discarica amianto via Brocchi

Segnaliamo l'appello lanciato dal Comitato spontaneo di Brescia contro le nocività:


"via Brocchi - hanno ripreso i lavori – FERMIAMOLI!!!

Stamattina all'alba le forze dell'ordine (carabinieri, agentidellaquestura e polizia locale) hanno bloccato in entrambi i sensil'accesso al presidio contro la realizzazione della discarica diamianto in via Brocchi.Nello stesso momento gli operai e i tecnici della Profacta s.p.a.hanno ripreso i lavori recintando l'area della cava e posizionandoruspe e camion al suo interno.Tutto questo sta avvenendo nonostante le continue e numerose protestedegli abitanti esasperati dalla presenza di sostanze tossico-nocive inquesta zona;Nonostante non siano state rispettate le distanze minime dalladiscarica ai centri abitati definite per legge;Nonostante sia stato depositato un ricorso al Tar control'autorizzazione rilasciata alla Profacta s.p.a. ancora in attesa dipronuncia e nonostante la nostra chiara e decisa volontà aFARCI IL PARCO DELLE CAVE!!!Ancora una volta gli interessi di un privato minacciano di calpestarei diritti e le necessità di tutta la popolazione con il beneplacito diistituzioni e forze dell'ordine.Invitiamo tutte le persone disponibili a recarsi in via Brocchi, dovestiamo cercando di mantenere un presidio di sopravvivenza, per cercaredi rallentare il più possibile i lavori.Stasera, Lunedì 1 febbraio 2010, alle ore 20:30, presso il circoloArci di Sant'Eufemia (via Saleri 20), il comitato spontaneo controlenocività indice un'assemblea, aperta a tutte le persone interessate,per decidere ed organizzare iniziative di resistenza per i prossimigiorni.Comitato spontaneo Brescia contro le nocività"

Rassegna Stampa - IL BRESCIA 01-02-2010


Riportiamo la lettera al direttore comparsa oggi su "Il Brescia".