I commissari regionali Mario Nova e Angelo Elefanti hanno provveduto a formalizzare la bozza finale per il piano cave della Provincia di Bergamo. Ricordiamo che l'incarico era stato emesso dal TAR, dopo che il tribunale aveva provveduto ad annullare la delibera regionale del piano avvenuta nel 2008.
Il documento verrà ora sottoposto alla VAS (valutazione ambientale strategica).
Rispetto alla versione originaria del piano sono stati tagliati 13 milioni di metri cubi, complessivamente si passa da 74,9 mln a 61,7. In particolare per il settore di sabbia e ghiaia è stata preventivata un'escavazione fino a 34,470 mln di m3. Rispetto al progetto originario sono state annullate diverse nuove cave (Grasobbio, Boltiere, Calcinate, Telgate, Casirate d'Adda, e Torre Pallavicina), privilegiando l'ampliamento o il completamento di cave già esistenti.
A beneficio dei nostri lettori ricordiamo una breve cronistoria dell'approvazione del piano Cave di Bergamo:
- nel 2004 viene avanzata la proposta provinciale, 77 ambiti per complessivi 78 mln m3.
- nel 2008 la Regione Lombardia licenzia un piano con profonde modifiche, gli ambiti scendono a 75 ma con volumi di escavazione aumentati a 81 mln m3, con aumenti concentrati soprattutto nei settori di sabbia e ghiaia e calcari e dolomiti.
- partono i ricorso al TAR, in tutto sono 24.
- nel 2012 viene accolto il ricorso promosso da WWF, Legambiente, e Italia Nostra.
- nel 2013 il TAR definisce il percorso per arrivare all'approvazione del nuovo piano, riaprendo il procedimento partendo dal piano annullato e prevedendo l'assoggettamento a VAS.
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