sabato 28 febbraio 2009

Brebemi, la cava di prestito si sposta a Trenzano


Riportiamo la sorprendente notizia apparsa sul quotidiano Giornale di Brescia di oggi 28 Febbraio 2008.
Il sindaco del Comune di Trenzano avrebbe offerto la disponibilità ad ospitare sul proprio territorio la cava di prestito che dovrebbe fornire 1,5 milioni di mc di inerti di cui necessiterebbe l'autostrada BREBEMI. Il sindaco Andrea Bianchi avrebbe addotto motivazioni economiche per giustificare la candidatura del proprio comune ad ospitare la cava.

A tale proposito invitiamo i nostri lettori e sopratutto il sindaco Bianchi a visionare questa pagina web


nella quale sono riportati i compensi spettanti alle amministrazioni comunali nella Regione Lombardia quali diritto di escavazione come contropartita rispetto all'ospitare una cava all'interno del proprio territorio di competenza.

"categoria: sabbia e ghiaia € 0,44 per metro cubo cavato"

0,44 €/m3 * 1.500.000 m3 = 660.000 € (tali soldi non verrebbero incassati tutti in unica soluzione ma una quota parte annuale per ciascun anno di attività della cava).

Siamo sicuri che al comune di Trenzano bastino 660.000 € per ristruttura la scuola?
E soprautto 660.000 € sono una contropartita degna rispetto al sacrificare ettari ed ettari di pregiato terrno agricolo del proprio Comune?


giovedì 26 febbraio 2009

Ordinanze TAR Brescia su attività nel perimetro della Bonfadina

Riportiamo delle ordinanze che sono state emesse dal TAR di Brescia il giorno 09/01/2009 in merito a delle multe emesse dall'amministrazione di Cazzago S.M. per un presunto non rispetto della destinazione urbanistica di immobili presenti sul territorio comunale di Cazzago S.M..
Dalla ragione sociale di una delle ditte coinvolte e dalla destinazione urbanistica dell'area sul cui territorio si ergono questi immobili si deduce che si tratta del terreno della cava Bonfadina.
Segnaliamo la presenza della International Demining Association Onlus come associazione citata dalle ordinanze.
Riportiamo un articolo del Bresciaoggi che descrive la situazione prima del testo delle ordinanze, segnalando un errore nell'attribuzione della proprietà dell'area: dalle sentenze si evince infatti che la ditta proprietaria dell'area e degli immobili è la Bettoni spa.
da Bresciaoggi del 22/02/2009
CAZZAGO. Nel fabbricato è stata smantellata l’officina abusiva: il Tar congela la sanzione Cascina, maxi-multa sospesa
Si è chiusa con un pronunciamento salomonico del Tar la vertenza fra il Comune di Cazzago e il proprietario di un immobile rurale nell’area Bonfadina. I giudici amministrativi hanno sospeso il pagamento della sanzione da 380 mila euro ma hanno allo stesso tempo giudicato legittimo l’operato dell’Amministrazione civica. All’origine del caso, un’ispezione della Polizia locale che aveva scoperto un laboratorio di smontaggio macchine e attrezzature militari dismesse nella cascina. Un’attività in contrasto con la destinazione rurale dell’immobile che aveva fatto scattare una sanzione di 379 mila euro. Parte della multa, e precisamente 49 mila euro erano in carica alla International demining association, associazione senza fini di lucro rappresentata dall’ex sindaco di Rovato Roberto MANENTI che è anche proprietario della cascina. Dopo il ricorso di MANENTI, il Tar, come detto, ha congelato il pagamento della sanzione in considerazione del fatto che nel frattempo nella cascina era stata smantellata l’attività. «Il Tar - spiega il sindaco di Cazzago Giuseppe Foresti - ha accolto la richiesta di sospensione in seguito allo smantellamento dell’attività. Valuteremo il contratto di comodato con cui la proprietà aveva affidato l’immobile per adeguare le sanzioni. La sospensione ha confermato che la procedura che la procedura di sanzionatoria era corretta - continua il primo cittadino -: la multa è servita a ristabilire il corretto utilizzo dei locali, precedenti stalle, che non potevano essere utilizzati per smontare e recuperare mezzi militari. «Con l’avvocato Mauro Ballerini - conclude Foresti -, valuteremo ora come muoverci: per noi è importante innanzitutto assicurare il rispetto del profilo urbanistico. La sentenza ha chiarito che la multa era legittima e ha ottenuto quanto volevamo: lo sgombero di attività non consentite che non potevano essere considerate agricole».G.C.C.

I link a cui reperire le ordinanze sono:

http://www.giustizia-amministrativa.it/DocumentiGA/Brescia/Sezione%201/2008/200801176/Provvedimenti/200900042_05.XML

http://www.giustizia-amministrativa.it/DocumentiGA/Brescia/Sezione%201/2008/200801177/Provvedimenti/200900043_05.XML

http://www.giustizia-amministrativa.it/DocumentiGA/Brescia/Sezione%201/2008/200801221/Provvedimenti/200900044_05.XML

http://www.giustizia-amministrativa.it/DocumentiGA/Brescia/Sezione%201/2008/200801260/Provvedimenti/200900046_05.XML

_________________________________________________________

1) ORDINANZA Numero 42 del 09/01/2009:
Sul ricorso numero di registro generale 1176 del 2008, proposto da: BETTONI SPA, rappresentata e difesa dagli avv. Chiara Desenzani ed Ezio Cividini, con domicilio eletto presso i medesimi legali in Brescia, via Saffi 5;
contro
COMUNE DI CAZZAGO SAN MARTINO, non costituitosi in giudizio;ASSOCIAZIONE VOLONTARI DEL SOSTEGNO ONLUS, rappresentata e difesa dall'avv. Federica Paletti, con domicilio eletto presso il medesimo legale in Brescia, via Gramsci 30;
per l'annullamento
previa sospensione dell'efficacia
- del provvedimento del responsabile dell’Area Assetto del Territorio prot. 15604 del 25 settembre 2008, con il quale è stato ingiunto alla società ricorrente e all’Associazione Volontari del Sostegno il pagamento in solido della somma di € 49.300 ai sensi dell’art. 53 comma 2 della LR 11 marzo 2005 n. 12 per il mutamento di destinazione d'uso senza opere edilizie di un immobile in via Bonfadina (mappale n. 135);
Visto il ricorso con i relativi allegati;
Visti gli atti della causa;
Vista la domanda di sospensione dell'esecuzione del provvedimento impugnato presentata in via incidentale dalla parte ricorrente;
Visto l'atto di costituzione in giudizio dell’Associazione Volontari del Sostegno Onlus;
Visti gli art. 19 e 21, comma 8, della legge 6 dicembre 1971 n. 1034;
Relatore nella camera di consiglio del giorno 8 gennaio 2009 il dott. Mauro Pedron;
Uditi per le parti i difensori come specificato nel verbale;
1. Con l’impugnato provvedimento del 25 settembre 2008 il Comune ha ingiunto alla società ricorrente (proprietaria) e all’Associazione Volontari del Sostegno (comodataria) il pagamento in solido della somma di € 49.300 ai sensi dell’art. 53 comma 2 della LR 11 marzo 2005 n. 12 per il mutamento di destinazione d'uso senza opere edilizie di un immobile situato in subzona D3 (aree per attività estrattive).
2. L’immobile, che aveva in origine destinazione agricola (stalla), è stato adibito a deposito di materiale e automezzi non legati all’attività agricola (sotto il profilo urbanistico la nuova destinazione è stata considerata sostanzialmente commerciale).
3. Nonostante il cambio di destinazione impresso all’immobile si ritiene che la sanzione pecuniaria (corrispondente all'aumento del valore venale) non sia una misura proporzionata in considerazione del fatto che la nuova forma di utilizzazione è stata ormai dismessa e i locali sgomberati.
P.Q.M.
il TAR Brescia accoglie la domanda cautelare.
La presente ordinanza sarà eseguita dall'Amministrazione ed è depositata presso la segreteria del tribunale che provvederà a darne comunicazione alle parti.
Così deciso in Brescia nella camera di consiglio del giorno 8 gennaio 2009 con l'intervento dei Magistrati:
Giuseppe Petruzzelli, Presidente
Gianluca Morri, Primo Referendario
Mauro Pedron, Primo Referendario, Estensore


L'ESTENSORE
IL PRESIDENTE



DEPOSITATA IN SEGRETERIA
Il 09/01/2009
IL SEGRETARIO
_____________________________________________________________

2) ORDINANZA Numero 43 del 09/01/2009:
Sul ricorso numero di registro generale 1177 del 2008, proposto da: BETTONI SPA, rappresentata e difesa dagli avv. Ezio Cividini e Chiara Desenzani, con domicilio eletto presso i medesimi legali in Brescia, via Saffi 5;
contro
COMUNE DI CAZZAGO SAN MARTINO, rappresentato e difeso dall'avv. Mauro Ballerini, con domicilio eletto presso il medesimo legale in Brescia, viale Stazione 37; INTERNATIONAL DEMINING ASSOCIATION ONLUS, rappresentata e difesa dall'avv. Filippo Cocchetti, con domicilio eletto presso il medesimo legale in Brescia, via Vittorio Emanuele II 31;
per l'annullamento
previa sospensione dell'efficacia
- del provvedimento del responsabile dell’Area Assetto del Territorio prot. n. 15605 del 25 settembre 2008, con il quale è stato ingiunto alla ricorrente e a International Demining Association Onlus il pagamento in solido della somma di € 330.000 ai sensi dell’art. 53 comma 2 della LR 11 marzo 2005 n. 12 per il mutamento di destinazione d'uso senza opere edilizie di un immobile in via Bonfadina (mappale n. 135);
Visto il ricorso con i relativi allegati;
Visti gli atti della causa;
Vista la domanda di sospensione dell'esecuzione del provvedimento impugnato presentata in via incidentale dalla parte ricorrente;
Visto l'atto di costituzione in giudizio del Comune di Cazzago San Martino;
Visto l'atto di costituzione in giudizio di International Demining Association Onlus;
Visti gli art. 19 e 21, comma 8, della legge 6 dicembre 1971 n. 1034;
Relatore nella camera di consiglio del giorno 8 gennaio 2009 il dott. Mauro Pedron;
Uditi per le parti i difensori come specificato nel verbale;
Considerato a un sommario esame:
1. Con l’impugnato provvedimento del 25 settembre 2008 il Comune ha ingiunto alla ricorrente (proprietaria) e a International Demining Association Onlus (comodataria) il pagamento in solido della somma di € 330.000 ai sensi dell’art. 53 comma 2 della LR 11 marzo 2005 n. 12 per il mutamento di destinazione d'uso senza opere edilizie di un immobile situato in subzona D3 (aree per attività estrattive).
2. L’immobile, che aveva in origine destinazione agricola (stalla), è stato adibito a deposito di materiale e automezzi non legati all’attività agricola (sotto il profilo urbanistico la nuova destinazione è stata considerata sostanzialmente commerciale).
3. Nonostante il cambio di destinazione impresso all’immobile si ritiene che la sanzione pecuniaria (corrispondente all'aumento del valore venale) non sia una misura proporzionata in considerazione del fatto che la nuova forma di utilizzazione è stata ormai dismessa e i locali sgomberati.
P.Q.M.
il TAR Brescia accoglie la domanda cautelare.
La presente ordinanza sarà eseguita dall'Amministrazione ed è depositata presso la segreteria del tribunale che provvederà a darne comunicazione alle parti.
Così deciso in Brescia nella camera di consiglio del giorno 8 gennaio 2009 con l'intervento dei Magistrati:
Giuseppe Petruzzelli, Presidente
Gianluca Morri, Primo Referendario
Mauro Pedron, Primo Referendario, Estensore


L'ESTENSORE
IL PRESIDENTE
DEPOSITATA IN SEGRETERIA
Il 09/01/2009
IL SEGRETARIO
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3) ORDINANZA Numero 44 del 09/01/2009:

Sul ricorso numero di registro generale 1221 del 2008, proposto da: INTERNATIONAL DEMINING ASSOCIATION ONLUS, rappresentata e difesa dall'avv. Filippo Cocchetti, con domicilio eletto presso il medesimo legale in Brescia, via Vittorio Emanuele II 31;
contro
COMUNE DI CAZZAGO SAN MARTINO, rappresentato e difeso dall'avv. Mauro Ballerini, con domicilio eletto presso il medesimo legale in Brescia, viale Stazione 37;
nei confronti di
BETTONI SPA, non costituitasi in giudizio;
per l'annullamento
previa sospensione dell'efficacia
- del provvedimento del responsabile dell’Area Assetto del Territorio prot. n. 15605 del 25 settembre 2008, con il quale è stato ingiunto alla ricorrente e a Bettoni spa il pagamento in solido della somma di € 330.000 ai sensi dell’art. 53 comma 2 della LR 11 marzo 2005 n. 12 per il mutamento di destinazione d'uso senza opere edilizie di un immobile in via Bonfadina (mappale n. 135);
Visto il ricorso con i relativi allegati;
Visti gli atti della causa;
Vista la domanda di sospensione dell'esecuzione del provvedimento impugnato presentata in via incidentale dalla parte ricorrente;
Visto l'atto di costituzione in giudizio del Comune di Cazzago San Martino;
Visti gli art. 19 e 21, comma 8, della legge 6 dicembre 1971 n. 1034;
Relatore nella camera di consiglio del giorno 8 gennaio 2009 il dott. Mauro Pedron;
Uditi per le parti i difensori come specificato nel verbale;
Considerato a un sommario esame:
1. Con l’impugnato provvedimento del 25 settembre 2008 il Comune ha ingiunto alla ricorrente (comodataria) e a Bettoni spa (proprietaria) il pagamento in solido della somma di € 330.000 ai sensi dell’art. 53 comma 2 della LR 11 marzo 2005 n. 12 per il mutamento di destinazione d'uso senza opere edilizie di un immobile situato in subzona D3 (aree per attività estrattive).
2. L’immobile, che aveva in origine destinazione agricola (stalla), è stato adibito a deposito di materiale e automezzi non legati all’attività agricola (sotto il profilo urbanistico la nuova destinazione è stata considerata sostanzialmente commerciale).
3. Nonostante il cambio di destinazione impresso all’immobile si ritiene che la sanzione pecuniaria (corrispondente all'aumento del valore venale) non sia una misura proporzionata in considerazione del fatto che la nuova forma di utilizzazione è stata ormai dismessa e i locali sgomberati.
P.Q.M.
il TAR Brescia accoglie la domanda cautelare.
La presente ordinanza sarà eseguita dall'Amministrazione ed è depositata presso la segreteria del tribunale che provvederà a darne comunicazione alle parti.
Così deciso in Brescia nella camera di consiglio del giorno 8 gennaio 2009 con l'intervento dei Magistrati:
Giuseppe Petruzzelli, Presidente
Gianluca Morri, Primo Referendario
Mauro Pedron, Primo Referendario, Estensore


L'ESTENSORE
IL PRESIDENTE



DEPOSITATA IN SEGRETERIA
Il 09/01/2009
IL SEGRETARIO

____________________________________________________________________
4) ORDINANZA Numero 46 del 09/01/2009:

Sul ricorso numero di registro generale 1260 del 2008, proposto da: ASSOCIAZIONE VOLONTARI DEL SOSTEGNO ONLUS, rappresentata e difesa dall'avv. Federica Paletti, con domicilio eletto presso il medesimo legale in Brescia, via Gramsci 30;
contro
COMUNE DI CAZZAGO SAN MARTINO, non costituitosi in giudizio;
nei confronti di
BETTONI SPA, non costituitasi in giudizio;
per l'annullamento
previa sospensione dell'efficacia
- del provvedimento del responsabile dell’Area Assetto del Territorio prot. n. 15604 del 25 settembre 2008, con il quale è stato ingiunto alla ricorrente e alla società Bettoni spa il pagamento in solido della somma di € 49.300 ai sensi dell’art. 53 comma 2 della LR 11 marzo 2005 n. 12 per il mutamento di destinazione d'uso senza opere edilizie di un immobile in via Bonfadina (mappale n. 135);
- del provvedimento del responsabile dell’Area Assetto del Territorio prot. n. 15602 del 25 settembre 2008, con il quale è stato determinato l’aumento del valore venale del suddetto immobile dopo il cambio di destinazione d’uso;
Visto il ricorso con i relativi allegati;
Visti gli atti della causa;
Vista la domanda di sospensione dell'esecuzione dei provvedimenti impugnati presentata in via incidentale dalla parte ricorrente;
Visti gli art. 19 e 21, comma 8, della legge 6 dicembre 1971 n. 1034;
Relatore nella camera di consiglio del giorno 8 gennaio 2009 il dott. Mauro Pedron;
Uditi per le parti i difensori come specificato nel verbale;
Considerato a un sommario esame:
1. Con provvedimento del 25 settembre 2008 il Comune ha ingiunto alla ricorrente (comodataria) e alla società Bettoni spa (proprietaria) il pagamento in solido della somma di € 49.300 ai sensi dell’art. 53 comma 2 della LR 11 marzo 2005 n. 12 per il mutamento di destinazione d'uso senza opere edilizie di un immobile situato in subzona D3 (aree per attività estrattive).
2. L’immobile, che aveva in origine destinazione agricola (stalla), è stato adibito a deposito di materiale e automezzi non legati all’attività agricola (sotto il profilo urbanistico la nuova destinazione è stata considerata sostanzialmente commerciale).
3. Nonostante il cambio di destinazione impresso all’immobile si ritiene che la sanzione pecuniaria (corrispondente all'aumento del valore venale) non sia una misura proporzionata in considerazione del fatto che la nuova forma di utilizzazione è stata ormai dismessa e i locali sgomberati.
P.Q.M.
il TAR Brescia accoglie la domanda cautelare.
La presente ordinanza sarà eseguita dall'Amministrazione ed è depositata presso la segreteria del tribunale che provvederà a darne comunicazione alle parti.
Così deciso in Brescia nella camera di consiglio del giorno 8 gennaio 2009 con l'intervento dei Magistrati:
Giuseppe Petruzzelli, Presidente
Gianluca Morri, Primo Referendario
Mauro Pedron, Primo Referendario, Estensore


L'ESTENSORE
IL PRESIDENTE



DEPOSITATA IN SEGRETERIA
Il 09/01/2009
IL SEGRETARIO

Interrogazione in Provincia di Brescia








Il gruppo consiliare PD della Provincia di Brescia ha inoltrato alla Presidenza una dettagliata interrogazione sulla cava Mercurio-Bonfadina.


mercoledì 25 febbraio 2009

Consiglio comunale Rovato

La cava Mercurio-Bonfadina è stata ancora al centro dell'attenzione del Consiglio Comunale di Rovato nel corso dell'ultima seduta del 23 Febbraio 2009.
Un breve resonto della seduta sul sito Rovato.org a questo indirizzo

http://rovato.org/2009/02/25/consiglio-comunale-di-rovato-luce-verde-su-opere-pubbliche-e-bilancio-battaglia-su-ambiente-e-il-leone/
Facciamo notare la cronistoria che il consigliere delegato alle attività estrattive Angelo Bergomi ha realizzato sull'iter autorizzativo della cava Bonfadina, risalendo fino alla prima proposta di piano provinciale cave della Giunta Lepidi arrivando all'inserimento ufficiale della cava nel piano provinciale cave da parte della prima giunta Cavalli con l'assessore provinciale allora competente l'avv. Cossu, peraltro cittadino rovatese, fino al suo quadruplicamento in sede regionale con l'assessore competente Nicoli Cristiani, fino alle autorizzazioni da parte dei competenti settori tecnici della provincia nel secondo mandato della presidenza Cavalli.
La cronistoria si è resa necessaria dopo una sollecitazione del consigliere comunale Fogliata a cui Bergomi ha provveduto a rispondere.
La relazione è stata l'ennesima occasione per i cittadini di Rovato di sentirsi raccontare in che modo questo ambito estrattivo è arrivato a Rovato e in che modo le istituzioni Provincia e Regione l'abbiano mantenuto in una posizione in cui oggi, la provincia stessa ha introdotto un vincolo di tutela paesaggistica.
E' stata l'occasione anche per fare il punto della situazione: in particolare per la seconda volta il consigliere Fogliata ha esposto la sua contrarietà all'arrivo sul territorio comunale di attività di questo tipo. Rimaniamo in attesa di capire quali siano le iniziative che anche a livello di opposizione rovatese si intendono mettere in atto per risolvere questo problema che minaccia la comunità rovatese. Fino ad oggi, purtroppo, non ravvisiamo atti concreti.
Nel futuro speriamo invece di vedere una inversione di tendenza. Dopotutto in Regione e Provincia governano maggioranze affini alla minoranza rovatese.
Minoranza, lo ricordiamo, che nel passato mandato amministrativo votò contro al documento di opposizione presentato nel consiglio comunale del Febbraio 2004.
Non è mai troppo tardi per rimediare a errori del passato, e crediamo che tutti i cittadini rovatesi sarebbero ben lieti di vedere il risultato di una cancellazione dell'ATEg09 grazie all'impegno anche di chi in un primo momento la pensava diversamente.
Ci sono delle occasioni anche nell'immediato, visto che Regione e Provincia stanno nuovamente valutando la situazione dell'ATEg09.
Riporteremo, come sempre, notizie e novità sull'argomento.

martedì 24 febbraio 2009

Manifestazione 21-02-09




















Alcune foto della manifestazione del 21 Febbraio contro cave e discariche.

lunedì 23 febbraio 2009

Rassegna stempa del 22-02-09


Giornale di Brescia.






Bresciaoggi.


Rassegna stampa del 21-02-09


Giornale di Brescia




Bresciaoggi


venerdì 20 febbraio 2009

Manifestazione


La notizia della manifestazione del 21 Febbraio è in evidenza anche sul sito di Rovato.org,



giovedì 19 febbraio 2009

Nuovo articolo


Artico tratto dal Giornale di Brescia del 19 Febbraio 2009.



Cronaca ambientale


Articolo riportato su Bresciaoggi del 06 Febbraio 2009.


mercoledì 18 febbraio 2009

Manifestazione

Manifestazione:
per far vedere che ci siamo,
per far vedere che siamo a favore dello sviluppo sostenibile,
per far vedere che siamo contro lo sfruttamento indisciminato delle risorse per far diventare ricchi i soliti noti.

Articolo tratto dal Bresciaoggi del 15 Febbraio 2009.

martedì 17 febbraio 2009

la cava a Castrezzato non si fa?

Alcuni organi di stampa hanno riportato in questi giorni la notizia che non si farà la cava di prestito a Castrezzato per Brebemi.
Si veda ad esempio la notizia riportata dal sito http://www.quibrescia.it/ a questo link http://www.quibrescia.it/index.php?/content/view/10168/1/.

Curioso che si affermi che la cava non si farà quando non si è ancora proceduto alla formalizzazione di una alternativa certa.
E poi siamo sicuri che la potente lobby dei cavatori bresciani si lasci sfuggire un'occasione così ghiotta di poter realizzare una cava non ricompresa nel piano cave provinciale?

martedì 10 febbraio 2009

Nuovo progetto rotatoria: autorizzazione Provincia di Brescia




Il competente ufficio Gestione e Manutenzione Strade della Provincia di Brescia ha dato parere favorevole sul nuovo progetto avanzato dal cavatore per la realizzazione di una rotatoria lungo la ex statale 11. L'intervento di modifica della viabilità verrebbe eseguito al fine di realizzare l'ingresso all'ambito estrattivo.
Tale progetto risulta successivo rispetto ad uno precedentemente avanzato dallo stesso cavatore, e rispetto al quale il Comune di Rovato aveva avanzato alcuni punti d'osservazione al competente settore provinciale, chiedendo allo stesso di essere coinvolti. Nel progetto originario si prevedeva la realizzazione della rotatoria in prossimità dell'innesto della strada comunale Via Rimembranze sulla ex statale 11. Nell'intendimento del cavatore c'era la volontà di utilizzare un tratto della stessa Via Rimembranze per la viabilità in ingresso ed uscita dei mezzi nella futura cava. Ricordiamo che Via Rimembranze ha una larghezza di circa 3,5 metri ed è interessata da un più che decennale divieto di transito ai mezzi pesanti.
Vi proponiamo la documentazione redatta dalla Provincia di Brescia dalla quale è possibile avere alcune indicazioni sul nuovo progetto proposto dal cavatore.
In sintesi, il cavatore propone il decentamento della rotatoria rispetto a un incrocio che comunque verrebbe transitato da circa 300 mezzi pesanti al giorno. Il problema non è il decentramento. Il problema sono tutti quei mezzi riversati su un'arteria stradale che non li può accettare.
Ci risulta che nel Luglio 2008 l'amministrazione comunale di Rovato avesse sollecitato il competente settore provinciale chiedendo di essere coinvolta nella decisione.
Invece ci risulta che tale settore abbia colloquiato con il privato e non con l'amministrazione rovatese che chiedeva un coinvolgimento anche dell'amministrazione comunale di Cazzago S.M., destinata comunque a ricevere metà del traffico indotto dall'apertura dell'ambito.
Lunedì 09/02/2009 arriva la comunicazione della terza autorizzazione sulla rotatoria senza che il coinvolgimento richiesto delle amministrazioni sia stato fatto.
Ma a che gioco si sta giocando?
Ricordiamo inoltre ai lettori che tale autorizzazione di modifica della viabilità è stata rilasciata dalla Provincia di Brescia proprio mentre i competenti uffici della Regione Lombardia hanno riaperto l'esame per l'assoggettabilità alla valutazione d'impatto ambientale dello stesso ATEg09 Mercurio-Bonfadina per la mancata concessione della VIA per un ambito di 34,1 ettari.
Riesame che il competente settore regionale ha ritenuto di fare in regime di autotutela in seguito a un'infrazione europea che sottolineava come l'ATEg09 fosse stato autorizzato in difetto delle normative che prevedono l'obbligatorietà della VIA per ambiti di superficie superiore ai 20 ettari.
Questo riesame sta valutando anche la situazione viabilistica, al fine di capire se un ambito delle dimensioni dell'ATEg09 sia compatibile con il traffico esistente su quell'arteria stradale sia in termini di emissioni acustiche che di PM10.
E mentre un riesame di questo tipo è aperto un settore provinciale rifiuta il coinvolgimento richiesto dalle amministrazioni comunali e approva per la terza volta in due anni e mezzo una rotatoria? Siamo al paradosso e lo diciamo ad alta voce!