Un articolo apparso sul quotidiano Bresciaoggi riporta lo sviluppo della conferenza dei servizi tenuta in Provincia di Brescia per l'autorizzazione all'escavazione nell'ATEg14, cava Macogna.
La Provincia sembrerebbe essere dalla parte dei comuni promotori del PLIS, prevedendo il recupero a fondo cave e, quindi, senza le paventate discariche. Sul tavolo della conferenza anche le indagini in corso da parte della Procura della Repubblica per presunte escavazioni abusive all'interno dello stesso sito (addirittura sembrerebbe fino a 450.000 m3 aggiuntivi rispetto al consentito) coperti con altro materiale da rifiuto.
Bresciaoggi 06/12/2009 - Macogna, si allontana l'ipotesi della discarica
"Lo spettro della discarica si allontana dalla cava Macogna. Il controverso iter autorizzativo legato al ripristino ambientale del bacino estrattivo dell’Ate 14 ha subito una clamorosa svolta nell’ultima conferenza di servizi. La Provincia ha sposato la linea restrittiva assunta da Berlingo, Cazzago, Rovato e Travagliato, i quattro Comuni coinvolti dal progetto. Anche per il Broletto va previsto il recupero «a fondo cava» degli 80 ettari che verranno scavati per estrarre sabbia e ghiaia. Il che significa che il cratere non può essere riempito con rifiuti inerti. Sul punto si sono dette d’accordo anche la Nordcave e la Cave San Polo, due delle tre ditte interessate dall’escavazione. LA PRESA DI POSIZIONE rappresenta una sorta di polizza contro il rischio discarica paventato dalle Amministrazioni comunali e dalle associazioni ambientaliste. La definizione tecnica di «recupero a fondo cava» è infatti l'antitesi di quanto previsto dalla Regione che aveva ipotizzato un ritombamento a piano campagna con l’impiego di scarti e rifiuti. Prende corpo così il sogno delle quattro amministrazioni comunali che una volta esaurite le quote di escavazione, vorrebbero realizzare nel sito un Parco locale di interesse sovracomunale da 420 ettari. L’oasi sarebbe una pennellata di verde e di ossigeno in un territorio martoriato da cave e discariche e minacciato dal tracciato del Super treno e della BreBeMi. Durante la riunione fiume della conferenza dei servizi convocata l'altro ieri in Provincia (la seduta è durata ben nove ore) sono state prese altre importante decisioni. LE DITTE CHE BENEFICERANNO dell’Ate 14, provvederanno a realizzare una serie di adeguamenti viari, mentre il comune di Berlingo ha chiesto con formza il rispetto dei limiti dal pozzo municipale. I portavoce dei Comuni di Berlingo, Travagliato, Cazzago e Rovato hanno anche chiesto che nelle coordinate di programmazione delle future escavazioni vengano inseriti i dati forniti dalla procura della Repubblica, che su una porzione di Ate 14 è intervenuta bloccando illeciti quali l'escavazione abusiva (i periti incaricati dal magistrato parlano di 450mila metri cubi, un'enormità) e il ritombamento con rifiuti speciali. Gli amministratori comunali tengono a precisare nelle osservazioni presentate che «non è rappresentato in alcun elaborato il rapporto tra l'escavazione di progetto, l'escavazione abusiva e la posizione della falda. Si evidenzia, inoltre, che uno dei carotaggi effettuati il 26 maggio del 2009 dalla Procura sulla parte sud est del mappale 42 ha evidenziato la presenza di acqua ad una profondità di 5 metri dal fondo cava con probabile compromissione della prima falda acquifera». Per questo sono stati chiesti adeguamenti cartografici (in relazione agli illeciti commessi) e i Comuni si sono riservati ogni ulteriore approfondimento e azione nelle procedure amministrative e giudiziarie in corso. Per onor di cronaca la conferenza si è aperta con un messaggio dei lavoratori delle ditte d'escavazione, preoccupati per il loro futuro. Le prospettive sono negative anche alla luce della crisi nera dell'edilizia, strettamente legata al settore estrattivo. Il prossimo appuntamento istituzionale, per verificare la fattibilità delle richieste dei Comuni è previsto per mercoledì alle 16.30."
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