martedì 16 febbraio 2010

Comunicato stampa sindaco di Cazzago

Riportiamo di seguito il comunicato stampa emesso dal sindaco di Cazzago S.M. in relazione allo stop decretato dal TAR di Brescia per la Bonfadina.


"
SENTENZA TAR IN MERITO AL PIANO CAVE
In merito al piano cave della provincia di Brescia, ed in particolare per gli ambiti estrattivi ATE 9 (Bonfadina) e ATE 14 (Macogna) il TAR, dopo la sentenza emessa per il ricorso presentato da Rovato, si è pronunciato anche per quanto riguarda il comune di Cazzzago San Martino, con la sentenza 17/2010 del 14.1.2010. Il pronunciamento dei giudici amministrativi è ovviamente dello stesso tenore: la cava Bonfadina, ma anche l’ampliamento della cava Macogna, al di là della via Bornadina sono stati bocciati.
La sentenza si preoccupa invero di salvare il piano cave provinciale nel suo complesso, ma portando avanti un orientamento oramai consolidato (anche e proprio a seguito della giurisprudenza del Consiglio di Stato) il quale non consente che la Regione possa effettuare stravolgimenti del piano cave dopo che la provincia ha fatto le proprie proposte. I comuni interessati devono essere coinvolti se vi sono cambiamenti tali che coinvolgono il loro territorio. Viene dunque bocciato il comportamento della Regione Lombardia che è anche stata condannata al pagamento delle spese.
Il problema di Cazzago, sia per quanto riguarda l’allargamento della Bonfadina al territorio di Cazzago ed anche per quanto concerne l’allargamento della cava Macogna consisteva appunto nel fatto che tali scelte furono decise dalla Regione Lombardia, mentre la proposta di pianificazione della Provincia non prevedeva nulla di tutto questo. Questa decisione della regione per altro fu adottata nonostante la grande mobilitazione che aveva fatto capire in grande stile la contrarietà di Cazzago a tale decisione. Furono raccolte nella circostanza 6.000 firme di protesta, furono coinvolti tutti i comuni vicini, furono indette manifestazioni partecipate, furono compilate centinaia di cartoline di protesta indirizzate a Formigoni.
La sentenza è dettata dalla violazione di modalità procedurali importanti che prevedono l’obbligo formale di consultazione degli enti locali coinvolti se viene intaccato il loro territorio. Da questo difetto discende l’illegittimità di tutti i provvedimenti successivi quali l’approvazione dei progetti di escavazione con le relative autorizzazioni.
Le conseguenze sono che, salvo un orientamento diverso del Consiglio di Stato piuttosto difficile, l’attività della cava Bonfadina si ferma mentre l’ampliamento della cava Macogna oltre la via Bornadina è stato bocciato anche dalla Valutazione di Impatto Ambientale della Regione. Ora tale ampliamento è bocciato anche per questioni di illegittimità della procedura.

L’auspicio formulato dal sindaco Giuseppe Foresti è che di fronte a tanto dispiego di energie ora e per il futuro non sopravvengano decisioni politiche volte a contrastare le decisioni della magistratura. La volontà delle amministrazioni comunali nella pianificazione delle attività estrattive, come era stato previsto nel progetto di legge popolare che Cazzago San Martino aveva proposto insieme a molte altre amministrazioni comunali, non può essere ignorata.

Giuseppe Foresti
"

Nessun commento: