martedì 30 settembre 2008

Sito Bettoni spa, cancellata la gestione delle discariche


Navigando in rete abbiamo scoperto un fatto "curioso".
Il sito della ditta Bettoni spa (il cavatore che vorrebbe realizzare la cava a Rovato), http://www.bettonispa.it/, è stato aggiornato rispetto alla versione prima disponibile.

Con tale aggiornamento tra le attività svolte dalle società non compare più la gestione diretta delle discariche attivate nelle cave "dismesse" di proprietà.
Un innegabile vantaggio d'immagine.
In questo modo infatti la Bettoni spa si può presentare solo come attività di escavazione e non anche come chi si premura di riempire di rifiuti il buco scavato.


mercoledì 24 settembre 2008

Travagliato contro la discarica nella cava Bettoni


A Travagliato cittadini e istituzione comunale combattono contro la localizzazione di nuove discariche sul territorio. Tra i siti destinati alle nuove discariche ricordiamo che c'è anche la cava Bettoni.


venerdì 19 settembre 2008

Ma guarda un pò: scarichi illegali in cave della Brianza

Fonte repubblica.it

Rifiuti tossici scaricati illegalmente in Brianza
Una valanga di scarti prodotta dalle industrie lombarde e fatta sparire in cave di Desio, Seregno e Briosco da manovali pagati in cocaina, usata come doping per potere lavorare anche per 48 ore consecutive. A gestire il traffico era un´organizzazione smantellata dalla polizia provinciale, che ha arrestato otto uomini al termine di nove mesi di indagini.
Al seguente link il video che mostra gli scarichi: http://milano.repubblica.it/multimedia/home/2994591


Siamo a ribadire la necessità di controlli non solo negli impianti di smaltimento ma anche nelle cave. Chi controlla quanti volumi vengono estratti effettivamente? Se anche i comuni pretendessero di farlo, la sanzione amministrativa che potrebbero comminare sarebbe comunque conveniente per i privati che nel frattempo avrebbero commercializzato in maniera assolutamente redditizia inerte che non erano autorizzati a estrarre.
Inoltre, troppo spesso, emergono casi di cave in cui si estraggono volumi non consentiti e vengono ripristinate le quote attraverso l'interramento di materiali a tutti gli effetti classificabili come rifiuti. E' ora di dire basta.
Anche nell'interesse di quegli operatori che svolgono correttamente il loro mestiere.

martedì 16 settembre 2008

Cave: Ennesimo infortunio mortale. Betoniera ribaltata

(fonte IlBrescia.com)
Siamo purtroppo a segnalare l'ennesimo episodio mortale riguardante un lavoratore nell'ambito dell'attività estrattiva.
Un giovane di 21 anni originario di Fraine di Pisogne e residente a Marone, è morto lunedì pomeriggio intorno alle 16,30 in un incidente verificatosi mentre era impegnato alla guida di una betoniera a Dezzo di Scalve, nel comune di Colere, in provincia di Bergamo.
Il suo nome è Gabriele Felappi. Conduceva una betoniera della multinazionale svizzera Holcim. Il giovane stava risalendo verso Vilminore nella Val di Scalve sulla via Mala sulla strada che collega Angolo Terme con Schilpario, per consegnre un carico di calcestruzzo in un cantiere della zona. Percorsa l’ultima galleria, il ragazzo stava transitando verso il ponte da cui parte la strada per Azzone, ma nei pressi di una leggera curva ha perso il controllo del mezzo.
La betoniera ha sbandato finendo contro il guardrail e poi contro un muretto di protezione sfondandolo. Il mezzo a questo punto si è ribaltato nel burrone e schiantandosi dopo un volo di circa venti metri con il Felappi intrappolato nella cabina.
L’allarme è stato lanciato dagli automobilisti ma i sanitari giunti da Bergamo con l’eliambulanza hanno potuto constatare solo il decesso del povero giovane. Per estrarre il suo corpo dalle lamiere della cabina è stato necessario l’intervento dei vigili del fuoco di Darfo.

Questo è l'ennesimo episodio che dimostra come l'attività estrattiva determini anche per le maestranze dei pericoli non indifferenti. Solo pèoche settimane fa abbiamo riferito di un lavoratore morto nella bassa bresciana. Questo è inoltre il terzo incidente stradale in pochi mesi nelle Province di Brescia e Bergamo con esiti mortali che coinvolge mezzi da cava.
Anche in questo caso desideriamo esprimere le più sentite condoglianze alla famiglia del giovane Gabriele da parte del nostro comitato.

lunedì 15 settembre 2008

Bresciaoggi dell'11 Settembre 2008


Un altro articolo per la cava Mercurio-Bonfadina.

martedì 9 settembre 2008

Piano rifiuti Brescia, "Discariche Zero"


Presentato ieri dall'assessore provinciale all'ecologia E.Mattinzoli il piano rifiuti, che verrà posto al vaglio del consiglio della Provincia di Brescia. Ambiziose le dichiarazione di Mattinzoli che pone come obiettivo il motto "discariche zero". Tale obiettivo risulta essere in conseguenza del forte aumento registrato negli ultimi tempi del prezzo dello smaltimento dei rifiuti in discarica.
Ricordiamo che l'assessore è il medesimo che sul caso Bonfadina ha più volte ribadito ai comuni la sua contrarietà alla concessione della Valutazione di Impatto Ambientale sull'ambito estrattivo rovatese.

venerdì 5 settembre 2008

"L'ANARCHIA DELLE CAVE": inchiesta di ALTRECONOMIA












Di seguito riportiamo l'estratto del reportage che la rivista ALTRECONOMIA ha condotto sull'attività estrattiva in Lombardia.
Segnalo che la rivista ha un sito internet http://www.altreconomia.it/ e la versione cartacea del mensile è trovabile al costo di 3 € in Provincia di Brescia presso i seguenti punti vendita:
1) Bottega Solidarietà
Via S.Faustino 30/b Brescia Tel. 030-3772355
Via Quattro Novembre 4 Rezzato - BS
2) Jangada Via San Martino del Carso 3 Manerbio BS Tel. 03-973069 +
3) Tapioca
Via Cappellini 16 Darfo Boario BS Tel. 0364-536237 Via S. Maria 7 Edolo BS
4) Il mondo in casa Via Mazzini 2 Lumezzane - BS
5) Karibù Via Zanardelli 410 Gardone Val Trompia BS Tel. 030-8911526



Segnalo che Altreconomia ha organizzato un:




INCONTRO IN CONSIGLIO REGIONALE
Mercoledì 10/09/2008 alle ore 11



(Dalla presentazione di Alterconomia)
L'anarchia delle cave
Ogni anno, nel nostro Paese, si estraggono 11,5 tonnellate di materiali da cava pro capite. L'attività estrattiva è senza regole e, spesso, gratuita. Montagne e pianure sono piene di ferite: almeno 6mila cave attive e 10mila abbandonate. Un incontro in Consiglio regionale a partire dall'inchiesta di Altreconomia che spiega perchè in Italia convenga continuare a sventrare montagne mentre in altri Paesi europei si riciclano inerti e rifiuti da demolizione. La rivista Altreconomia, in collaborazione con il gruppo dei Verdi nel Consiglio regionale della Regione Lombardia, organizza una conferenza stampa per discutere il problema del governo delle attività estrattive a partire dall'inchiesta pubblicata sul numero di settembre della rivista, "Un Paese fondato sulle cave". Mercoledì 10 settembre, alle 11, presso l'Auditorium del Consiglio regionale in via Fabio Filzi 29 a Milano. All'incontro, moderato da Luca Martinelli, redattore di Altreconomia ed autore dell'inchiesta, partecipano:
  • Angelo Bergomi, consigliere comunale a Rovato (Bs) e membro del Comitato anticava di Rovato,
  • Damiano Di Simine, presidente di Legambiente Lombardia,
  • Antonio Galizzi, geologo, Italianostra,
  • Marcello Saponaro, consigliere regionale lombardo per i Verdi.

Gli interessi che ruotano intorno alla cave lombarde: l'ex assessore regionale all'Ambiente, Marco Pagnoncelli, è stato costretto alle dimissionia fine luglio per il conflitto d'interesse sollevato in seguito all'approvazione del Piano cave della Provincia di Bergamo. Pagnoncelli avrebbe favorito un cavatore che è anche un suo socio in affari, la famiglia Locatelli. Nel bresciano, invece, Regione e Provincia di Brescia si sono schierati a fianco di un cavatore, la ditta Bettoni, contro i Comuni di Rovato e Cazzago che non volevano l'apertura di una nuova cava nel proprio territorio. Una cava di pianura, gigante (quasi 35 ettari) ma non sottoposta a Valutazione d'impatto ambientale, come vorrebbe la legge. E laddove esiste un Piano cave che fissa dei limiti all'escavazione, basta far ricorso alle cave di prestito, aperta inderoga alle leggi vigenti per recuperare gli inerti necessari a completare un'opera pubblica.

Ringraziamo Luca Martinelli di Altreconomia per l'impegno profuso nel redarre questo incredibile reportage e per aver deciso di parlare del caso della cava Bonfadina. Lo ringraziamo anche per averci invitato a questo incontro in consiglio regionale in cui cercheremo di sintetizzare il perchè nella gestione dell'attività estrattiva c'è qualcosa che non va in Lombardia, partendo proprio dal caso dell'ATEg09.
Stefano Bergomi Presidente Comitato Anticava di Rovato

mercoledì 3 settembre 2008

Risposta Comune di Rovato su nuovo progetto rotatoria







Proponiamo ai nostri lettori la risposta inviata dal Comune di Rovato rispetto alla nuovo progetto avanzato dal cavatore per l'ingresso all'ambito estrattivo.

martedì 2 settembre 2008

Rientro dalle vacanze


Per il periodo estivo ci siamo presi una piccola vacanza nell'aggiornamento del blog.

Oggi ricominciamo.

Sul tavolo comunque rimane il nuovo progetto avanzato dal cavatore per la realizzazione dell'ingresso alla cava da via Rimembranze. Rispetto al progetto originario, che prevedeva l'acquisizione di aree di privati per la realizzazione della rotatoria all'intersezione tra via S. Giovanni (strada per Lodetto), via Rimembranze e la ex strada Statale 11, il cavatore ha avanzato al comune di Rovato una seconda proposta. Vista la mancata concessione delle aree da parte di alcuni privati il cavatore realizzerebbe la rotatoria decentrandola rispetto all'asse viario della strada ex statale 11, limitandosi all'allrgamento di via Rimembranze tombinando il canale di scolo attualmente presente di fianco alla strada e sacrificando gli alberi presenti all'esterno del vivaio.
L'allargamento della strada così ottenuto non consentirebbe comunque il transito dei mezzi pesanti dei due versi d'ingresso e d'uscita dalla cava.
Ricordiamo inoltre che sulla stessa Via Rimembranze vige da molti anni il divieto di transito ai mezzi pesanti.
Il nuovo progetto testimonia semplicemente come il privato non abbia valutato le ripercussioni viabilistiche che un ingresso all'ambito passando dalla ex-statale 11 determinerebbe. E' però compito dell'amministrazione comunale farlo presente come ci risulta essere stato fatto. Prendiamo anche atto che il privato ha presentato il progetto di rotatoria al Settore Gestione e Manutenzione Strade della Provincia il giorno 07/07/2008. La risposta positiva del settore è datata 16 Luglio 2008 (9 giorni solari compreso sabato e domenica) SENZA che l'amministrazione comunale sia stata minimamente coinvolta. Il giorno 21 Luglio 2008 l'approvazione è arrivata al protocollo del comune di Rovato. LE DATE SUI TIMBRI DEL PROTOCOLLO PARLANO CHIARO.
Ognuno tragga le proprie conclusioni.
Per quanto ci riguarda continueremo ad informare nei minimi dettagli, con date, nomi e cognomi. E se questo alla ditta dà fastidio si rassegni. Da quattro anni a questa parte non vi è stato un solo fatto da noi riportato che non sia stato possibile confermare.

Incidente mortale in una cava di Offlaga!




Tragedia sabato scorso 30/08/08 nella cava di Offlaga. Alberto Stornati, 38enne originario di Flero e da qualche tempo residente a Offlaga in via Marconi è caduto dal nastro trasportatore della ghiaia nella cava di Offlaga della quale era dipendente, gestita dalla società Sinergica, con sede in via Libero Saldi a Manerbio e appartenente alla famiglia Mombelli, la tragedia è avvenuta attorno a mezzogiorno. Il giovane insieme a suoi colleghi aveva appena terminato il turno di lavoro straordinario, richiesto dall’azienda per il sabato mattina.

Luogo della tragedia la grande cava di 110mila metri quadrati tra le cascine Scuola Duomo di Offlaga e Selva di Manerbio, nei pressi del Laghèt dè Meghet: i lavoratori erano impegnati nella sistemazione del nastro trasportatore, sostenuto da due tralicci: Stornati stava avvitando alcuni bulloni per fissare la struttura.

Cosa sia successo? Non si sa nulla di preciso ma sono chiamati a formulare le prime ipotesi i tecnici dell’ufficio del lavoro dell’Asl e i carabinieri: fatto sta che l’operaio è stato investito dal nastro che l’ha prima colpito violentemente al volto e poi l’ha fatto cadere, lasciando il corpo del giovane inizialmente incastrato tra il traliccio e il nastro; poi è precipitato da cinque metri d’altezza.

Inutili i soccorsi. La salma di Alberto è stata trasportata all’ospedale di Manerbio in attesa dell’autopsia.


E' l'ennesima tragedia che l'attività estrattiva provoca. Solo qualche mese fa nel rovatese presso la frazione di S.Giorgio perse la vita un anziano signore di Castrezzato scontratosi con un camion da cava. A gennaio presso la rotonda del Bertola per Cazzago S.M. un cittadino pachistano di 47 anni venne travolto da un camion che sopraggiungeva da una cava vicina.

A dimostrazione che il traffico indotto e le condizioni di lavoro non sono le migliori quando parte un'attività estrattiva. Attività che oltre a devastare un territorio comporta pure un livello occupazionale scarso.

In genere attività da milioni e milioni di metri cubi danno lavoro a poche unità di lavoratori.

Le più sentite condoglianze alla famiglia di Alberto Stornati da parte del nostro comitato.