Proponiamo le dichiarazioni di alcuni rappresentanti dell'istituzione comunale rovatese rispetto le ordinanze assunte dal Consiglio di Stato.
“Oggetto: Il Consiglio di Stato ha rigettato le richieste di sospensiva di Bettoni spa e Provincia di Brescia sulla cava Bonfadina
Nello scorso Dicembre il TAR di Brescia aveva sospeso i lavori nella cava Bonfadina, contestando il fatto che l’ingrandimento del bacino operato dalla Regione Lombardia rispetto alla proposta della Provincia fosse stato realizzato senza coinvolgere le amministrazioni comunali di Rovato e Cazzago S.M.. La ditta e la Provincia di Brescia avevano presentato al Consiglio di Stato dei ricorsi per l’annullamento di questa sentenza, richiedendone la sospensione dell’efficacia.
Martedì 9 Marzo il Consiglio di Stato ha rigettato entrambe le domande di sospensiva, confermando lo stop ai lavori. La motivazione: consentire la ripresa dei lavori in attesa del giudizio di merito vorrebbe dire arrecare danni irreversibili al territorio, mentre deve prevalere l’interesse pubblico.
In sintesi i lavori fermati a Dicembre continueranno a esserlo.
Siamo consapevoli che questa sentenza non cancelli definitivamente il bacino estrattivo ma afferma un principio fondamentale. Gli enti sovraordinati non possono prendere decisioni sulla testa delle amministrazioni comunali senza coinvolgerle. Come amministrazione comunale esprimiamo comunque soddisfazione per il fatto che sia stato confermato l’annullamento dell’autorizzazione all’escavazione.
D’altro canto ci chiediamo chi risarcirà il danno arrecato al territorio e i disagi subiti dagli abitanti di Rovato e Cazzago S.M.. In 3 mesi di escavazione massiccia il traffico pesante in ingresso-uscita dalla cava si è riversato sulle strade comunali con un numero di mezzi anche superiore a quello da noi stimato nel 2005.
Riteniamo che, a metà della durata del piano cave provinciale (2005-2015) sia necessario rivedere al ribasso i volumi assegnati nel piano cave provinciale. Dalle dichiarazioni di un candidato alle elezioni regionali, ex componente della commissione territorio della Provincia di Brescia, apprendiamo che dei quasi 70 milioni di metri cubi assegnati nel 2005 ne sarebbero stati cavati meno del 20%! Avevamo allora ragione 5 anni fa nel dire che in quel piano erano state inserite volumetrie palesemente destinate a finire fuori provincia.
Riteniamo che sia imprescindibile per la Provincia prendere atto che il piano cave debba essere rivisto, alla luce di numerose sentenze che lo hanno stravolto. Sarebbe l’occasione per renderlo compatibile con territori che hanno necessità di essere tutelati senza per questo penalizzare ideologicamente gli operatori, ma non consentendogli nemmeno di speculare a danno delle comunità che ospitano i loro impianti.
Nel caso della Bonfadina, lo ripetiamo da tempo, si potrebbe agevolmente ricavare la sua volumetria in bacini già aperti come sottolineato dal TAR di Brescia in una recente sentenza riguardante una caso analogo a Capo di Ponte e senza distruggere l’ultimo terreno rovatese a denominazione DOCG.
Alla vigilia delle elezioni regionali lanciamo per l’ennesima volta un accorato appello alle forze politiche: chiunque vinca deve prendere il chiaro impegno con i cittadini di modificare la legge regionale che norma l’attività estrattiva in Lombardia.
Il parere dei comuni deve diventare vincolante nella decisione di collocare un bacino estrattivo sul loro territorio. E’ ora di finirla che con i Comuni contrari la Regione collochi comunque un mega bacino estrattivo sul loro territorio solo perché un privato è proprietario di un appezzamento di terra e chiede di poterci cavare. Dal 2004 il nostro Comune, il comune di Cazzago S.M. e altre 50 amministrazioni comunali bresciane e bergamasche hanno depositato una proposta di modifica di legge regionale che riporti le istituzioni a fare pianificazione urbanistica e non demandi il compito agli appetiti dei privati.
Sono passati 6 anni ma la proposta giace nei cassetti di Formigoni e della sua maggioranza inascoltata, nonostante le promesse di modifica.
E’ ora di capire che le istanze delle comunità locali sono importanti almeno altrettanto quanto le richieste dei cavatori.
Ing. Angelo Bergomi, consigliere comunale Rovato Civica delegato alle attività estrattive, segretario PD RovatoEligio Costanzi, vicesindaco Rovato”
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