martedì 23 marzo 2010

Notizie di archivio: Formigoni e le decisioni sul settore estrattivo in Regione

Nell'archivio di Repubblica.it abbiamo trovato questo interessante articolo.

A questo link si può legger un articolo interessante che parla di quale decisione sia stata presa da Formigoni rispetto a una funzionaria regionale che tanta influenza ha avuto anche sulla mancata Valutazione di Impatto Ambientale sulla cava Bonfadina.

http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2009/01/24/regione-bufera-sul-piano-cave-formigoni-cambia.html

Nel 2007, infatti, anche con comunicazioni a firma di questa dirigente le amministrazioni comunali di Rovato e Cazzago S.M. si videro negare la VIA sulla Bonfadina, nonostante vi fosse in corso una procedura di infrazione europea sul tema.

Non dimentichiamoci mai di questi passaggi!

domenica 21 marzo 2010

Articolo Giornale di Brescia

Proponiamo l'articolo apparso sul quotidiano Giornale di Brescia lo scorso 16 Marzo in riferimento alla decisione del Consiglio di Stato di confermare lo stop alle ruspe per la cava Mercurio-Bonfadina.

16/03/2010 - Alla Bonfadina le ruspe restano ferme
Ruspe e camion ancora fermi alla cava Bonfadina fino al pronunciamento del Consiglio di Stato. È questa la decisione presa nei giorni scorsi dai giudici, che hanno rigettato le richieste di sospensiva avanzata dalla Provincia di Brescia e dalla ditta Bettoni in merito all'ambito estrattivo che si estende a cavallo dei territorio dei comuni di Rovato e Cazzago San Martino. Il Consiglio di Stato, pur riservandosi ovviamente di decidere nel merito dei ricorsi, ha quindi confermato lo stop ai lavori, congelati dal dicembre scorso dopo che il Tar di Brescia aveva dato ragione ai Comuni di Rovato e Cazzago San Martino. Le due amministrazioni, nelle persone dei rispettivi sindaci, Andrea Cottinelli e Giuseppe Foresti, avevano contestato il fatto che l'ingrandimento del bacino operato dalla Regione Lombardia rispetto alla proposta della Provincia fosse stato realizzato senza il loro coinvolgimento. «Il Consiglio di Stato - dicono Angelo Bergomi, consigliere comunale di Rovato Civica e delegato alle attività estrattive ed Eligio Costanzi, vicesindaco di Rovato - ha negato la ripresa dei lavori con la motivazione che consentire la ripresa degli interventi nella Bonfadina in attesa del giudizio di merito vorrebbe dire arrecare danni irreversibili al territorio, mentre deve prevalere l'interesse pubblico. Siamo consapevoli che questa sentenza non cancelli definitivamente il bacino estrattivo dalla Franciacorta, ma si afferma un principio per noi fondamentale: gli enti sovraordinati non possono prendere decisioni sulla testa dei Comuni senza coinvolgerli. Come amministratori rovatesi esprimiamo comunque soddisfazione per il fatto che sia stato confermato l'annullamento dell'autorizzazione all'escavazione. D'altro canto ci chiediamo chi risarcirà il danno arrecato al territorio e i disagi subiti dagli abitanti di Rovato e Cazzago San Martino nei tre mesi di escavazione concessi ad autunno». Per chiarire le competenze in materia di cave e discariche nel 2004 il Comune di Rovato, quello di Cazzago San Martino e altre 50 amministrazioni comunali bresciane e bergamasche avevano depositato una proposta di modifica di legge regionale. Obiettivo: «Riportare le istituzioni a fare pianificazione urbanistica sul territorio che amministrano».

giovedì 18 marzo 2010

Articolo Bresciaoggi 14/03/2010

Proponiamo l'articolo apparso sul quotidiano locale Bresciaoggi domenica 14 Marzo, relativo al pronunciamento del Consiglio di Stato sulla cava Mercurio-Bonfadina.

BRESCIA OGGI
Domenica 14 Marzo 2010 PROVINCIA Pagina 20 ROVATO.

Il Consiglio di Stato conferma il «no»
La cava Bonfadina bocciata anche dai giudici supremi

I cavatori avevano impugnato il pronunciamento avverso del Tar
Fermata a dicembre dal Tar di Brescia, le operazioni di scavo nella cava Bonfadina di Rovato non potranno riprendere prima del giudizio di merito. La nuova bocciatura è arrivata nei giorni scorsi dal Consiglio di Stato, che si pronuncerà invece il 30 marzo per la parte del bacino che lambisce di Cazzago dove i giudici amministrativi avevano fermato i lavori con un pronunciamento successivo a quello di Rovato. L'ultimo grado della giustizia amministrativa ha ribadito la tesi del Tar: la Regione prima di autorizzare il prelievo di materiale avrebbe dovuto consultare le Amministrazioni comunali coinvolte. Il Consiglio di Stato sottolinea inoltre che consentire la ripresa dei lavori in attesa del giudizio di merito avrebbe comportato danni irreversibili. La sentenza, che sarà probabilmente replicata, per Cazzago.«Siamo consapevoli che la sentenza non cancella de finitivamente la cava - osservano Angelo Bergomi, consigliere delegato alle Attività estrattive e il vicesindaco di Rovato Eligio Costanzi - ma afferma il principio che i Comuni devono avere voce in capitolo in operazioni ad alto impatto ambientale. L'autorizzazione allo scavo è stata annullata ma ci chiediamo chi risarcirà il danno al territorio e i disagi subiti agli abitanti. In tre mesi, da settembre a dicembre, il traffico pesante dalla cava ha riversato sulle strade della zona più mezzi pesanti di quanti se ne stimavano del 2005. «A questo punto - prosegue Bergomi -, a metà del piano cave provinciale 2005-2015, vanno rivisti al ribasso i volumi, tanto più che un ex componente della commissione territorio della Provincia, ha riferito che dei quasi 70 milioni di metri cubi ne sarebbero stati cavati meno del 20%, confermando che nel piano c'erano volumetrie palesemente destinate a finire fuori provincia». Dal 2004 Rovato, Cazzago e altri 50 comuni bresciani e bergamaschi hanno depositato una proposta di modifica della legge regionale che affidi la pianificazione al pubblico non agli appetiti dei privati.G.C.C.

mercoledì 17 marzo 2010

Dichiarazioni esponenti Comune di Rovato sul pronunciamento del Consiglio di Stato

Proponiamo le dichiarazioni di alcuni rappresentanti dell'istituzione comunale rovatese rispetto le ordinanze assunte dal Consiglio di Stato.

“Oggetto: Il Consiglio di Stato ha rigettato le richieste di sospensiva di Bettoni spa e Provincia di Brescia sulla cava Bonfadina
Nello scorso Dicembre il TAR di Brescia aveva sospeso i lavori nella cava Bonfadina, contestando il fatto che l’ingrandimento del bacino operato dalla Regione Lombardia rispetto alla proposta della Provincia fosse stato realizzato senza coinvolgere le amministrazioni comunali di Rovato e Cazzago S.M.. La ditta e la Provincia di Brescia avevano presentato al Consiglio di Stato dei ricorsi per l’annullamento di questa sentenza, richiedendone la sospensione dell’efficacia.
Martedì 9 Marzo il Consiglio di Stato ha rigettato entrambe le domande di sospensiva, confermando lo stop ai lavori. La motivazione: consentire la ripresa dei lavori in attesa del giudizio di merito vorrebbe dire arrecare danni irreversibili al territorio, mentre deve prevalere l’interesse pubblico.
In sintesi i lavori fermati a Dicembre continueranno a esserlo.
Siamo consapevoli che questa sentenza non cancelli definitivamente il bacino estrattivo ma afferma un principio fondamentale. Gli enti sovraordinati non possono prendere decisioni sulla testa delle amministrazioni comunali senza coinvolgerle. Come amministrazione comunale esprimiamo comunque soddisfazione per il fatto che sia stato confermato l’annullamento dell’autorizzazione all’escavazione.
D’altro canto ci chiediamo chi risarcirà il danno arrecato al territorio e i disagi subiti dagli abitanti di Rovato e Cazzago S.M.. In 3 mesi di escavazione massiccia il traffico pesante in ingresso-uscita dalla cava si è riversato sulle strade comunali con un numero di mezzi anche superiore a quello da noi stimato nel 2005.
Riteniamo che, a metà della durata del piano cave provinciale (2005-2015) sia necessario rivedere al ribasso i volumi assegnati nel piano cave provinciale. Dalle dichiarazioni di un candidato alle elezioni regionali, ex componente della commissione territorio della Provincia di Brescia, apprendiamo che dei quasi 70 milioni di metri cubi assegnati nel 2005 ne sarebbero stati cavati meno del 20%! Avevamo allora ragione 5 anni fa nel dire che in quel piano erano state inserite volumetrie palesemente destinate a finire fuori provincia.
Riteniamo che sia imprescindibile per la Provincia prendere atto che il piano cave debba essere rivisto, alla luce di numerose sentenze che lo hanno stravolto. Sarebbe l’occasione per renderlo compatibile con territori che hanno necessità di essere tutelati senza per questo penalizzare ideologicamente gli operatori, ma non consentendogli nemmeno di speculare a danno delle comunità che ospitano i loro impianti.
Nel caso della Bonfadina, lo ripetiamo da tempo, si potrebbe agevolmente ricavare la sua volumetria in bacini già aperti come sottolineato dal TAR di Brescia in una recente sentenza riguardante una caso analogo a Capo di Ponte e senza distruggere l’ultimo terreno rovatese a denominazione DOCG.
Alla vigilia delle elezioni regionali lanciamo per l’ennesima volta un accorato appello alle forze politiche: chiunque vinca deve prendere il chiaro impegno con i cittadini di modificare la legge regionale che norma l’attività estrattiva in Lombardia.
Il parere dei comuni deve diventare vincolante nella decisione di collocare un bacino estrattivo sul loro territorio. E’ ora di finirla che con i Comuni contrari la Regione collochi comunque un mega bacino estrattivo sul loro territorio solo perché un privato è proprietario di un appezzamento di terra e chiede di poterci cavare. Dal 2004 il nostro Comune, il comune di Cazzago S.M. e altre 50 amministrazioni comunali bresciane e bergamasche hanno depositato una proposta di modifica di legge regionale che riporti le istituzioni a fare pianificazione urbanistica e non demandi il compito agli appetiti dei privati.
Sono passati 6 anni ma la proposta giace nei cassetti di Formigoni e della sua maggioranza inascoltata, nonostante le promesse di modifica.
E’ ora di capire che le istanze delle comunità locali sono importanti almeno altrettanto quanto le richieste dei cavatori.
Ing. Angelo Bergomi, consigliere comunale Rovato Civica delegato alle attività estrattive, segretario PD RovatoEligio Costanzi, vicesindaco Rovato”

martedì 16 marzo 2010

Testo ordinanza Consiglio di Stato contro Provincia di Brescia




Proponiamo anche il testo dell'ordinanza del Consiglio di Stato di respingimento dell'istanza cautelare promossa dalla Provincia di Brescia contro la sospensiva dei lavori decretata dal TAR di Brescia per la cava Mercurio-Bonfadina.




lunedì 15 marzo 2010

Testo ordinanza Consiglio di Stato contro Bettoni







Proponiamo il testo dell'ordinanza del Consiglio di Stato di respingimento del ricorso presentato dal cavatore Bettoni spa, avendo "ritenuto prevalente l'interesse pubblico ad evitare irreversibili mutamenti del territorio".






domenica 14 marzo 2010

Consiglio di Stato conferma lo stop delle ruspe alla Bonfadina!!!!

Il Consiglio di Stato ha rigettato i ricorsi presentati dal cavatore Bettoni spa e dalla Provincia di Brescia contro la decisione del TAR di Brescia di sospendere l'escavazione per l'ATE 09 Mercurio-Bonfadina.
Resta quindi confermato lo stop alle ruspe!!
Il consiglio di Stato ha quindi ha confermato la fondatezza delle ragioni del Comune di Rovato, che si era visto negare la possibilità di far valere le proprie ragioni rispetto l'ingrandimento del bacino deciso dalla Regione Lombardia, che aveva quadruplicato il volume di escavazioni della proposta della Provincia di Brescia.

venerdì 12 marzo 2010

Sospensione momentanea alla discarica di amianto a S.Polo

Il TAR di Brescia ha momentaneamente accolto il ricorso contro la realizzazione della discarica di amianto in via Brocchi, nella zona di S.Polo di Brescia.
Il Tribunale ha infatti decretato la sospensione dei lavori fino al 28 Aprile 2010, richiedendo per quella data alla Regione Lombardia l'integrazione del fascicolo relativo al rilascio dell’autorizzazione per la discarica.
Intanto il Comitato Brescia contro le nocività, promotore della protesta contro la discarica, sta organizzando per il pomeriggio di Sabato 13 Marzo un incontro per festeggiare l'ottenimento della sospensiva.

lunedì 8 marzo 2010

Anche la Provincia di Brescia ricorre al Consiglio di Stato







Dopo l'istanza del cavatore Bettoni spa, anche la Provincia di Brescia ha deciso di ricorrere presso il Consiglio di Stato impugnando la sentenza del TAR di Brescia che ha sancito la sospensiva dell'attività estrattiva presso l'ATE 09.
Proponiamo un breve estratto con le conclusioni formalizzate ai giudici da parte degli avvocati della Provincia di Brescia.
Abbiamo evidenziato un "brillante" rimando nel testo dell'appello della Provincia al ricorso formalizzato dal cavatore, nel quale si ricordano i danni gravi ed irreparabili derivanti al cavatore stesso dall'interruzione dell'attività estrattiva.
Nessuna menzione invece per i cittadini di Rovato, ai quali evidentemente l'attività estrattiva non dovrebbe recare alcun riflesso.


martedì 2 marzo 2010

Progetto Macogna







Proponiamo alcuni contributi fotografici della serata del 25 Febbraio, atto costitutivo dell'associazione porgetto Macogna.