martedì 29 dicembre 2009

Discarica amianto Travagliato


Proponiamo l'articolo apparso sul quotidiano Bresciaoggi di oggi relativo alla sospensiva di 120 giorni decisa dal TAR di Brescia, su richiesta del Comune di Travagliato, rispetto all'iter procedurale in Regione Lombardia per l'apertura della discarica di amianto in località Madonna Valverde.

sabato 19 dicembre 2009

Cartoline di natale dalla cava







Alcune immagini natalizie relative alla cava Mercurio-Bonfadina, ricoperta con la neve caduta in questi giorni.

giovedì 17 dicembre 2009

PCB Caffaro nelle cave bresciane

Come si è appreso dai principali mezzi di comunicazione bresciani la Forestale di Brescia ha posto sottosequestro l'area interessata in via Nullo dalla bonifica del PCB (caso Caffaro).
Il sequestro ha riguardato anche una cava nel comune di Manerbio, dove il terreno asportato veniva conferito.
Rimaniamo in attesa dello svolgimento delle indagini da parte dell'Autorità inquirente, sperando che almeno stavolta non siano stati commessi altri reati; l'elenco della cronaca dello smaltimento illecito di rifiuti nelle cave bresciane infatti è molto lungo come dimostrano i posts pubblicati nel nostro blog.

martedì 15 dicembre 2009

Articolo Giornale di Brescia


Nuovo articolo apparso ieri sul quotidiano Giornale di Brescia relativo al pronunciamento del TAR.

venerdì 11 dicembre 2009

Articolo Bresciaoggi


Anche il quotidiano Bresciaoggi ieri 10 Dicembre ha dedicato un articolo sulla sentenza del TAR in riferimento alla cava Mercurio-Bonfadina.

mercoledì 9 dicembre 2009

Articolo ilBrescia


Proponiamo l'articolo presente oggi sul quotidiano IlBrescia relativo al pronunciamento del TAR di Brescia sulla nostra cava Mercurio-Bonfadina.

lunedì 7 dicembre 2009

Conferenza dei servizi per escavazione cava Macogna

Un articolo apparso sul quotidiano Bresciaoggi riporta lo sviluppo della conferenza dei servizi tenuta in Provincia di Brescia per l'autorizzazione all'escavazione nell'ATEg14, cava Macogna.
La Provincia sembrerebbe essere dalla parte dei comuni promotori del PLIS, prevedendo il recupero a fondo cave e, quindi, senza le paventate discariche. Sul tavolo della conferenza anche le indagini in corso da parte della Procura della Repubblica per presunte escavazioni abusive all'interno dello stesso sito (addirittura sembrerebbe fino a 450.000 m3 aggiuntivi rispetto al consentito) coperti con altro materiale da rifiuto.


Bresciaoggi 06/12/2009 - Macogna, si allontana l'ipotesi della discarica

"Lo spettro della discarica si allontana dalla cava Macogna. Il controverso iter autorizzativo legato al ripristino ambientale del bacino estrattivo dell’Ate 14 ha subito una clamorosa svolta nell’ultima conferenza di servizi. La Provincia ha sposato la linea restrittiva assunta da Berlingo, Cazzago, Rovato e Travagliato, i quattro Comuni coinvolti dal progetto. Anche per il Broletto va previsto il recupero «a fondo cava» degli 80 ettari che verranno scavati per estrarre sabbia e ghiaia. Il che significa che il cratere non può essere riempito con rifiuti inerti. Sul punto si sono dette d’accordo anche la Nordcave e la Cave San Polo, due delle tre ditte interessate dall’escavazione. LA PRESA DI POSIZIONE rappresenta una sorta di polizza contro il rischio discarica paventato dalle Amministrazioni comunali e dalle associazioni ambientaliste. La definizione tecnica di «recupero a fondo cava» è infatti l'antitesi di quanto previsto dalla Regione che aveva ipotizzato un ritombamento a piano campagna con l’impiego di scarti e rifiuti. Prende corpo così il sogno delle quattro amministrazioni comunali che una volta esaurite le quote di escavazione, vorrebbero realizzare nel sito un Parco locale di interesse sovracomunale da 420 ettari. L’oasi sarebbe una pennellata di verde e di ossigeno in un territorio martoriato da cave e discariche e minacciato dal tracciato del Super treno e della BreBeMi. Durante la riunione fiume della conferenza dei servizi convocata l'altro ieri in Provincia (la seduta è durata ben nove ore) sono state prese altre importante decisioni. LE DITTE CHE BENEFICERANNO dell’Ate 14, provvederanno a realizzare una serie di adeguamenti viari, mentre il comune di Berlingo ha chiesto con formza il rispetto dei limiti dal pozzo municipale. I portavoce dei Comuni di Berlingo, Travagliato, Cazzago e Rovato hanno anche chiesto che nelle coordinate di programmazione delle future escavazioni vengano inseriti i dati forniti dalla procura della Repubblica, che su una porzione di Ate 14 è intervenuta bloccando illeciti quali l'escavazione abusiva (i periti incaricati dal magistrato parlano di 450mila metri cubi, un'enormità) e il ritombamento con rifiuti speciali. Gli amministratori comunali tengono a precisare nelle osservazioni presentate che «non è rappresentato in alcun elaborato il rapporto tra l'escavazione di progetto, l'escavazione abusiva e la posizione della falda. Si evidenzia, inoltre, che uno dei carotaggi effettuati il 26 maggio del 2009 dalla Procura sulla parte sud est del mappale 42 ha evidenziato la presenza di acqua ad una profondità di 5 metri dal fondo cava con probabile compromissione della prima falda acquifera». Per questo sono stati chiesti adeguamenti cartografici (in relazione agli illeciti commessi) e i Comuni si sono riservati ogni ulteriore approfondimento e azione nelle procedure amministrative e giudiziarie in corso. Per onor di cronaca la conferenza si è aperta con un messaggio dei lavoratori delle ditte d'escavazione, preoccupati per il loro futuro. Le prospettive sono negative anche alla luce della crisi nera dell'edilizia, strettamente legata al settore estrattivo. Il prossimo appuntamento istituzionale, per verificare la fattibilità delle richieste dei Comuni è previsto per mercoledì alle 16.30."

giovedì 3 dicembre 2009

Sentenza TAR di Brescia annulla la Bonfadina


Il TAR di Brescia, con provvedimento n. 200902389 del 01/12/09, si è pronunciato sul ricorso presentato dal comune di Rovato per la "nostra" cava Mercurio-Bonfadina.
In sostanza ha ravvisato un difetto di procedura nell'iter autorizzativo da parte della Regione Lombardia, quest'ultima infatti aveva quadruplicato il volume di escavazione rispetto la proposta formulata nel piano dalla Provincia di Brescia (da 400.000 m3 a 1.600.00 m3), decidendo senza risottoporre la proposta al Comune. Risulterebbe pertanto usurpato il diritto del Comune di Rovato di formalizzare eventuali osservazioni rispetto al progetto enormemente maggiorato licenziato dalla Regione.
La sentenza del TAR prevede l'annullamento degli atti impugnati con i ricorsi, rendendo conseguentemente nulla l'autorizzazione rilasciata per l'escavazione dell'ATEg09.
Il cavatore, la Provincia e la Regione possono ora decidere di ricorrere al Consiglio di Stato, come precedentemente hanno già fatto quando il TAR di Brescia si era pronunciato favorevolmente rispetto alla sospensiva dell‘attività estrattiva per la mancata applicazione della VIA (si vedano i posts nel nostro blog dei mesi di marzo e aprile 2008).

A questo indirizo è disponible il testo integrale della sentenza,

http://www.giustizia-amministrativa.it/DocumentiGA/Brescia/Sezione%202/2005/200500458/Provvedimenti/200902389_01.XML

martedì 1 dicembre 2009

Considerazioni su cava di prestito Brebemi

In questi ultimi giorni si sono susseguite molte notizie di stampa relative alla cava di prestito per Brebemi a Castrezzato.
Non ci pare tuttavia che le informazioni diffuse all'opinione pubblica (magari anche da qualche politico ambientalista dell'ultima ora) siano sempre state date in modo completo e chiaro.
Essendo vigili sull'argomento da molto tempo riteniamo opportuno ricordare ai nostri lettori alcuni avvenimenti passati:
1. Il progetto originario di Brebemi prevedeva lo sviluppo dell'autostrada in trincea (sotto il livello del piano campagna), in modo da recuperare materiale da utilizzare per la realizzazione dell'Alta Velocità Ferroviaria, altra grande opera che interesserà il territorio bresciano. In sede di approvazione definitiva si è proceduto ad una variazione del progetto d'opera, passando da un'autostrada in trincea a una sopraelevata rispetto al piano campagna, prefigurando conseguentemente la necessità di materiale per la realizzazione delle relative massicciata non necessarie nel progetto originario.
2. In fase di stesura del piano cave provinciale (2004) la Provincia di Brescia sottoponeva specifica nota alla Regione Lombardia, responsabile del licenziamento, nella quale si dichiarava che il piano era sovradimensionato perchè teneva già conto dei fabbisogni di materiale da imputare alla realizzazione delle grandi opere TAV e Brebemi. A tale proposito si vedano i dati statistici dei piani provinciali cave lombardi, dai quali si evince come il rapporto tra m3 concesso in escavazione per abitante sia per Brescia praticamente il doppio rispetto alla media delle altre provincie lombarde.
3. In sede di approvazione in Regione Lombardia del piano cave provinciale di Brescia (2005) i quantitativi concessi, già sovradimensionati, subivano un ulteriore incremento (in particolare, ad esempio, la nostra cava Bonfadina passava da 400.000 m3 a 1.600.000 m3).
4. i cavatori delle cave di Botticino si sono dichiarati disponibili a coprire il fabbisogno aggiuntivo di materiale per Brebemi attraverso l'utilizzo degli scarti di lavorazione. Tale ipotesi è stata accolta favorevolmente da E.Mattinzoli, assessore all'ambiente della 2° giunta provinciale Cavalli, salvo poi venire scartata per incompatibilità del materiale (probabile dissesto e cedimento della banchina stradale) dall'assessore ai lavori pubblici M.Parolini solo dopo l'instaurazione della giunta Molgora. Per Brebemi si è prefigurato pertanto il fabbisogno di 8.000.000 m3 da recuperare in ben 3 cave di prestito lungo la direttrice dell'autostrada tra Brescia e Bergamo.
5. L'autodromo di Franciacorta, il cui ampliamento verrebbe realizzato proprio attraverso la cava bresciana di prestito per Brebemi scongiurando in tal modo la possibilità di riempimento con rifiuti, sorge esso stesso a fianco di un'immensa discarica di rifiuti solidi urbani. La famosa discarica di Castrezzato-Trenzano autorizzata originariamente per 500.000 m3 e successivamente ingrandita fino a quasi 3.000.000 m3.

Secondo voi quanto presentato costituisce solo una lunga serie di coincidenze oppure rappresenta un preciso piano strategico a beneficio della potente lobby dei cavatori?