mercoledì 30 settembre 2009

Discarica di amianto a San Polo

Da Bresciaoggi.it l'aggiornamento per la preventivata discarica di aminato al Parco delle Cave di San Polo a Brescia, attraverso il reconto dell'incontro pubblico organizzato dalla circoscrizione Est.

"Discarica di amianto confronto «tecnico»L'ASSEMBLEA. L'incontro «tecnico» con i cittadini ha preso inevitabilmente una piega «politica», con risposte che non potevano arrivare

Sesana (Arpa): «Basso il rischio ambientale». Ma la domanda più insistente è stata: «Perchè proprio in quest'area?»
30/09/2009
Brescia. «Un incontro tecnico, questo è un incontro tecnico»: il presidente della circoscrizione Est Enio Garzetti, ieri sera nella sala pubblica di via Cavellini a Sanpolino, ha avuto un bel dire che si trattava di una semplice serata di «approfondimento», ma non c'è stato verso: i duecento cittadini e cittadine che hanno affollato la sala erano lì sostanzialmente per ribadire tutte le loro paure e la loro contrarietà all' annunciata realizzazione di una discarica di amianto in via Brocchi, nell'area del parco delle Cave.
La futura discarica, lo ha ricordato ieri il funzionario della Provincia Ferruccio Goffi, dovrebbe sorgere proprio vicino a un'altra, sempre di cemento-amianto, chiusa nel 2005. Autorizzata dalla Regione Lombardia (con nessuna contrarietà di Comune e Provincia), la discarica dovrebbe avere tre anni di vita, accogliere al massimo 170 metri cubi di cemento-amianto al giorno, una quindicina di camion avanti e indietro fino a raggiungere gli 80mila metri cubi previsti.
IN BASE ALLA preventiva valutazione di impatto ambientale e a quelle che sono le normative in materia, l'amianto dovrà essere impacchettato sul luogo di produzione, e trasferito in discarica, dove prima sarà visionato in un capannone apposito per vedere se ci sono state lacerazioni nel corso del viaggio.
La sera i rifiuti sono coperti da un doppio telo impermeabile, c'è un sistema di convogliamento delle acque, i rifiuti non possono essere messi in discarica se ci sono le condizioni meteo sfavorevoli, in particolare di vento. Concetti ribaditi dal funzionario comunale Gianantonio Capretti.
Il problema dell'amianto nasce da lontano. Giulio Sesana, direttore dell'Arpa di Brescia, lo ha ricordato: l'amianto è un bel materiale, resiste al fuoco e così per anni è stato messo anche in posti insospettabili.
Magari ci si poteva fermare un po' prima di quanto è stato fatto, ma questo è un altro discorso, resta invece il problema che quando la Regione ha cercato di capire quanto ce ne fosse in giro ha stimato inizialmente 800mila metri cubi ma nel frattempo si è arrivati a 2milioni e 800mila. A ogni modo il problema è che l'amianto ha un'alta tossicità ed è ancor più pericoloso perché libera fibre che galleggiano nell'aria a lungo. «Il problema è come gestirlo - ha osservato Sesana -, e in particolare come fare in modo che il vento non se lo porti via». Premesso che chi deve toglierlo dai tetti o da altri posti, i lavoratori per intendersi, rischia molto di più, secondo Sesana le procedure che sono state definite per legge sulla gestione dell'amianto in discarica sono sicure e rendono il rischio ambientale piuttosto basso, se non nullo. «Se avete paura che dopo questo siano fatti altri buchi è una cosa - ha detto Sesana -, ma per questa discarica le autorizzazioni parlano di una gestione oculata».
IL PROBLEMA FORSE è proprio questo. Ieri sera, chi più chi meno, la questione l'ha posta, con buona pace di Garzetti che voleva solo domande tecniche. Gabriele Avalli si è chiesto perché proprio in quest'area, in una zona che ospita già qualche decina di discariche, l'Alfa Acciai, l'autostrada e la tangenziale. Un altro cittadino, esponente del Comitato spontaneo contro le nocività, ha invece domandato come mai si decide di fare una discarica di amianto nell'area destinata al Parco delle cave. O ancora, perché i cittadini non siano stati informati e si sia cercato di fare le cose un po' di soppiatto e in piena estate. I primi movimenti nell'area sono stati il 31 luglio, un mese prima la pubblicazione ufficiale e da allora «ci sono quattro disperati che stazionano davanti ai cancelli». O ancora, «come mai la Lega si batte contro il deposito in via Conicchio e non ha niente da dire nella zona delle cave?».
Maurizio Frassi, rappresentante del Comitato difesa salute ambiente di San Polo, ha fatto sintesi delle paure diffuse nell'affermare che il punto cruciale è capire «come» sarà fatta questa discarica. «Siamo sicuri che sarà tutto a norma - osserva Frassi -? Ci sono paure, e qualcuno dice che con la discarica chiusa nel 2005 non tutto sembra sia andato secondo le regole».
LA SERATA È proseguita, Garzetti ha provato a rimetterla sul tecnico. Per strada, in zona Sanpolino e non solo, è pieno di cartelli e striscioni contro la discarica e per il Parco delle cave. In quartiere sono già state raccolte duemila firme. E i cittadini attendono risposte politiche, quelle che i tecnici ieri non erano in grado di dare."

sabato 26 settembre 2009

Dal Bresciaoggi del 25/09/09


Anche il Consorzio per la tutela dei vini Franciacorta, con il nuovo presidente Maurizio Zanella, interveine finalmente a tutela del territorio.

venerdì 25 settembre 2009

Lavori cava Mercurio-Bonfadina

Per gli abitanti che vivono nella zona della cava Mercurio-Bonfadina la vita risulta inequivocabilmente cambiata.
Se prima era possibile svegliarsi grazie al cinguettio degli uccelli di passaggio nella zona, da quando l’escavazione è iniziata la sveglia è data dal rumore dei cingolati delle ruspe e dagli avvisatori acustici dei camion in manovra. I lavori al mattino iniziano presto, ancora prima delle 7.00, quindi in questi giorni praticamente ancora con il buio.
Ultimamente il ritmo dell’escavazione sembra essere ulteriormente aumentato. Tre ruspe e non più due a scavare, e decine di camion a loro supporto. Nella prima fase la parte superficiale del terreno è stata stoccata nello stesso sito di escavazione. Negli ultimi giorni invece, come riferitoci da alcuni abitanti di via Bonfadina, i camion entrano nella cava e riescono carichi di materiale. E’ plausibile quindi pensare che sia già iniziata l’asportazione di sabbia e ghiaia del bacino, e di conseguenza il lucroso business della rivendita.
Per verificare la situazione stamattina presto abbiamo fatto un giro presso l’ingresso della cava in via della Frusca, nel territorio del Comune di Cazzago San Martino. Il nostro breve appostamento è durato solo 14 minuti, tuttavia in questo breve arco di tempo ben 3 camion pesanti (da 12 tonnellate di portata) sono entrati nella cava e 1 ne è uscito. Il camion in uscita era carico di materiale ed infatti è stato pesato prima di uscire. Sottolineiamo che il ritmo di 1 camion pesante ogni 3.5 minuti è spaventoso ed insostenibile per l’intera viabilità della zona. Per le canoniche 8 ore lavorative significherebbe 137 camion ogni giorno in circolazione.
Ritmi che, con attività estrattiva ancora lontana dall'essere a regime, confermano esattamente quanto stimato nello studio del traffico sostenuto dalle amministrazioni comunali in Provincia ormai quasi 4 anni fa. Nessun funzionario della Provincia ha nulla da dire in merito? Immaginiamo di no.

Tutto questo senza uno studio VIA grazie alla decisione di Regione e Provincia di non avvalersene e senza che la questione viabilità almeno per l’ingresso alla cava sia stata risolta.

giovedì 24 settembre 2009

Inquinameento a Pontevico


Dal Bresciaoggi di ieri un'altra storia di "straordinario" inquinamento nella Provincia di Brescia.

sabato 19 settembre 2009

Fotocronaca di una cava









Dopo esserci dotati di strumentazione idonea possimo finalmente (come promesso) offrire ai nostri lettori testimonianza dello stato di avanzamento dei lavori della "nostra" cava Mercurio/Bonfadina.

Per il contenuto delle immagini la visione è sconsigliata alle persone facilmente impressionabili!!

mercoledì 16 settembre 2009

PLIS Macogna

Dal Giornale di Brescia del 15/09/09


Dal Bresciaoggi del 15/09/09


Sui quotidiani locali di ieri ancora la Macogna al centro dell'attenzione.

martedì 15 settembre 2009

Visite Blog


Continuano le visite "eccellenti" al nostro blog, ormai sempre più istituzionale.

giovedì 10 settembre 2009

Possibli nuove discariche per il bresciano



Dal Bresciaoggi di ieri nuovi pericoli di discariche nella Provincia bresciana a Castegnato e Clavagese.

mercoledì 9 settembre 2009

PLIS Macogna


Sul Bresciaoggi di ieri ancora un articolo per il PLIS della Macogna.

martedì 8 settembre 2009

Santuario di Caravaggio contro la cava


Proponiamo l'articolo apparso oggi sul quotidiano l'Eco di Bergamo, nel quale si riferisce della mobilitazione della della diocesi bergamasca contro la possible individuazione di una nuova cava in prossimità del Santuario di Caravaggio.

domenica 6 settembre 2009

Acccesso cava da via Bonfadina



Mercoledì 2 Settembre 2009 il TAR di Brescia ha emesso prima parziale sentenza relativamente al ricorso presentato dal cavatore, Bettoni spa, contro la diffida emessa dal Comune di Cazzago SM, che intendeva impedire l'uscita dei mezzi da cava (anche solo momentaneamente) su via Bonfadina.
In particolare, come si legge nella sentenza il comune di Cazzago S.M. aveva diffidato il cavatore ad utilizzare via Frusca, strada comunale che collega l'ingresso nord-est dell'ambito estrattivo direttamente a via Bofadina (per alcuen foto vedasi post del 29 giugno 2009).
Nella sentenza Il TAR, questioni di fumus a parte, rimanda ogni decisione al 16/12.

martedì 1 settembre 2009

Botticino: incidente in cava

Il quotidinao Bresciaoggi (www.bresciaoggi.it) riferisce di un altro incidente nelle cave bresciane.

"Schiacciato dalla lastra: ferito ma vivo
BOTTICINO. Tragedia sfiorata ieri mattina in cava. I vigili del fuoco hanno liberato dalla cabina del camion, deformata dal masso, Cristian Cristini, 32 anni di Rezzato
Trasportato in elicottero al Civile di Brescia sta bene. Asl e carabinieri ricostruiscono la dinamica
01/09/2009
Tragedia sfiorata in una cava di Botticino, ieri mattina alle otto. In via Dei Marmi, un camionista di Rezzato, che percorreva sul camion una ripida strada sterrata, è rimasto schiacciato da una lastra di marmo pesante 90 quintali. E' uscito vivo dalla cabina contorta.
Cristian Cristini, camionista di 32 anni di Rezzato, è il «miracolato». A fatica una squadra dei vigili del fuoco lo ha estratto dalla cabina: era solo contuso alle gambe e al torace. Impaurito ma vivo, è stato fatto salire sull'eliambulanza inviata dal «118», che lo ha trasportato al Civile di Brescia per accertamenti.
SOCCORSI non facili per i pompieri, che hanno dovuto utilizzare uno speciale cuscino gonfiabile, per tenere sollevata la cabina ed evitare che il pesante manufatto la facesse sprofondare nel terreno. Tutto si è risolto bene, nell'arco di un'ora, ma si è trepidato per la sorte di Cristian Cristini.
PER RICOSTRUIRE la dinamica dell'infortunio sul lavoro sono intervenuti i tecnici dell'Asl di Castenedolo e i carabinieri di Rezzato.
Si è accertato che l'autocarro, dopo aver caricato due lastre di marmo estratto dalla cava, ognuna del peso di 90 quintali, ha iniziato a percorrere la discesa. All'improvviso i «fermi» hanno ceduto e una lastra si è sbilanciata, spostandosi in avanti e schiacciando (solo in parte) la cabina di guida. Il camionista non ha fatto in tempo ad abbandonare l'abitacolo. E' rimasto imprigionato, rischiando che la seconda lastra si appioggiasse sulla prima, uccidendolo. Immobile ha atteso l'arrivo dei pompieri...come nei film d'azione.
Franco Mondini"