martedì 31 marzo 2009

Risposta della Provincia all'interrogazione del 26/02/2009

Vi ricordavate l'interrogazione in consiglio Provinciale in merito all'autorizzazione della rotatoria per l'ATEg09 nonostante sia in corso in Regione il riesame della procedura di verifica di assoggettabilità a VIA?
Bene, oggi è arrivata la risposta dell'assessore Parolini e del dirigente del settore lavori pubblici ing. Faccin.
Le riportiamo:
"Brescia, 30.03.2009

Egregi Signori
Consiglieri Provinciali

Giovanni Ragni
Carlo Fogliata
Pier Luigi Mottinelli
Silvia Colasanti
Aldo Rebecchi
Annalisa Voltolini
Tino Bino
Gianantonio Girelli
Antonella Montini
Osvaldo Scalvenzi

SEDE

N. 10/07/09

Oggetto: Risposta interrogazione n. 11/2009/I del 24.02.2009.
Cava Bonfadina – ATEg09.
Viabilità interessata lungo la S.P. BS 11 “Padana Superiore” nei comuni di Cazzago San Martino e Rovato.

In merito all’interrogazione in oggetto, allego, per la parte di competenza, la nota del Direttore dell’Area Tecnica, dott. Ing Carlo Faccin. Poiché l’immissione di una strada locale su una strada provinciale è potenzialmente causa di pericoli non si può che vedere con favore la rapida soluzione di un punto pericoloso, tanto più se non comporta oneri per l’Amministrazione Provinciale.

Distinti saluti.

L’ASSESSORE AI LL.PP.
(dott.ing. Mauro Parolini)
Preg.mo
Assessore ai Lavori Pubblici
della Provincia di Brescia
Dott. Ing. Mauro Parolini
SEDE


OGGETTO: PROGETTO DI GESTIONE PRODUTTIVA ATEg09 (Cava Bonfadina) LUNGO LA SPBS 11 “Padana Superiore” NEI TERRITORI COMUNALI DI CAZZAGO S.M. E ROVATO.
INTERROGAZIONE PROT.N. 11/2009/I DEL 24/02/2009.

Si confermano i dati del censimento forniti dalla ditta proponente Bettoni S.p.a. di Castegnato, coerenti con i recenti dati rilevati nella postazione provinciale di monitoraggio del traffico più prossima, posta sulla strada SPBS 11 “Padana Superiore”. Si ritiene altresì sostenibile, in considerazione delle analoghe condizioni al contorno indicate dal proponente, il numero dei mezzi pesanti indotti dalle attività di escavazione.
Si rileva che l’attuale intersezione tra la ex SS 11 e la confluente via San Giovanni è comunque da sistemare, indipendentemente dalla futura presenza o meno della viabilità di accesso alla eventuale cava.
Sulla scorta degli affinamenti tecnici derivati dall’esperienza progettuale del Settore Viabilità, anche a seguito delle osservazioni espresse in sede di conferenza di servizi, il contributo dell’Assessorato si è limitato a determinare la tipologia e le caratteristiche geometriche della circolazione rotatoria per la riqualificazione della richiamata intersezione con la SPBS 11 “Padana Superiore”, al fine di meglio coerenziare le viabilità confluenti nel nodo per ridurre le conseguenti criticità alla circolazione, rotatoria che troverebbe ulteriori motivazioni per la sua realizzazione se in tale nodo dovesse confluire anche la viabilità di adduzione alla cava.
Distinti saluti
IL DIRIGENTE DELL’AREA TECNICA
Dott. Ing. Carlo Faccin
Un solo commento: RISPOSTA SCANDALOSA!
I consiglieri provinciali chiedono come mai la Provincia autorizzi una rotatoria mentre la Regione ha in corso la procedura di riesame della verifica di assoggettabilità a VIA, in cui la viabilità è uno solo dei temi da trattare e la Provincia che risponde?
Che il traffico attuale della SPBS11 è quello dichiarato dalla ditta quando questa l'ha censito in pieno Luglio 2005, non proprio il mese più indicato per rilevazioni di carattere generale.
Che il traffico indotto dalla partenza dell'ambito estrattivo è quello dichiarato dalla ditta (50 camion al giorno) quando la ditta stessa dichiara di estrarre 1500 mc/giorno che possono essere portati via dall'ambito solo attraverso più di un centinaio di bilici al giorno. Ma ogni bilico pieno che esce dalla cava vuol dire che uno vuoto è entrato prima. Quindi accessi di almeno 200 camion al giorno. Mancano le betoniere, manca il traffico "leggero" degli automezzi del personale e dei clienti.
Ma chi vuol prendere in giro Parolini e il suo settore?
Crede di poter prendere per i fondelli la gente come ha fatto a Castrezzato dove nel novembre scorso non si è recato a un'assemblea organizzata sulla Brebemi alla quale era stato invitato per parlare dello stato approvativo della nuova autostrada, salvo mandare proprio il suo dirigente d'area che disse che "...non ci sarebbero stati problemi di nessun tipo..." e scoprire solo qualche settimana dopo che proprio a Castrezzato era stata individuata una cava di prestito per Brebemi?
Eh no, cara Provincia, a questo gioco a Rovato non ci stiamo!

venerdì 27 marzo 2009

Altro morto in cava


Altro infortunio mortale in una cava della Provincia di Brescia.
Dal giornale Il Brescia di oggi 27 Marzo 2009.

mercoledì 25 marzo 2009

Grandi opere già conteggiate nel piano cave Provincia di Brescia 2005

Articolo Bresciaoggi 25/03/09
Come altre volte ricordato dal comitato anticava Rovato la Giunta Provinciale Cavalli di Brescia aveva formalmente comunciato al Consiglio della Regione Lombardia nel corso del 2004 che il piano provinciale in corso di approvazione conteggiava già al suo interno i quantitativi da destinare alle grandi opera (Brebemi e Tav). Forse la stessa Provincia di Berscia finalmente si è ricordata di tale comunicazione.

"CASTREZZATO. La giunta provinciale ha deliberato ieri il parere negativo. Le parole di Mattinzoli Bocciata la cava per Brebemi «Il piano provinciale la vieta»

Il Broletto boccia definitivamente la cava di prestito Brebemi progettata prima sul territorio di Castrezzato e poi «traslocata» sul Comune di Trenzano. La decisione è stata presa dalla giunta Cavalli ieri pomeriggio, avvallando il parere contrario espresso dall’assessore all’Ambiente Enrico Mattinzoli. Due i motivi della bocciatura: il piano cave della Provincia di Brescia e la relativa approvazione regionale del novembre 2004 vieta «le cave di prestito». Secondo: il fabbisogno di materiale inerte per la realizzazione della Brebemi (260.000 mc di pavimentazione e di circa 25.000 mc di getti) è copribile utilizzando materiale di demolizione reperibile nella nostra e in altre province. Le posizione dell’assessorato all’Ambiente sono approfondite nel parere negativo approvato dalla giunta: «La deliberazione del consiglio regionale del 25 novembre 2004, con la quale è stato approvato il piano cave della provincia di Brescia, dispone che per tutto il periodo di vigenza del piano cave è esclusa la possibilità di autorizzare cave di prestito, ai sensi della legge regionale 14/1998. Si rileva pertanto, sotto questo profilo, il contrasto della ipotizzata apertura di una cava di prestito con la programmazione regionale in materia di attività estrattive di cava». Vengono poi contestati i dati sull’indagine di mercato per reperire inerti svolta dal Consorzio Bbm: «Non viene esplicitato il criterio di individuazione degli operatori contattati, il cui numero sembra oggettivamente esiguo anche rispetto a quello delle altre province indagate. Quindi è da ritenersi indispensabile un supplemento di ricerca, che il proponente potrà svolgere interessando direttamente le associazioni rappresentative degli operatori, così come proposto dall’assessore provinciale all’Ambiente al presidente di Brebemi Spa». Viene infine rilevato che non sussistono elementi sufficienti per l’espressione di un parere in merito alla compatibilità ambientale del «Piano di reperimento degli inerti» depositato con il progetto definitivo da Cal Spa «per mancanza di soluzioni progettuali alternative».P.G. "

Cava Macogna alla Pedrocca sotto sequestro

Con stupore leggiamo sul sito Rovato.org la messa sotto sequestro della cava Macogna in località Pedrocca nel comune di Cazzago S.M. da parte della Procura della Repubblica.
La notizia è visibile al seguente indirizzo
http://rovato.org/2009/03/25/cava-macogna-procura-della-repubblica-sequestra-parte-dellarea-nella-zona-dovrebbe-sorgere-la-nuova-maxidiscarica/

Gravi le motivazioni che avrebbero portato al sequestro, in particolare si tratterebbe di escavazione abusiva e smaltimento abusivo di materiali inerti per mascherare l'illecita attività estrattiva.

Con rammarico invitiamo i nostri lettori a scorrere le pagine del nostro blog al fine di verificare i post che riferiscono di attività illecite e morti sul lavoro nelle cave della Provincia di Brescia. Un triste lungo elenco che mostra come lo stato di diritto nell'attività estrattiva della nostra Provincia sia stato ormai perso da tempo.

lunedì 23 marzo 2009

Cava di prestito Brebemi (continua)

Rassegna stampa Bresciaoggi 22/03/09

venerdì 20 marzo 2009

Verbale incontro in Regione Lombardia del 03/03/09




Proponiamo l'inizio del verbale redatto dalla Direzione Generale Qualità dell'Ambiente della Regione Lombardia relativo all'incontro tenutosi il 03/03/09 con gli esponenti delle amministrazione comunali di Rovato e Cazzago S.M. Ricordiamo che l'incontro è stato realizzato in seguito alla riapertura da parte della Regione Lombardia della Verifica di assoggettabilità a VIA dell'ATEg09, cava Mercurio-Bonfadina.
Particolare attenzione deve essere posta al punto evidenziato.

martedì 17 marzo 2009

Berlingo contro Trenzano

Bresciaoogi di Lunedì 16 Marzo


LA POLEMICA. Braccio di ferro sull’impianto destinato ad alimentare i cantieri della Brebemi Mossa anti-Trenzano: Berlingo gli soffia l’areaVa in Consiglio questa sera la delibera che sposta i confini comunali per evitare l’apertura della cava

Paolo Tedeschi Contro l’ipotesi di apertura di una grossa cava di prestito (1,5 milioni di mc) per BreBeMi lungo la strada provinciale 16 Trenzano-Rovato, nell’estrema propaggine nord del territorio comunale di Trenzano, ma a solo un chilometro dall’abitato di Berlingo, l’amministrazione comunale berlinghese del sindaco Dario Ciapetti darà «battaglia» anche sul piano legale-amministrativo. La soluzione è radicale. Questa sera, alle 20.30, infatti, il Consiglio comunale è stato convocato per approvare la richiesta della rettifica del confine nord-ovest con Trenzano. Un iter piuttosto complesso che, dopo il sì scontato alla delibera comunale di lunedì («penso che passerà all’unanimità» anticipa Ciapetti) e la formale richiesta alla Regione Lombardia, secondo gli auspici della Giunta di Berlingo, porterà all’emanazione di un’apposita legge regionale. NATURALMENTE DOPO che sul progetto di legge regionale si saranno pronunciati i Consigli dei Comuni interessati, il Consiglio provinciale e, tramite referendum, pure la popolazione residente nella porzione di territorio interessata dal passaggio di giurisdizione. «Se lasciamo la situazione così com’è, la tentazione per gli amministratori di Trenzano di piazzarci addosso cave di prestito o altre attività particolarmente impattanti a livello ambientale e/o viabilistico in questa località, resterebbe fortissima. Il problema va affrontato alla radice». «TANTO PIÙ che nelle vicinanze del sito - protesta ancora il sindaco Ciapetti - in cui potrebbe arrivare la cava di prestito da 1,5 milioni di mc, che al Comune di Trenzano renderebbe 660mila euro in diritti di escavazione, esattamente dall’altra parte della Sp16, già insistono l’ex-discarica di Rsu di Castrezzato-Trenzano di Cogeme, e, di fianco, in una cava dismessa, l’Autodromo di Franciacorta, fonte di forte disagio acustico per i residenti della Bargnana e di Berlingo». Cosa chiederete nel dettaglio al Pirellone? «Il passaggio dalla giurisdizione di Trenzano a quella di Berlingo di un’area di 1,07 kmq localizzata sul confine ovest del territorio comunale di Berlingo, tra le località Santella Mora e Bargnana, delimitata sul lato sud dalla strada comunale via Santella Mora, su quello ovest dalla Sp16, su quello nord dalla Sp18 e sul lato est dall’attuale confine di Berlingo». L’AREA, INSOMMA, su cui potrebbe aprire la cava di prestito di BreBeMi. Le abitazioni (che contano circa 25 abitanti) comprese in questa porzione di territorio distano da 50 a 600 metri dal confine amministrativo e dal centro abitato di Berlingo, mentre distano da 2.500 a 3.100 metri dall’abitato di Trenzano, fa notare il sindaco. «Le famiglie residenti in questa porzione di territorio, del resto, usufruiscono storicamente di alcuni servizi direttamente dal Comune di Berlingo: dai servizi scolastici (scuola dell’infanzia e primaria e trasporti) al servizio idrico, dal servizio di smaltimento rifiuti, agli interventi sulla viabilità come le piccole e grandi manutenzioni alla strada comunale Santella Mora, nel territorio di Trenzano (incluso un contributo di 45mila euro per la sua riqualificazione) e lo sgombero della neve nel periodo invernale».

domenica 15 marzo 2009

Senteza Consiglio di Stato ricorso Comune di Sommacampagna

CONSIGLIO DI STATO Sez. VI, 22/10/2008, (UD. 01/07/2008), Sentenza n. 5186
Tale sentenza risulta essere molto importante anche per la nostra cava Mercurio-Bonfadina.
In tale sentenza infatti il Consiglio di stato accoglieva l'istanza avanzata dal comune di Sommacampagna per la mancata applicazione della VIA per la cava denominata Corte Betlemme.
Per questo specifico caso l'attività di estrazione avrebbe dovuto essere confinata in un'area inferiore ai 15 ettari mentre l'intera area interessata risultava essere di oltre 17 ettari.
Il Consiglio di Stato ha sentenziato che:

"6. L’appello principale merita accoglimento nei sensi di seguito precisati.
6.1. Con il primo motivo di appello, il Comune di Sommacampagna lamenta che il progetto presentato dalla Sei avrebbe dovuto essere sottoposto a V.I.A., in quanto per “area interessata dalla cava” si deve intendere tutta l’area in disponibilità della SEI e non solo l’area dove verrà effettuata l’effettiva escavazione, con la conseguenza che, avendo detta area una superficie di mq 174.460 essa supererebbe il limite dei 15 ha, indicato dall’art. 3 L.R.V. n. 10/1999 per sottoporre un progetto a V.I.A:
6.2. Il motivo è fondato. L’art. 3 L.R.V. n.10/1999 prevede che siano assoggettati alla procedura di V.I.A. i progetti indicati negli appositi allegati, tra i quali sono compresi, in base agli allegati A1 e B1, le cave che interessino un’area superiore a 15 ettari. La disposizione fa riferimento, dunque, all’area interessata dall’attività di cava”. Come rileva l’appellante, per “area interessata dalla cava”, deve intendersi, non solo l’area di escavazione, ma l’intera area destinata ad attività di cava, comprensiva, oltre a quella dello scavo, anche di quella di accumulo dei materiali, di manovra e di carico e scarico, in quanto comunque funzionale all’attività di cava. Tale interpretazione è avvalorata dalla ratio della norma volta a porre limiti all’attività di cava in considerazione dell’impatto ambientale che la stessa può avere. Sotto questo profilo, il Collegio ritiene che l’impatto sul territorio dipenda non solo dall’area strettamente destinata all’escavazione, ma dall’intera area funzionale all’attività di cava, la quale risulta oggetto di lavorazione e di trasformazione urbanistico, rilevando, così, sotto l’aspetto ambientale. "
L'intera sentenza è disponibile al sito internet http://www.ambientediritto.it/sentenze/2008/CDS/Cds_2008_n.5186.htm.

Ricordiamo che al Consiglio di Stato sono ancora aperti i ricorsi presentati dai comuni di Rovato e Cazzago S.M. per la mancata applicazione della VIA. Per il nostro caso ATEg09 (cava Mercurio-Bonfadina) risulta approvato per 34 ettari, mentre il progetto iniziale dell'attività estrattiva è confinato in 14 ettari. La soglia oltre la quale è obbligatoria l'applicazione della VIA risulta essere in Lombardia di 20 ettari.
Rispetto al testo della sentenza sopra riportato ricordiamo che gli strumenti urbanistici dei comuni di Rovato e Cazzago sono stati aggiornati a seguito della firma della convenzione d'ufficio tra la Provincia di Brescia e il cavatore Bettoni s.p.a.. L'intero ambito estrattivo costituito da tutti i 34 ettari indicati dal piano cave della Provincia di Brescia sono stati passati da zona agricola ad ambito estrattivo di sabbia e ghiaia.

Tale sentenza è inoltre stata evidenziata nelle osservazioni inviate alla stessa Regione Lombardia in questa fase in cui i competenti uffici hanno riaperto l'iter di valutazione d'applicabilità della VIA.

mercoledì 11 marzo 2009

Berlingo protesta contro la cava di prestito a Trenzano


Articolo tratto dal Bresciaoggi del 11 Marzo 2009.


sabato 7 marzo 2009

Rassegna stampa del 05-03-2009

Dal Bresciaoggi:

05/03/2009 - Cava «Bonfadina»: prove di dialogo
Prosegue la battaglia dei Comuni franciacortini per ottenere la Valutazione di impatto ambientale (Via) per la cava Bonfadina, un bacino di escavazione di 34 ettari inserito nel piano della Provincia.
L’altro giorno il sindaco di Cazzago Giuseppe Foresti e Angelo Bergomi consigliere delegato al Territorio di Rovato sono stati ricevuti dai funzionari della Regione del settore cave. La delegazione ha spiegato ai tecnici del Pirellone perchè prima di iniziare gli scavi sia necessaria una attenza valutazione dei rischi ambientali collegati. Il vertice, rappresenta l’ennesimo capitolo del braccio di ferro che dal 2002 contrappone le comunità della Franciacorta e i cavatori. Un conflitto combattuto a suon di carte bollate. Un anno fa il Tar aveva sospeso gli scavi, chiedendo alla Regione di motivare perché non avessero chiesto la Via. Pochi mesi dopo il Consiglio di Stato revocò la sospensiva, permettendo alla ditta di riprendere il lavoro ma a dicembre la Regione ha deciso di riprendere in esame la questione. Al centro dell’ultimo vertice a Milano - convocato anche per scongiurare il rischio dell’apertura di una procedura diinfrazione europea a carico della Regione Lombardia sono finiti gli effetti degli scavi della Bonfadina su ambiente, salute e viabilità. Ora gli uffici regionali, l’Arpa e l’Asl confronteranno il dossier presentato dai Comuni con la documentazione della ditta che si sta occupando degli scavi. Poi, il Pirellone deciderà se chiedere o meno la Via.
Facciamo presente come all'incontro fosse presente anche l'assessore rovatese all'urbanistica Riccardo Sette che ha avuto parte attiva nel dimostrare l'incompatibilità di questo ambito estrattivo con la collocazione in cui è stato previsto.
Soprattutto in merito alle indagini svolte per conto della ditta e presentate al competente settore provinciale, indagini che pur essendo di parte hanno mostrato come le emissioni di PM10 siano spesso e volentieri oltre i limiti di legge; per non parlare delle emissioni acustiche.
Vedremo quel che succederà.
Per l'ennesima volta assistiamo a una presenza attenta delle amministrazioni comunali su questo tema e dobbiamo rendere atto di questo impegno.
Se questo ambito verrà approvato per l'ennesima volta senza VIA saranno altre le istituzioni che dovranno renderne conto.
Ricordiamo a tutti che da 4 anni si sta discutendo di non mandare a VIA un terreno che supera di gran lunga i 20 ettari della soglia di legge per l'obbligatorietà alla VIA. 34 ETTARI, non bruscoline!

venerdì 6 marzo 2009

Delegazioni Comuni Rovato e Cazzago SM in Regione Lombardia

Come riferito in altri precedenti post, la Regione Lombardia ha riaperto la procedura di esame per l'assoggettabilità a VIA (valutazione d'impatto abientale) dell'ambito estrattivo ATEG09 cava Mercurio-Bonfadina.
A tale proposito le delegazioni dei Comuni di Rovato e Cazzago S.M. sono state ricevute Martedì 3 Marzo dal dirigente della Regione Lombardia relativo alle "attività estrattive e bonifica", Gianni Carlo Ferrario. Il dirigente era accompagnato da alcuni suoi collaboratori e da un esponente dell'ARPA (Agenzia per la Protezione dell'Ambiente).
A tali funzionari le delegazioni dei due comuni hanno presentato in dettaglio le osservazioni precedentemente formalizzate rispetto alla mancata applicazione della VIA per lo specifico ambito estrattivo.


Nell'immagine riportata l'organigramma del'organizzazione della Direzione Generale Qualità dell'Ambiente della Regione Lombardia (disponibile al sito http://www.regione.lombardia.it/cs/Satellite?blobcol=urldata&blobheader=application%2Fpdf&blobheadername1=MDT-Type&blobheadervalue1=abinary%3B+charset%3DUTF-8&blobkey=id&blobtable=MungoBlobs&blobwhere=1213286082959&ssbinary=true).



giovedì 5 marzo 2009

Comunicazione dal Comune di Rovato


Pubblichiamo comunicazione pervenuta dal Comune di Rovato indirizzata direttamente al Comitato Anticava Rovato relativamente alla pianificazione urbanistica.