mercoledì 28 gennaio 2009

Cava abusiva a S.Gervasio!

Riportiamo dal Bresciaoggi l'ennesimo episodio di irregolarità presente nell'attività estrattiva bresciana.


SAN GERVASIO. Nel bosco del Lusignolo
Scavi fantasma: scattati ieri i sigilli del Noe
Estratte senza permesso diverse tonnellate di sabbia

Carabinieri del nucleo operativo ecologico in azione ieri a San Gervasio Bresciano. E’ stata posta sotto sequestro un’area di 10mila metri quadri nel perimetro del Bosco del Lusignolo, nelle vicinanze del parco acquatico Le Casacce, area dove si stanno effettuando lavori di sbancamento e scavo senza necessaria autorizzazione degli enti preposti (Provincia e Comune). Gli scavi, effettuati in un’area off limits (area verde), sarebbero stati effettuati per ricavare ingenti quantitativi di sabbia e ghiaia. Si tratta, insomma, di una piccola cava non autorizzata (sono già stati scavati oltre due metri sotto il piano campagna). Gli inquirenti dovranno anche verificare se all’interno dell’area sia stato riportato altro materiale o terre di riporto. Sull’operazione vige la massima riservatezza dei carabinieri. Andrà approfondita anche la liceità dei lavori edili in corso, probabilmente effettuati dalla stessa ditta che ha realizzato Le Casacce. Va ricordato un precedente di non poco conto: circa un anno fa era scattato il sequestro penale preventivo sull’intera area del parking «Casacce». Ad effettuarlo sempre i Noe di Brescia. In quel caso ci furono otto indagati, tra cui amministratori pubblici e titolari di imprese private. L’ipotesi di reato: che nell’enorme area che avrebbe dovuto ospitare il megaparcheggio per il vicino parco acquatico, ma anche nella cava di sabbia adiacente, si siano estratte migliaia di tonnellate di sabbia senza avere autorizzazione. In quel caso l’operazione ebbe inizio dopo che ai primi di luglio l’amministrazione comunale (sindaco è Gianpaolo Mantelli) emise un’ordinanza di sospensione dei lavori di costruzione dei parcheggi delle Casacce e dele «Vele». Il Consiglio comunale aveva cambiato destinazione d’uso all’area (da agricola a servizi pubblici) ma serviva il definitivo si della Provincia. Nel frattempo i lavori al parcheggio erano proseguiti e una cava di sabbia adiacente agli impianti acquatici ha funzionato per diverso tempo senza autorizzazione. P.GOR.

mercoledì 21 gennaio 2009

Ennesimo operaio morto in cava!

Dal corriere apprendiamo che a Ruvo di Puglia (BARI) un operaio di Gravina di Puglia Michele Cignolo di 54 anni è morto schiacciato in una cava di marmo a dimostrazione dell'assoluta mancanza di sicurezza nei cantieri di un'attività che porta scarsa occupazione, gravi impatti sul territorio e sulla vivibilità delle persone. E tutte le certificazioni che i consulenti delle ditte portano a sostegno delle compatibilità e del rispetto delle norme non potranno mai cambiare la realtà che si può vedere presso tutti gli impianti di estrazione, anche di cava e ghiaia.
Sull'episodio nello specifico è stato arrestato la scorsa notte dai carabinieri il datore di lavoro di Michele Cignolo. L'accusa e' di omicidio colposo. Secondo i carabinieri, l'uomo avrebbe tra l'altro inquinato la scena dell'incidente e avrebbe obbligato i suoi operai a testimoniare il falso. (fonte corriere.it).
Esprimendo alla famiglia Cignolo il nostro più profondo rammarico ribadiamo che troppo spesso l'attività estrattiva è davvero terra di nessuno e questo non è accettabile.
Con questo crediamo si debba riconoscere a quegli operatori che si attengono alle regole la loro correttezza.

mercoledì 14 gennaio 2009

Cava di prestito a Castrezzato per Brebemi!

Qualcuno mi deve spiegare perchè certe cose che stiamo dicendo da anni si stanno tutte avverando. O abbiamo delle doti di preveggenza e non credo, oppure certi passaggi sono scritti da anni nei carteggi e le istituzioni chiamate a decidere lo fanno nell'interesse di pochi e non dei cittadini in generale. A Castrezzato viene prevista una cava di prestito di 25 ettari ossia una cava non prevista dal piano cave provinciale 2005-2015 proposta dalla provincia per la realizzazione di un tratto di Brebemi.
La cava è individuata nella zona verso Coccaglio.
Il comune di Castrezzato non è stato coinvolto nella decisione ma è stata a lui comunicata solo la decisione.
Ritengo questo modo di procedere assolutamente grave perchè non ai cittadini ma anche alle istituzioni vengono nascoste decisioni che verranno comunicate loro improvvisamente.
Dal servizio andato in onda sul TG3 regionale sabato pomeriggio 10/01/2009 la giunta di Castrezzato ha ribadito che l'assessore provinciale Parolini si sarebbe pure vantato di aver ridotto la volumetria a "soli" 1.500.000 metri cubi.
Faccio presente che nel mese di Novembre 2008 l'assessore Parolini venne invitato a Castrezzato dal locale circolo del PD guidato da Nino Di Bernardo per parlare degli impatti di TAV e Brebemi. L'assessore non ci andò e mandò un suo funzionario.
Sapeva forse già a Novembre di questa cava di prestito?
Aveva forse paura che qualcuno gli chiedesse conto di una lettera che il presidente della Provincia Cavalli nel Luglio 2004 spedì alla Commissione Sesta Regionale ribadendo che il piano cave di Brescia comprendeva già le volumetrie destinate alle infrastrutture, a differenza di quanto dichiarava l'allora assessore regionale Nicoli Cristiani?
Nel frattempo anche sull'ATEg09 l'amministrazione di Rovato si sta strenuamente battendo e vedremo cosa emergerà sulla questione della mancata Valutazione di Impatto Ambientale.