In questi ultimi giorni si sono susseguite molte notizie di stampa relative alla cava di prestito per Brebemi a Castrezzato.
Non ci pare tuttavia che le informazioni diffuse all'opinione pubblica (magari anche da qualche politico ambientalista dell'ultima ora) siano sempre state date in modo completo e chiaro.
Essendo vigili sull'argomento da molto tempo riteniamo opportuno ricordare ai nostri lettori alcuni avvenimenti passati:
1. Il progetto originario di Brebemi prevedeva lo sviluppo dell'autostrada in trincea (sotto il livello del piano campagna), in modo da recuperare materiale da utilizzare per la realizzazione dell'Alta Velocità Ferroviaria, altra grande opera che interesserà il territorio bresciano. In sede di approvazione definitiva si è proceduto ad una variazione del progetto d'opera, passando da un'autostrada in trincea a una sopraelevata rispetto al piano campagna, prefigurando conseguentemente la necessità di materiale per la realizzazione delle relative massicciata non necessarie nel progetto originario.
2. In fase di stesura del piano cave provinciale (2004) la Provincia di Brescia sottoponeva specifica nota alla Regione Lombardia, responsabile del licenziamento, nella quale si dichiarava che il piano era sovradimensionato perchè teneva già conto dei fabbisogni di materiale da imputare alla realizzazione delle grandi opere TAV e Brebemi. A tale proposito si vedano i dati statistici dei piani provinciali cave lombardi, dai quali si evince come il rapporto tra m3 concesso in escavazione per abitante sia per Brescia praticamente il doppio rispetto alla media delle altre provincie lombarde.
3. In sede di approvazione in Regione Lombardia del piano cave provinciale di Brescia (2005) i quantitativi concessi, già sovradimensionati, subivano un ulteriore incremento (in particolare, ad esempio, la nostra cava Bonfadina passava da 400.000 m3 a 1.600.000 m3).
4. i cavatori delle cave di Botticino si sono dichiarati disponibili a coprire il fabbisogno aggiuntivo di materiale per Brebemi attraverso l'utilizzo degli scarti di lavorazione. Tale ipotesi è stata accolta favorevolmente da E.Mattinzoli, assessore all'ambiente della 2° giunta provinciale Cavalli, salvo poi venire scartata per incompatibilità del materiale (probabile dissesto e cedimento della banchina stradale) dall'assessore ai lavori pubblici M.Parolini solo dopo l'instaurazione della giunta Molgora. Per Brebemi si è prefigurato pertanto il fabbisogno di 8.000.000 m3 da recuperare in ben 3 cave di prestito lungo la direttrice dell'autostrada tra Brescia e Bergamo.
5. L'autodromo di Franciacorta, il cui ampliamento verrebbe realizzato proprio attraverso la cava bresciana di prestito per Brebemi scongiurando in tal modo la possibilità di riempimento con rifiuti, sorge esso stesso a fianco di un'immensa discarica di rifiuti solidi urbani. La famosa discarica di Castrezzato-Trenzano autorizzata originariamente per 500.000 m3 e successivamente ingrandita fino a quasi 3.000.000 m3.
Secondo voi quanto presentato costituisce solo una lunga serie di coincidenze oppure rappresenta un preciso piano strategico a beneficio della potente lobby dei cavatori?
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