giovedì 29 gennaio 2015

la ’ndrangheta a Brescia per comprare ghiaia in nero

La stampa nazionale e locale raccontano in questi giorni della vasta inchiesta della Procura di Bologna volta a smantellare le infiltrazione della ’ndrangheta nel Nord Italia.
L'operazione è stata condotta con la DIA (Direzione Distrettuale Antimafia), ed ha portato all'emissione di 46 decreti di fermo e 117 ordini di custodia cautelare.
Le accuse sono di associazione di tipo mafioso, omicidio, estorsione, reimpiego di capitali di illecita provenienza, riciclaggio, usura, emissione di fatture per operazioni inesistenti, trasferimento fraudolento di valori, porto e detenzione di armi.
Nell'indagine è finita anche Brescia, con i lavori in subappalto per movimento terra relativi all'adeguamento della tangenziale SUD. In particolare risulta oggetto di indagine il contratto stipulato tra la Nuova Beton di San Polo con una società di proprietà di uno degli arrestati.
Inoltre si sarebbero verificati episodi di acquisto di materiale edile in nero nelle cave bresciane.
Questo quanto riporta il Giornale di Brescia:

"Ma a Brescia la ’ndrangheta sarebbe arrivata anche per acquistare materiale edile. «Ogni 15-20 giorni Salvatore Procopio andava a Brescia con 80mila euro in contanti», ha affermato il pentito Angelo Cortese. I soldi servivano per pagare ai proprietari di una cava il materiale acquistato in nero".

giovedì 15 gennaio 2015

Proposta finale per il piano cave della Provincia di Bergamo

I commissari regionali Mario Nova e Angelo Elefanti hanno provveduto a formalizzare la bozza finale per il piano cave della Provincia di Bergamo. Ricordiamo che l'incarico era stato emesso dal TAR, dopo che il tribunale aveva provveduto ad annullare la delibera regionale del piano avvenuta nel 2008.
Il documento verrà ora sottoposto alla VAS (valutazione ambientale strategica).
Rispetto alla versione originaria del piano sono stati tagliati 13 milioni di metri cubi, complessivamente si passa da 74,9 mln a 61,7. In particolare per il settore di sabbia e ghiaia è stata preventivata un'escavazione fino a 34,470 mln di m3. Rispetto al progetto originario sono state annullate diverse nuove cave (Grasobbio, Boltiere, Calcinate, Telgate, Casirate d'Adda, e Torre Pallavicina), privilegiando l'ampliamento o il completamento di cave già esistenti.

A beneficio dei nostri lettori ricordiamo una breve cronistoria dell'approvazione del piano Cave di Bergamo:
 - nel 2004 viene avanzata la proposta provinciale, 77 ambiti per complessivi 78 mln m3.
 -  nel 2008 la Regione Lombardia licenzia un piano con profonde modifiche, gli ambiti scendono a 75 ma con volumi di escavazione aumentati a 81 mln m3, con aumenti concentrati soprattutto nei settori di sabbia e ghiaia e calcari e dolomiti.
 - partono i ricorso al TAR, in tutto sono 24.
 - nel 2012 viene accolto il ricorso promosso da WWF, Legambiente, e Italia Nostra.
 - nel 2013 il TAR definisce il percorso per arrivare all'approvazione del nuovo piano, riaprendo il procedimento partendo dal piano annullato e prevedendo l'assoggettamento a VAS.



martedì 6 gennaio 2015

Alle falde del kilimangiaro mostra le cave e discariche di Brescia

Nella puntata di domenica 4 gennaio la trasmissione alle Falde del Kilimangiaro su RaiTre ha raccontato la realtà delle cave e discariche bresciane.
E' possibile rivedere il video a questo indirizzo:
http://www.rai.tv/dl/RaiTV/programmi/media/ContentItem-ea13ae86-4d47-47e9-b37a-0c18b7e6074b.html#p=0

Per noi che la raccontiamo su questo blog da anni è una realtà triste e che non ci piace. Perchè a Brescia, anche in Franciacorta, cava significa discarica.