mercoledì 25 luglio 2018

Consiglio comunale Rovato 26 Luglio: discussione accordo con Bettoni spa

Per il giorno 26 Luglio, ore 19.07, è stata convocata la seduta del Consiglio Comunale di Rovato.
Al 9° punto all'ordine del giorno è prevista la discussione per l'approvazione di accordo tra la ditta cavatrice Bettoni spa e il Comune di Rovato, quale atto integrativo al PGT comunale.





sabato 25 novembre 2017

Richiesta per realizzazione di impianto per smaltimento rifiuti alla Bonfadina

Sugli albi pretori dei Comuni di Cazzago San Martino e Rovato è comparsa la comunicazione inoltrata dalla Provincia di Brescia, nella quale si dà evidenza dell'avvio del procedimento amministrativo in conseguenza del deposito da parte della Bettoni spa di istanza per realizzare un NUOVO IMPIANTO DI GESTIONE RIFIUTI nell'ambito estrattivo ATg09 della cava Mercurio-Bonfadina.

Fin dall'apertura della cava avevamo segnalato il pericolo di "gestione dei rifiuti" vista la storia aziendale del cavatore.
Nondimeno ricordiamo che la richiesta collocherebbe l'impianto di smaltimento all'interno dei confini del territorio della Docg Franciacorta, arrecando elementi di inquinamento (traffico, rumore, polveri) cumulativi rispetto a quelli già presenti in conseguenza dell'attività estrattiva in corso.





sabato 2 settembre 2017

Gruppo Bettoni: dati di bilancio in crescita per VIVA Brescia Diesel

Dopo anni difficili, il 2016 ha fatto registrare dati di bilancio positivi e in miglioramento per la VIVA Brescia Diesel di Castegnato, facente parte del Gruppo Bettoni spa e il cui presidente è lo stesso Massimo Bettoni.
La società è concessionaria per Brescia e provincia per la vendita di veicoli commerciali e industriali, nonché officina e carrozzeria specializzata.
Ha chiuso il 2016 con fatturato di 47,4 mln€, che si confrontano con 33,5 mln€ del 2015. mentre l'utile netto risulta essere di 322 mila€ contro i 296 mila€ di 12 mesi prima.


mercoledì 30 agosto 2017

Nuovo Piano cave di Brescia: la Provincia affida la redazione all'Università

Come riporta la versione on line del quotidiano Corriere.it edizione di Brescia, al seguente indirizzo internet
http://brescia.corriere.it/notizie/cronaca/17_agosto_29/piano-cave-tutela-territorio-volumetrie-decise-dall-universita-2e78c032-8cd2-11e7-b5e1-7559ef64c47b.shtml?refresh_ce-cp,
la Provincia di Brescia ha affidato all'Università degli Studi cittadina la redazione del nuovo piano cave Provinciale.
Ai nostri lettori ricordiamo che, come abbiamo già riferito nel nostro post dello scorso 1 Ottobre 2016, la Provincia ha già provveduto a deliberare le linee di indirizzo per la stesura del documento programmatico.
L'incarico risulta in conseguenza delle difficoltà manifestate dalla Provincia per la predisposizione del nuovo Piano cave, a seguito della riduzione degli organici indotti dalla riforma Delrio.
L'appalto vale per l'Università degli Studi di Brescia 267 mila euro, di cui 175 direttamente a carico della Provincia. L'incarico verrà affidato al Dipartimento di Ingegneria Civile, Architettura, Territorio, Ambiente e di Matematica.
Come noto il Piano cave rappresenta lo strumento di programmazione che determina le previsioni dei fabbisogni futuri di materiali inerti (sabbia, ghiaia, argille), nonché i luoghi nei quali collocare i bacini estrattivi dai quali estrarre tali materiali.

sabato 22 luglio 2017

Bettoni spa sostiene Fondazione Etica

Come è possibile leggere direttamente dal sito di Fondazione Etica, a questo indirizzo

http://www.fondazionetica.it/le-persone/sostenitori

Bettoni spa è tra i primi sostenitori e partners importanti della Fondazione stessa.

Fondazione Etica è una fondazione che ha sede a Milano, indipendente e no-profit.
Si occupa principalmente di innovazione del sistema pubblico e delle politiche sociali. In particolare si prefigge lo scopo dell'innovazione a impatto sociale, con proposte di miglioramento della macchina pubblica, sia in riferimento al sistema politico che al sistema amministrativo.

La mission della fondazione appare essere distante rispetto alle attività caratteristiche di cui si occupa la Bettoni spa.
Che il relativo sostegno sia da ricercare nella conoscenza diretta con il Presidente di Fondazione Etica, il parlamentare bresciano Gregorio Gitti?





domenica 26 marzo 2017

Daniela Grandi: nuovo affondo per sollecitare il piano cave bresciano

Nei giorni scorsi si è registrata una nuova sollecitazione da parte di Daniela Grandi, Presidente del settore estrattivo dell'Associazione Industriale Bresciana, in relazione all'approvazione del nuovo Piano cave della Provincia di Brescia.
Nel nostro post dello scorso 1 Ottobre 2016 avevamo già riferito del passaggio istituzionale avvenuto nel Consiglio provinciale,
http://comitatoanticavarovato.blogspot.it/2016/10/resoconto-consiglio-provinciale.html
La Grandi ricorda che AIB ha condivo le linee guida per la redazione del Piano avanzate in sede di Consiglio Provinciale. Tuttavia lamenta la mancanza di atti conseguenti a quella deliberazione, nonostante i ripetuti solleciti da parte dell'Associazione Industriale Bresciana.
Ricordiamo che il vecchio piano cave è formalmente scaduto nel 2015, ed è attualmente vigente una proroga tecnica per consentire il proseguo delle attività estrattive fino a gennaio 2018.
La Grandi giustifica il proprio attivismo con la volontà di scongiurare il rischio che si possa verificare il caso della mancata approvazione del nuovo piano cave arrivati alla scadenza di validità della proroga per il vecchio piano. In sostanza gli industriali chiedono un quadro normativo certo che assicuri continuità aziendale e lavorativa alle imprese del comparto estrattivo, e che consenta alle stesse di programmare per tempo eventuali investimenti di lungo periodo.


lunedì 20 marzo 2017

Rifiuti abusivi scoperti in conseguenza dei cantieri TAV

Pietro Gorlani, nel suo interessante articolo su brescia.corriere.it,
http://brescia.corriere.it/notizie/cronaca/17_marzo_20/brescia-stazione-tav-discarica-scorie-amianto-ritardi-52edffca-0d40-11e7-a60b-8fc97ae3c91d.shtml,
ci segnala ancora una volta che in Provincia di Brescia non è difficile trovare rifiuti abusivi, basta scavare qualche metro sotto terra.
Alle testimonianze dei ritrovamenti registratesi in questi anni aggiungiamo quindi queste ultime, frutto dei cantieri per l'alta velocità ferroviaria.

  1.  60 tonnellate di lastre in cemento amianto presso la stazione ferrovia di brescia città,
  2.  40.000 tonnellate di scorie d'acciaieria e altro, nel territorio comunale di Roncadelle.

giovedì 9 febbraio 2017

Condannato Zambetti a 13 anni e mezzo

Domenico Zambetti, ex assessore PDL alla casa della Regione Lombardia è stato condannato in primo grado per aver comprato 4.000 voto dalla 'ndrangheta per le regionali del 2010.
La pena inflitta è di 13 anni e mezzo di reclusione per voto di scambio politico-mafioso, concorso esterno in associazione mafiosa e corruzione aggravata dall'aver agevolato la 'ngrangheta.
Secondo l'accusa Zambetti avrebbe pagato 200.000 euro per ottenere i 4.000 voti.
Ai nostri lettori ricordiamo che Zambetti nel 2004 era Presidente della Commissione Regionale Sesta Ambiente e Protezione Civile, nell'ambito della quale si tenne la discussione per l'approvazione del piano cave provinciale di Brescia e che portò al quadruplicamento dei volumi estrattivi previsti per la cava Mercurio-Bonfadina di Rovato, rispetto all'originaria proposta formulata dalla Provincia di Brescia.
(foto da internet)


mercoledì 4 gennaio 2017

Bilancio 2015 delle aziende bresciane del settore cave

La consueta pubblicazione annuale dell'inserto bilanci del Giornale di Brescia ci consente di fare il consueto punto della della situazione rispetto al fatturato e alla redditività delle aziende bresciane coinvolte, a vario titolo, nel comparto delle cave e delle discariche.
Questa la situazione con il confronto di fatturato e utile registrato nell'anno 2015 rispetto al 2014:


settore di attività Fatturato 2015 Fatturato 2014 Utile 2015 Utile 2014
Profacta spa Produzione e commercializzazione inerti, calcestruzzi e conglomerati / movimento terra / costruzioni stradali 75.511 34.100 -4.372 1.300
Vezzola spa Cave di sabbia e ghiaia, conglomerate bituminosi e cementizi, costruzioni generali 66.528 83.821 830 713
Gruppo Gatti spa Cave di sabbia e ghiaia, conglomerati bituminosi e cementizi 24.778 24.548 879 813
Arici F.li srl Movimento terra, lavori edili 13.867 13.545 238 158
Gedit spa attività di smaltimento rifiuti presso cave di proprietà 12.527 11.916 1.601 860

Ancora una volta, si confermano buoni margini di guadagno, con la sola eccezione della Profacta spa (Gruppo Faustini).

venerdì 2 dicembre 2016

Daniela Grandi ancora Presidente del settore industrie estrattive AIB

Il magazine online bsnews.it riporta la notizia della conferma di Daniela Grandi alla Presidenza del settore industrie estrattive, materiale da costruzione, legno di AIB (Associazione Industriale Bresciana).
http://www.bsnews.it/notizia/47576/30-11-2016-Daniela-Grandi-confermata-alla-Presidenza-del-Settore-Industrie-estrattive-Aib-
Il nuovo incarico durerà fino al 2020.
Al contempo è stato rinnovato anche il Consiglio di Settore. Di seguito l'elenco dei consiglieri eletti:
Corrado Gatti (Gruppo Gatti), in qualità di vicepresidente, Roberta Alberti (Terreni & Coa), Massimo Bettoni (Bettoni), Tommaso Brognoli (Recover), Davide Carli (Consorzio Cavatori Marmo Bacino della Valle di Nuvolera), Cesare Facchetti (Sole Immomec), Ombretta Gatti (Cave Gatti), Enrica Lorandi (Consorzio Cavatori Marmo Bacino della Valle di Nuvolera), Valentina Mascarini (Mascarini), Massimo Mombelli (Esse Emme), Oscar Moreni (Moreni Raffaele & C.), Massimo Panni (Panni), Enrico Portesi (Eredi Ventura Andrea), Alessandro Romano (Dolomite Franchi), Gianmario Scalvini (P.G.S. Asfalti), Cristina Vezzola (Vezzola).

Ricordiamo che Massimo Bettoni è il rappresentante legale della Bettoni spa, azienda che gestisce l'attività estrattiva della cava Mercurio-Bonfadina.

domenica 20 novembre 2016

foto cava da google.maps

La funzione di google.maps regala la visione satellitare del bacino estrattivo della cava Mercurio-Bonfadina.
Dalle immagine è possibile farsi un'idea di quanto sia stato cavato, nonché degli impianti installati per la lavorazione del materiale.

Immagini da www.google.it/maps






venerdì 28 ottobre 2016

studenti in visita alle cave bresciane - iniziativa AIB

Come riferisce l'edizione on line del "Giornale di Brescia" oggi 28 Ottobre, per la prima volta, l'Associazione Industriale Bresciana ha aperto i cancelli delle cave bresciane a 480 studenti delle scuole superiori.
Oltre alla Bettoni a Castegnato, si sono prestate all'iniziativa anche Vezzola a Lonato del Garda, Dolomite Franchi a Marone, Ediqualttro a Borgosatollo, Cave Ventura a Virle Treponti, Euro Mas a Nuvolera, Lombarda Marmi e Fassa Bortolo a Botticino.
Si legge che la giornata è stata ideata "con l'obiettivo di far conoscere ai giovani i processi produttivi in cava, le caratteristiche dei materiali naturali estratti e le loro numerose applicazioni".
Aggiungeremmo anche la connotazione di abile iniziativa di marketing per la valorizzazione del comparto, guarda caso proprio nel momento in cui risulta avviato l'iter in Provincia per la predisposizione del piano cave per l'assegnazione dei volumi estrattivi.

(foto da giornaledibrescia.it)

sabato 1 ottobre 2016

Resoconto Consiglio Provinciale

Di seguito i punti salienti emersi dalla discussione in Consiglio Provinciale rispetto al piano cave:

 1. il volume di cavato rispetto al vecchio piano (2005-2015, poi prolungato fino al 25 gennaio 2018) corrisponde ad oggi a meno del 50% rispetto alle concessioni rilasciate. In particolare in riferimento a sabbia e ghiaia risultano cavati 31,9 mln di metri cubi, sui 70,1 autorizzati.

 2. nell'ultimo anno e mezzo il volume di cavato a livello provinciale si è ridotto a 1,7 mln di metri cubi.

 2. si contano 6 aziende fallite tra quelle autorizzate all'attività estrattiva con il vecchio piano.

 3. il consigliere con delega all'ambiente Gianbattista Groli (è anche sindaco di Castenedolo) ha presentato le linee d'indirizzo sulle quali si fonderà la redazione del prossimo piano cave provinciale. Le stesse si basano sulle norme regionali in materia di salvaguardia del territorio.

 4. in linea di principio il nuovo piano dovrebbe autorizzare all'escavazione i 17 mln di metri cubi che residuano dal vecchio piano (infatti del vecchio piano 46,35 mln sono già stati autorizzati e 7,16 sono in fase di autorizzazione. Ma nelle linee di indirizzo approvate in consiglio provinciale viene però richiamata anche la disponibilità delle riserve residue già individuate nel vecchio piano.

 5. Verrà istituita apposita commissione a supporto della redazione del nuovo piano provinciale.


lunedì 26 settembre 2016

Consiglio provinciale: indirizzi per piano cave

A questo indirizzo è possibile visionare l'ordine del giorno del Consiglio Provinciale di Brescia, convocato per domani 27 Settembre alle 17:00 a Palazzo Broletto.

http://consiglionline.provincia.brescia.it/extranet/files/2181/Ordine-del-giorno_27_SET.pdf

Segnaliamo al punto 6 "Indirizzi per la redazione della proposta del nuovo Piano Provinciale delle Cave – Periodo 2018- 2028."



mercoledì 27 luglio 2016

4 indagati per cava Inferno a Ghedi

Ancora una storia di ordinario inquinamento nelle cave bresciane.
Le indagini condotte dal Corpo Forestale dello Stato, nell'ambito di un'indagine coordinata dalla Procura di Brescia, hanno riguardato la similargilla utilizzata per il "recupero" di alcune cave bresciane.
In particolare si tratta della cava Inferno a Ghedi, per la quale era in corso l'approntamento per la trasformazione in discarica di rifiuti inerti, e una cava a Rezzato, ambito estrattivo dismesso e per il quale era prevista la rinaturalizzazione a terreno agricolo.
4 le persone indagate con l'accusa di gestione non autorizzata di rifiuti. Le contestazioni riguardano il fatto che la similargilla, materiale prodotto attraverso il recupero di rifiuti non pericolo con l'aggiunta di argilla naturale, risulterebbe inquinato da idrocarburi e metalli pesanti.

mercoledì 22 giugno 2016

Daniela Grandi (AIB) ancora sul Piano Cave: senza pianificazione impossibile investire da parte delle aziende

La stampa locale riporta in questi giorni la nuova presa di posizione di Daniela Grandi, presidente del settore industrie estrattive di AIB (Associazione Industriale Bresciana).
Queste le parole della Grandi: "Senza pianificazione, per le aziende è impossibile fare investimenti e portare avanti il proprio business. Il piano cave è scaduto da un anno e mezzo. Per elaborarne uno nuovo in maniera rigorosa servono 3 anni. Eppure l'iter non è ancora partito. Anzi, in un momento difficile per il settore la Provincia latita."
Ancora una volta è stato inoltre prospettato il ricatto occupazionale, visto che la Grandi afferma che "prima di parlare di quantitativi bisogna avviare un confronto che tenga conto delle esigenze del territorio, sia in termini di fabbisogno territoriale, sia in termini di capacità imprenditoriale e tutela dei posti di lavoro."
Il Giornale di Brescia, nell'articolo di ieri 21 Giugno, rileva numeri impietosi rispetto alla crisi che attanaglia il settore. Il giornale indica 150 imprese oggi ancora attive, con 750 addetti, mentre nel 2007 erano 187, con 1089 addetti.
Sull'equazione "cava = discarica" Daniela Grandi afferma che Brescia non è la terra dei fuochi, visti i controlli effettuati nel nostro territorio e che ci sono "bellissimi recuperi ambientali" (noi non ne ricordiamo nemmeno uno). Conclude poi ricordano il mezzo miliardo di euro sborsato dagli imprenditori negli ultimi dieci anni a beneficio degli enti locali, soldi non reinvestiti in riqualificazioni ambientali.


lunedì 20 giugno 2016

Crolla export bresciano dell’estrazione di minerali da cave e miniere

Il Centro Studi AIB (Associazione Industriale Bresciana) ha elaborato i dati Istat relativi al primo trimestre 2016.
A questo indirizzo la nota di dettaglio emessa.
http://www.aib.bs.it/Allegati/2016/wdm_doc_allegati_59638_allegati.pdf

Risultano in flessione le esportazioni bresciane (-3,2%) a causa della minore domanda dei Paesi Emergenti.

Tra i settori con maggiore contrazione viene indicato il comparto dell'estrazione di minerali da cave e miniere, con un -61,6%.

Il prezioso oro grigio bresciano (sabbia e ghiaia) non solo finisce per buona parte fuori Provincia, ma addirittura fuori dell'Italia, come abbiamo denunciato più volte.


martedì 26 aprile 2016

il PD organizza un dibattito pubblico sul piano cave della Provincia di Brescia

Domani 27 Aprile il Partito Democratico ha organizzato un dibattito pubblico dal tema "Piano cave 2004-2014: scaduto e superato, che fare?”.
L'incontro è previsto per domani alle 20.30 presso la sala civica di via Sabbioneta a San Polo Vecchio.
Partecipano all'incontro: Gianbattista Groli (sindaco Castenedolo e consigliere area vasta), Gianantonio Girelli (consigliere regionale), Angelo Bergomi (responsabile Ambiente Pd), Giorgio Gallina (assessore a Rezzato) e Fabio Capra (capogruppo Pd in Loggia).

giovedì 7 aprile 2016

cava Macogna: il TAR boccia il ricorso contro la discarica

Nella sua riunione odierna il TAR di Brescia ha bocciato il ricorso proposto dai comuni di Berlingo, Cazzago San Martino, Rovato e Travagliato, che si prefiggeva di cancellare la realizzazione di una discarica di inerti non pericolosi all'interno del bacino estrattivo della Macogna.
La ditta DRR, che aveva conseguito parere favorevole con VIA dalla Regione Lombardia e l'autorizzazione alla discarica dalla Provincia di Brescia nel 2013, può quindi riprendere i conferimenti di rifiuti.


venerdì 25 marzo 2016

Nuova campagna di rilevazione alla Bonfadina

Nuova campagna di rilevazione presso la cava Mercurio-Bonfadina, a meno di 4 mesi dall'ultima effettuata.
Non ci risulta che i dati di tali rilevazioni siano consultabili dai cittadini.
Ci piacerebbe, però, sapere se ci sono motivazioni che hanno spinto verso l'intensificazione di tali controlli, con la relativa concentrazione nei mesi freddi dell'anno.




domenica 13 marzo 2016

Ancora AIB: "no all'adeguamento dell'IMU per le cave"

Dopo il comunicato stampa dei giorni scorsi, AIB (associazione Industriale Bresciana), per voce del Presidente delle attività estrattive Daniela Grandi, si schiera contro l'adeguamento dell'IMU per le cave.
In quasi tutti i comuni della Provincia di Brescia, infatti, all'atto dell'avvio delle attività di escavazione non viene registrata la variazione catastale nel Pubblico registro, comportando, in conseguenza, la continuazione della corresponsione del tributo IMU secondo l'aliquota dei semplici terreni agricoli.
Come segnalato nel recente articolo dell'edizione bresciana del Corriere della Sera, però, l'Agenzia delle Entrate ha inviato richiesta ai Comuni affinché gli ambiti estrattivi vengano classificati nella categoria catastale D (categoria alla quale afferiscono opifici, capannoni, ma anche i parchi fotovoltaici installati su terreno). Ciò naturalmente comporterebbe l'adeguamento dell'aliquota in relazione al pagamento del tributo IMU.
Queste le parole della Grandi in relazione alla richiesta delle Agenzia delle Entrate di accatastamento in categoria D delle cave: "Diversi operatori hanno fatto ricorso perché la legge non prevede questa categoria. Prima devono riformare il catasto. Servono norme uguali per tutti, mentre qui ci troviamo di fronte ad un classico pasticcio all'italiana."


giovedì 10 marzo 2016

Piano cave, la Provincia di Brescia non vuole nuovi siti estrattivi

Come riferito nell'articolo dell'edizione bresciana del Corriere della Sera,
(a questo indirizzo internet l'articolo completo
http://brescia.corriere.it/notizie/cronaca/16_marzo_09/piano-cave-no-ad-altri-siti-estrattivi-industriali-contro-l-imu-58172084-e5c9-11e5-91a4-48cd9cc4cb64.shtml)
la Provincia di Brescia dice no all'individuazione nel nuovo piano cave (2017/2027) di nuovi siti estrattivi.
Come abbiamo già riferito in passati post, quello precedente è scaduto nel 2005, era stato approvato con oltre 70 milioni di m3 ma ad oggi è stata estratta sabbia e ghiaia per circa la metà della volumetria autorizzata.
La Provincia di Brescia nei mesi scorsi ha già provveduto a prorogare il termine di validità del vecchio piano fino al 2017, in modo da avere il tempo tecnico per redigere quello nuovo.
L'intento della Provincia è quello di confermare le volumetrie già oggetto di concessione e ad oggi non ancora sfruttate, oltre che di autorizzare l'escavazione di una parte delle riserve già individuate nel vecchio piano. L'obiettivo è di privilegiare i bacini estrattivi esistenti, senza crearne di nuovi.
Queste le parole di Gianbattista Broli, Consigliere provinciale delegato all'Ambiente:
"Quel che escludiamo sin da ora è l’apertura di nuovi ambiti estrattivi, l’abbiamo già detto anche agli imprenditori. Il piano precedente era assolutamente abnorme e, complice la crisi degli ultimi anni, si è scavato circa la metà dei volumi concessi. Stiamo raccogliendo tutti i dati per verificare le esatte volumetrie rimaste. Oltre alle volumetrie già autorizzate ma ancora non utilizzate, potremo andare ad attingere ad una parte delle riserve, ma dobbiamo capire dove."
Nel frattempo è previsto per il prossimo 17 Marzo l'incontro tra gli esponenti della Provincia di Brescia e i delegati dell'Associazione Industriale Bresciana.

mercoledì 9 marzo 2016

Risposta PD al comunicato ABI

A stretto giro di posta si è registrata la risposta della Federazione provinciale del PD, Dipartimento Ambiente, al comunicato ABI di cui abbiamo riferito ieri in merito ai mancati recuperi ambientali degli ambiti estrattivi della Provincia di Brescia.
Di seguito il comunicato integrale diffuso dal PD:

"Abbiamo letto con estrema attenzione il comunicato stampa esteso dall’AIB circa la non completa applicazione della normativa vigente in tema di recuperi ambientali in cui “…si invitano gli enti locali ad investire i proventi derivanti dagli oneri versati dagli imprenditori del settore cave, attività estrattive e discariche preferibilmente in opere di riqualificazione ambientale del territorio….”.
L’AIB, sottolineando come nell’ultimo decennio siano state versate risorse per oltre mezzo miliardo di euro, indica di non aver avuto evidenza di un reinvestimento in termini di riqualificazione ambientale. Il comunicato si conclude con un accenno alla disponibilità degli imprenditori “..disposti a versare purchè la loro attività possa continuare nel tempo..”, vedi ad esempio attraverso “..il nuovo Piano Cave Provinciale…” (i virgolettati sono tratti dal comunicato stampa di AIB). Di Comuni che nel tempo abbiano fatto cassa con gli oneri di escavazione non destinandoli prioritariamente ai recuperi ambientali ce ne sono sicuramente stati. D’altro canto ce ne sono moltissimi altri che avrebbero preferito evitare di avere sul proprio territorio cave e discariche. Così come avrebbero rinunciato volentieri sia a onerosi ricorsi con spesso di fronte le istituzioni autorizzatrici, sia ai comportamenti non proprio edificanti di alcuni operatori (fortunatamente non tutti), protagonisti di escavazioni e ritombamenti abusivi mai recuperati perché nel frattempo le ragioni sociali sono fallite. Riteniamo che sarebbe arrivato il momento non solo di far applicare completamente la normativa vigente in tema di recuperi ambientali, ma di riformarla.
A tal proposito non si contano più le proposte di modifica della Legge Regionale 14/1998 depositate in Regione Lombardia. La prima, di iniziativa popolare avanzata dalle allora giunte di centrosinistra di Rovato, Cazzago S.M., Ghedi, Montirone e Rezzato, risale all’ormai lontanissimo 2004. La proposta è stata poi aggiornata più e più volte dal gruppo consigliare del PD regionale ma mai è arrivata al voto in aula. In queste proposte si sottolineava l’ipotesi di un ritorno a proprietà pubblica del fondo cava recuperato e la necessità di certezze nei recuperi ambientali per esempio condizionando l’autorizzazione all’escavazione di un lotto solo dopo aver visto completato il recupero ambientale del lotto precedente.
Non ci inventiamo nulla, in Emilia-Romagna già è così. Sarebbe auspicabile anche un maggiore rispetto della pianificazione di settore: se nel piano cave è previsto un recupero ambientale “…a verde pubblico attrezzato e/o a uso naturalistico ricreativo…” come sono spiegabili le numerose domande di discarica insistenti su tali bacini estrattivi? Inutile poi chiedersi perché nell’immaginario bresciano troppo spesso “cava” corrisponda a “discarica”. A proposito di aspetti fiscali, ci chiediamo anche come sia possibile nel 2016 che molte cave bresciane in esercizio non siano accatastate correttamente e, di conseguenza, siano soggette in tantissimi Comuni ad aliquota IMU agricola. Eppure nel loro perimetro si svolge attività che con la coltivazione di foraggi o granoturco nulla ha a che fare. Questa illogicità da noi più volte sollevata è stata oggetto di pareri ufficiali dell’Agenzia delle Entrate. In base ad essi, finalmente, alcuni sindaci hanno deciso di muoversi per ripristinare un’equità fiscale doverosa nei confronti anche di tutti quegli altri imprenditori che pagano aliquote adeguate alle attività che svolgono. La continuità aziendale che AIB richiede per i propri associati del settore è certamente condivisibile, ma non può e non deve passare da una totale assenza di pianificazione. Auspichiamo che il prossimo piano cave provinciale (settore ghiaia e sabbia) sia realizzato dalla Provincia sulla base di una quantificazione oggettiva del fabbisogno di inerti provinciale. Cosa che non è stata fatta, ad esempio, con il piano 2005-2015 appena scaduto. Esso ha infatti autorizzato un volume di inerti di circa 70 milioni di metri cubi quando il fabbisogno bresciano (pre-crisi dell’edilizia) non superava i 40 milioni di metri cubi. Riteniamo che ci siano le condizioni perché il sistema Brescia sia in grado di prendere decisioni sostenibili a livello ambientale.
Lo si è visto anche recentemente con la cancellazione delle cave di prestito previste per la TAV dove la Provincia ha svolto appieno il proprio ruolo di coordinamento facendo dialogare gli enti locali con le rappresentanze imprenditoriali. Noi crediamo che la politica debba riappropriarsi del proprio ruolo decisionale cercando un equilibrio ove, però, l’interesse del particolare non debba prevalere sul generale. Avanziamo una proposta suffragata peraltro da un obbligo di legge: perché non ripristinare la Consulta per le Attività estrattive di cava non più istituita a Brescia dal lontano 2004? Quella potrebbe essere la sede più opportuna dove far dialogare i diversi interessi, sapendo che il piano cave uscente vede una percentuale di volumi non escavati notevolissima e che consiglierebbe estrema cautela nel prendere decisioni su nuovi volumi. In un Paese come l’Italia dove il consumo di suolo è uno degli scandali che tutti denunciano, ma contro cui pochissimi agiscono.

Dipartimento Ambiente Federazione PD Brescia"

martedì 8 marzo 2016

Comunicato AIB (associazione industriale bresciana) sui recuperi ambientali delle cave

Come riportato anche dal quotidiano locale on line BSNEWS.IT,
http://www.bsnews.it/notizia/45066
l'Associazione Industriale Bresciana ha emesso lo scorso 12 Febbraio un comunicato per prendere posizione rispetto al tema dei recuperi ambientali delle cave a fine estrazione.
L'Associazione non risparmia critiche nei confronti degli Enti Pubblici.

In particolare, in riferimento alla bocciatura da parte della Regione della cava Castella, ha dichiarato come sia determinante che trovi piena applicazione quella parte della normativa vigente in cui si invitano gli enti locali ad investire i proventi derivanti dagli oneri versati dagli imprenditori del settore cave, attività estrattive e discariche preferibilmente in opere di riqualificazione ambientale del territorio.

Altresì è stato ricordato che negli ultimi dieci anni gli imprenditori bresciani del settore hanno versato nelle casse pubbliche oltre mezzo miliardo di euro di cui non si ha evidenza di un reinvestimento in termini di riqualificazione ambientale. Parliamo di cifre importanti, che gli imprenditori sono disposti a versare purché la loro attività possa continuare nel tempo. Parliamo, ad esempio, del nuovo Piano Cave e della sua importanza per garantire continuità a tutte le aziende del settore.

Il comunicato prosegue ancora con toni poco accomodanti, gli imprenditori del settore si sono sempre attenuti alle normative, concordando con gli enti locali oneri molto superiori a quelli previsti dalle leggi quadro in materia. Un rapporto trasparente, testimoniato anche dagli innumerevoli controlli effettuati dagli enti preposti sia dal punto di vista fiscale, sia dal punto di vista legale, sia dal punto di vista tecnico-ambientale.
L'ampiezza delle risorse a disposizione permette di riqualificare in maniera esemplare le aree degradate ed è importante che anche i cittadini ne siano pienamente consapevoli ed orientino gli enti locali ad investire tali risorse efficacemente e in modo lungimirante. 

Secondo AIB, quindi la colpa è di Comuni, Provincia e Regione che, nonostante i soldi introitati dalle attività estrattive, non procedono con la riqualificazione ambientale dei siti produttivi.
Dal nostro punto di vista, ci limitiamo ad osservare che in tutta la provincia di Brescia gli esempi di recupero ambientale di siti estrattivi esauriti si contano sulle dita di una mano. Quasi tutte le cave non in acqua, infatti, sono state trasformate in discarica, e tale riconversione è avvenuta in molti casi da parte degli stessi gruppi imprenditoriali ai quali faceva capo l'originaria attività estrattiva.
Un fenomeno tutto bresciano di doppio lucro, attraverso il quale si assicura profitto allo stesso soggetto prima per estrarre sabbia e ghiaia e poi permettendogli di riempire di rifiuti il buco fatto.




domenica 24 gennaio 2016

17 condanne per finanziamenti illeciti a "amici del PDL" (Nicoli Cristiani)

Come riportato da diversi organi di stampa, anche a livello nazionale, sono stati condannati in primo grado 17 imprenditori delle Province di Brescia e Bergamo per finanziamenti illeciti all'associazione "amici del PDL". In tutto i "contributi" versati ammonterebbero a 666 mila euro e sono stati raccolti tra il 2009 e il 2011.
Tale disponibilità economica è andata a beneficio dell'allora vicepresidente bresciano della Regione Lombardia, Franco Nicoli Cristiani, a sua volta, come abbiamo già più volte avuto modo di raccontare, condannato a 2 anni per corruzione (grazie a patteggiamento) per la tangente alla discarica di amianto di Cappella Cantone (CR).
Tra i nomi dei condannati sono riscontrabili imprenditori dell'acciaio, immobiliaristi, dello smaltimento rifiuti e naturalmente cavatori.
Tra i nomi bresciani, compaiono:
 - STEFANO VEZZOLA, cave di Ghedi srl - 20 mila euro,
 - DANIELA GRANDI, Gruppo Gabeca (Montichiari) - 10 mila euro,
 - GIOVANNI BONACINA, Progeco Ambiente (Berzo Inferiore) - 10 mila euro,
 - ANTONIO AMATO, Rmb spa (Polpenazze), smaltisce le ceneri dell'inceneritore di Acerra (NA) - 5 mila euro,
 - VIRGILIO BIDASIO, Vi.bi elettrorecuperi, si occupa dello smaltimento di rifiuti elettrici - 3 mila euro.


venerdì 4 dicembre 2015

Convegno: AMBIENTE SALUTE LEGALITA’ - L’ambiente siamo noi

Segnaliamo il convegno organizzato dal Coordinamento Comitati Ambientalisti Lombardia per domani (ore 8.45, al Pala Banco di Brescia di via San Zeno 168 a Brescia).
La giornata, dal titolo "Ambiente, Salute, Legalità - L'ambiente siamo noi" vedrà la partecipazioni di diverse personalità, anche di spicco, oltre che dell'ambiente anche della giustizia e della medicina.
Al seguente indirizzo internet il dettaglio dei relatori:

http://www.comitatiambientelombardia.it/index.php/eventi


giovedì 19 novembre 2015

Nuova campagna di rilevazione

Nelle scorse settimane si è svolta una nuova campagna di rilevazione presso la cava Mercurio-Bonfadina.
Nelle immagini la centralina mobile posizionata in prossimità della cascina Mercurio, nella parte più a sud dell'ambito estrattivo.



mercoledì 4 novembre 2015

Bettoni spa: fatturato e utile in forte crescita nel 2014

La Bettoni spa, vale a dire il cavatore della cava Mercurio-Bonfadina, ha riportato nel corso del 2014 dati economici in forte miglioramento rispetto al 2013, sia per quanto riguardo il volume di fatturato che quello di utile netto.
I dati risultano in evidenza nell'inserto speciale allegato in questi giorni al quotidiano Bresciaoggi, dove sono riportati i principali valori economici relativi alle maggiori aziende bresciane.
In particolare, per la Bettoni si è registrato un aumento di fatturato di quasi 2 milioni di euro (+20,6%), con un incremento dell'utile netto di oltre 200.000 euro (+621,93%).
Questi i dati nel dettaglio:


fatturato costo del personale oneri finanziari ammortamenti e svalutazioni utile netto
2014 11.495.528 1.446.980 412.543 5.023.180 240.244
2013 9.574.639 1.201.643 429.394 3.085.192 33.278

La Bettoni non ha risentito della forte crisi che ha investito il comparto dell'edilizia e delle costruzioni, visto che è riuscita a migliorarsi quando diversi competitors che operano nello stesso settore arrancano.


venerdì 25 settembre 2015

3 indagati per i rifiuti alla Macogna

Gli organi di stampa riportano la notizia che nell'ambito della discarica della Macogna ci sarebbero 3 indagati. Si tratterebbe di:
 - Claudio Gaffurini, titolare della DRR, società che gestisce la discarica;
 - Sergio Gaffurini della Nuova Beton, incaricata del trasporto del materiale inerte di rifiuto;
 - Ettore Lonati, legale rappresentante dell'Alfa Acciai, lo stabilimento da cui provenivano i rifiuti, nello specifico si tratterebbe di scorie di acciaieria.
Ricordiamo che il caso è scoppiato in conseguenza delle analisi fatte effettuare dai privati cittadini riuniti nel comitato ambientalista No Macogna. Ma la tutela della salute pubblica non dovrebbe essere garantita dalle istituzioni?
Questo caso, come altri in passato, dimostra che in Lombardia il sistema non funziona e che risulta urgente una valutazione rispetto all'operato dell'ARPA (agenzia Regionale per la protezione dell'ambiente della Lombardia).



giovedì 24 settembre 2015

Fallimento Bregoli spa - vendita beni a Verolanuova

Il curatore ha messo in vendita in beni della Bregoli spa a Verolanuova, nell'ambito della relativa procedura fallimentare.
Si tratta di edifici ad uso commerciale e aree con diverse destinazioni d'uso, per un importo complessivo di vendita pari 4,4 milioni di euro.
Le offerte di acquisto possono essere presentate entro il prossimo 27 Ottobre.



giovedì 17 settembre 2015

Sotto sequestro la discarica della Macogna

Su disposizione della Procura di Brescia lo scorso 11 Settembre sono stati messi i sigilli alla discarica della Macogna, interrompendo i conferimenti all'impianto di proprietà della DRR.
A quanto riferisce la stampa locale, il provvedimento risulterebbe in conseguenza dei valori fuori norma riscontrati dalle analisi dell'ARPA sul materiale smaltito presso la discarica. Nei giorni precedenti al provvedimento di sequestro eseguito dai Carabinieri, le analisi fatte effettuare dai cittadini  del Comitato che si oppone alla discarica avevano già segnalato valori eccessivi in riferimento alle sostanze di molibdeno, bario e tds.
I primi rifiuti conferiti nella discarica provenivano dall'Alfa Acciai, nota acciaieria in Provincia di Brescia.


sabato 5 settembre 2015

ma quanto si è estratto a Cazzago S.M./Rovato?

Abbiamo girato la domanda all'Istituzione che gestisce la rendicontazione statistica dei volumi di cavato di sabbia e ghiaia, ad oggi ancora la Provincia di Brescia in attesa di eventuali riattribuzioni di competenze in conseguenza della riforma varata dal Governo sulle Province.
Questa la situazione di dettaglio per l'Ateg09, Cazzago S.M./Rovato al 31/12/2013, i dati sono in metri cubi:



L'elaborazione si basa sulle comunicazioni periodiche inoltrate agli uffici Provinciali direttamente dai Comuni. I dati sono oggetto di segnalazione direttamente da parte dei cavatori (autodichiarazione), e non sempre i Comuni provvedono puntualmente a verificarne la corrispondenza alla realtà attraverso un'indagine con sopralluogo presso l'ambito estrattivo.

A livello aggregato, questa è la rendicontazione complessiva per i 55 ambiti previsti nel Piano Cave provinciale (solo sabbia e ghiaia):



Ricordiamo che il Piano Cave della Provincia di Brescia scadeva nel 1° semestre del 2015.
A circa 1 anno e mezzo dalla sua conclusione risultavano quindi autorizzati il 46,35% dei volumi di escavazione preventivati, e soltanto il 37,50% risultava effettivamente cavato.

I numeri dettagliati a consuntivo dimostrano quanto avevamo sempre dichiarato fin dai tempi dell'approvazione del Piano Cave provinciale, vale a dire la sua eccessiva sproporzionatezza rispetto alle reali necessità preventivabili.



mercoledì 15 aprile 2015

Proroga piano cave di Brescia, altri 7 milioni di metri cubi

Lo scorso 25 gennaio è scaduto il piano cave della Provincia di Brescia.
Lo strumento di pianificazione era infatti stato approvato nel 2005, con volumetrie per oltre 70 milioni di metri cubi di escavazione.
Alla data di chiusura del piano erano diventati effettivamente operativi 46 milioni di metri cubi, in conseguenza delle autorizzazioni rilasciate dalla Provincia di Brescia in riferimento ai diversi ambiti estrattivi; di questi quelli effettivamente scavati sono stati circa 30 milioni di metri cubi.
Il 14 Aprile il consiglio Provinciale ha concesso autorizzazione al settore Ambiente per prendere in considerazione le ultime richieste di autorizzazione pervenute prima dell'effettiva scadenza del piano. In particolare si tratta di richieste per 7 milioni di metri cubi di escavazione, sparsi nei comuni di Darfo, Montichiari, Ghedi, Brescia e Rezzato.
Si tratta a tutti gli effetti di una proroga temporale, visto che le nuove richieste verranno valutate ed eventualmente verrà rilasciata autorizzazione abbondantemente dopo la scadenza naturale di validità del piano.

lunedì 13 aprile 2015

Video manifestazione Macogna

Non solo immagini ma anche video della manifestazione di ieri alla Macogna.





domenica 12 aprile 2015

Manifestazione Macogna

Almeno 5000 i partecipanti all'odierna manifestazione contro la discarica alla Macogna.
Oggi contano più le immagini delle parole.




















venerdì 10 aprile 2015

Manifestazione alla Macogna contro la discarica

In queste ultime settimane nell'ovest bresciano si sono susseguite diverse iniziative promosse dai cittadini contro la discarica alla Macogna.
In particolare è stato attivato un presidio per bloccare i camion pesanti in ingresso alla cava. In queste settimane sono infatti iniziati i lavori preliminari per la realizzazione di una nuova discarica che potrà ospitare 1,3 milioni di metri cubi di inerti.
La provincia di Brescia ha già provveduto a rilasciare nei mesi scorsi  l'autorizzazione alla DRR per la realizzazione della discarica, anche se  i comuni interessati dall'ambito (Berlingo, Travagliato, Cazzago SM, Rovato) hanno promosso un ricorso al TAR.
Per Dominica 12 Aprile è stata indetta una grande manifestazione popolare contro la discarica, e in favore della tutela del territorio.


mercoledì 25 marzo 2015

Asta giudiziaria per quota azionaria VIVA Brescia Diesel

Come è possibile leggere a questo indirizzo internet
http://www.astegiudiziarie.it/secondasel.aspx?id=961994&ida=296512&idp=557226&m=2&t=1
si terrà il prossimo 1 Aprile 2015 l'asta giudiziaria per la vendita del 38,6599% della società VIVA Brescia Diesel di Castegnato (BS).
La base d'asta è di 3,1 mln di euro, per aggiudicarsi 1.932.989 azioni del valore nominale di 0,52 euro.
Ricordiamo che la società, concessionaria Fiat e IVECO, è attiva nella commercializzazione di autoveicoli industriali nuovi e usati.
Storicamente la Brescia Diesel faceva riferimento alla Bettoni spa, il cavatore della Bonfadina, come evidenzia lo stesso sito www.bettonispa.it


lunedì 16 marzo 2015

Almost famous: accessi eccellenti al blog

Dall'analisi degli accessi al nostro blog risulta che siamo molto seguiti dal Ministero dell'Interno italiano.




martedì 10 marzo 2015

Viabilità cava, apertura completa della nuova rotatoria lungo la ex SS11

Dalla giornata di ieri, Lunedì 9 Marzo, i mezzi pesanti in ingresso e uscita dalla cava Mercurio-Bonfadina utilizzano la nuova rotatoria lungo la ex statale 11, in prossimità proprio della cascina Mercurio e dell'incrocio con via San Giovanni verso la frazione Lodetto.
Il traffico indotto dall'attività estrattiva interessa conseguentemente in modo diretto ed esclusivo il comune di Rovato, e non più quello di Cazzago San Martino.
Infatti, i mezzi pesanti carichi di sabbia e ghiaia non utilizzano più l'ingresso alla cava da via Bonfadina, in prossimità del quale si è registrato proprio lo scorso Venerdì un incidente mortale.
Ricordiamo ai nostri lettori che l'ingresso alla cava dalla ex SS11, con esclusivo interessamento della viabilità del Comune di Rovato, era formalizzata nelle condizioni di concessione del diritto di escavazione.
 

venerdì 6 marzo 2015

Incidente mortale alla Bonfadina

Stamattina si è verificato un grave incidente dalle conseguenze mortali lungo via Bonfadina.
A perdere la vita un centauro che si è scontrato con un'automobile.
Le immagini riportate dal sito Giornaledibrescia.it testimoniano la drammaticità dello scontro.

http://www.giornaledibrescia.it/in-provincia/sebino-e-franciacorta/schianto-auto-moto-perde-la-vita-48enne-1.1973083

L'impatto è avvenuto mentre l'auto stava svoltando in una via laterale, in particolare verso la strada che porta alla cascina Bonfadina, e quindi all'ingresso della cava ATEg09 in territorio di Cazzago San Martino.


martedì 17 febbraio 2015

Nuova campagna di rilevazione

Da ieri 16 Febbraio è in corso una nuova campagna di rilevazione all'interno dell'ambito estrattivo della Bonfadina.
Nelle immagini la centralina mobile in corso di utilizzo posizionata in prossimità dell'ingresso della cascina Mercurio, nella parte più a sud della cava, all'interno del territorio del comune di Rovato.
Ancora una volta le rilevazioni vengono effettuate dopo diversi giorni di pioggia intensa.









sabato 14 febbraio 2015

giovedì 29 gennaio 2015

la ’ndrangheta a Brescia per comprare ghiaia in nero

La stampa nazionale e locale raccontano in questi giorni della vasta inchiesta della Procura di Bologna volta a smantellare le infiltrazione della ’ndrangheta nel Nord Italia.
L'operazione è stata condotta con la DIA (Direzione Distrettuale Antimafia), ed ha portato all'emissione di 46 decreti di fermo e 117 ordini di custodia cautelare.
Le accuse sono di associazione di tipo mafioso, omicidio, estorsione, reimpiego di capitali di illecita provenienza, riciclaggio, usura, emissione di fatture per operazioni inesistenti, trasferimento fraudolento di valori, porto e detenzione di armi.
Nell'indagine è finita anche Brescia, con i lavori in subappalto per movimento terra relativi all'adeguamento della tangenziale SUD. In particolare risulta oggetto di indagine il contratto stipulato tra la Nuova Beton di San Polo con una società di proprietà di uno degli arrestati.
Inoltre si sarebbero verificati episodi di acquisto di materiale edile in nero nelle cave bresciane.
Questo quanto riporta il Giornale di Brescia:

"Ma a Brescia la ’ndrangheta sarebbe arrivata anche per acquistare materiale edile. «Ogni 15-20 giorni Salvatore Procopio andava a Brescia con 80mila euro in contanti», ha affermato il pentito Angelo Cortese. I soldi servivano per pagare ai proprietari di una cava il materiale acquistato in nero".

giovedì 15 gennaio 2015

Proposta finale per il piano cave della Provincia di Bergamo

I commissari regionali Mario Nova e Angelo Elefanti hanno provveduto a formalizzare la bozza finale per il piano cave della Provincia di Bergamo. Ricordiamo che l'incarico era stato emesso dal TAR, dopo che il tribunale aveva provveduto ad annullare la delibera regionale del piano avvenuta nel 2008.
Il documento verrà ora sottoposto alla VAS (valutazione ambientale strategica).
Rispetto alla versione originaria del piano sono stati tagliati 13 milioni di metri cubi, complessivamente si passa da 74,9 mln a 61,7. In particolare per il settore di sabbia e ghiaia è stata preventivata un'escavazione fino a 34,470 mln di m3. Rispetto al progetto originario sono state annullate diverse nuove cave (Grasobbio, Boltiere, Calcinate, Telgate, Casirate d'Adda, e Torre Pallavicina), privilegiando l'ampliamento o il completamento di cave già esistenti.

A beneficio dei nostri lettori ricordiamo una breve cronistoria dell'approvazione del piano Cave di Bergamo:
 - nel 2004 viene avanzata la proposta provinciale, 77 ambiti per complessivi 78 mln m3.
 -  nel 2008 la Regione Lombardia licenzia un piano con profonde modifiche, gli ambiti scendono a 75 ma con volumi di escavazione aumentati a 81 mln m3, con aumenti concentrati soprattutto nei settori di sabbia e ghiaia e calcari e dolomiti.
 - partono i ricorso al TAR, in tutto sono 24.
 - nel 2012 viene accolto il ricorso promosso da WWF, Legambiente, e Italia Nostra.
 - nel 2013 il TAR definisce il percorso per arrivare all'approvazione del nuovo piano, riaprendo il procedimento partendo dal piano annullato e prevedendo l'assoggettamento a VAS.



martedì 6 gennaio 2015

Alle falde del kilimangiaro mostra le cave e discariche di Brescia

Nella puntata di domenica 4 gennaio la trasmissione alle Falde del Kilimangiaro su RaiTre ha raccontato la realtà delle cave e discariche bresciane.
E' possibile rivedere il video a questo indirizzo:
http://www.rai.tv/dl/RaiTV/programmi/media/ContentItem-ea13ae86-4d47-47e9-b37a-0c18b7e6074b.html#p=0

Per noi che la raccontiamo su questo blog da anni è una realtà triste e che non ci piace. Perchè a Brescia, anche in Franciacorta, cava significa discarica.


mercoledì 31 dicembre 2014

Bilanci 2013 delle aziende bresciane del settore cave

Il quotidiano locale Giornale di Brescia ha pubblicato in queste settimane l'inserto relativo ai bilanci 2013 delle aziende con sede legale nella nostra provincia.
Passando in rassegna le 750 aziende oggetto di indagine è possibile individuare quelle che operano nei settori dell'escavazione, calcestruzzo e movimento terra, oppure che in generale sviluppano attività di gestione di cave.
Riportiamo di seguito il dettaglio con i dati relativi a fatturato e utile netto, con il confronto tra gli anni 2013 e 2012 (dati in migliaia di euro):

Azienda Settore attività Fatturato 2013 Fatturato 2012 Utile 2013 Utile 2012
Vezzola spa (Lonato del Garda) Cave di sabbia e ghiaia, conglomerate bituminosi e cementizi, costruzioni generali 69.440 49.686 337 278
Gruppo Faustini spa (Brescia) Produzione e commercializzazione inerti, calcestruzzi e conglomerati / movimento terra / costruzioni stradali 32.598 22.486 -13.440 -1.505
Gruppo Gatti spa (Lograto) Cave di sabbia e ghiaia, conglomerati bituminosi e cementizi 18.575 17.734 377 -134
Arici Fratelli srl (Gussago) Movimento terra, lavori edili 16.125 15.590 177 54
Gedit spa (Montichiari) attività di smaltimento rifiuti presso cave di proprietà 11.978 13.220 630 152
Nuova Beton spa (Brescia S. Polo) estrazione e lavorazione aggregati, calcestruzzo preconfezionato, pavimenti industriali. 10.989 10.496 -5.086 -5.251
Gaburri spa (Brescia Buffalora) escavazione di inerti, esecuzione opere stradali, edilizia civile ed industriale 10.653 14.007 -5.427 -1.370


I dati raccontano di contenuta marginalità, e di casi di profonda crisi aziendale per le aziende maggiormente coinvolte nel settore delle costruzioni edilizie.

La lettura dell'inserto del quotidiano permette inoltre di apprezzare il forte livello di indebitamento finanziario per le aziende dello specifico settore, scarsa patrimonializzazione ed elevata incidenza degli oneri finanziari.


venerdì 19 dicembre 2014

Operazione antiusura anche a Brescia nel settore del movimento terra

La stampa locale riferisce di una vasta operazione coordinata dalla procura di Novara, denominata "bloodsuker" (succhiasangue).
L'operazione ha coinvolto anche la provincia di Brescia, oltre che Novara, Torino, Milano, Biella e Vercelli.
7 le persone coinvolte, alcune pluripregiudicate e con frequentazioni con la criminalità organizzata, alle quali è stato contestato il reato di usura per un valore di 2 milioni di euro e con applicazione di tassi che andavano dal 29% fino al 500%.
Agli accusati sono contestati 11 episodi di usura e 2 di estorsione, principalmente nei confronti di imprenditori attivi nei settori di movimento terra e autotrasporti.


giovedì 4 settembre 2014

Profacta affossa il bilancio 2013 del Gruppo Faustini

La stampa locale riferisce dei dati di bilancio fatti registrare dal Gruppo Faustini nel 2013.
Ancora una volta si registra un forte perdita, -14,1 mln € che segue i -1,5 mln del 2012 (http://comitatoanticavarovato.blogspot.it/2013/08/altro-rosso-nel-bilancio-2012-del.html) e i -1,276 mln del 2011 (http://comitatoanticavarovato.blogspot.it/2012/09/risultato-ancora-in-rosso-per-il-gruppo.html).
Sul risultato finale pesa una svalutazione di oltre 10 mln di euro rispetto alla controllata Profacta spa, che ha provveduto ad accollarsi totalmente gli effetti della liquidazione del "Consorzio Stabile Profacta", al quale aderivano altre società non in grado di far fronte ai loro impegni.
Nel dettaglio il gruppo Faustini ha fatto registrare un fatturato consolidato di 32,597 mln € (22,486 nel 2012), un MOL di -6,638 mln (-4,076 mln nel 2012), un risultato operativo di -8,924 mln (-6,638 mln un anno prima). E' comunque in negativo la gestione caratteristica della società.
In riduzione il numero degli addetti occupati, da 120 a 97, così come è in contrazione la posizione finanziaria netta, da -65,05 mln € a -63,702.
Il Gruppo Faustini spa è controllato dall'unico azionista Faustini Europe S.A.; il presidente è Alessandro Faustini e il CDA è completato da Alessandra Faustini.
Fanno riferimento a Gruppo Faustini le aziende Profacta (100%), Favini costruzioni (51,76%), Investament spa (65,43%), Cinestar Italia spa (70% tramite Investment spa), Cinestar Gestioni srl e Cinestar Como (entrambe al 100% attraverso Cinestar Italia spa).
Le attività di riferimento sono gestione di partecipazioni, realizzazione di opere stradali, edilizia civile e industriale, produzione e commercializzazione di inerti, bituminati e calcestruzzi, locazione di cinema multisala e attività di intrattenimento.