giovedì 18 marzo 2010

Articolo Bresciaoggi 14/03/2010

Proponiamo l'articolo apparso sul quotidiano locale Bresciaoggi domenica 14 Marzo, relativo al pronunciamento del Consiglio di Stato sulla cava Mercurio-Bonfadina.

BRESCIA OGGI
Domenica 14 Marzo 2010 PROVINCIA Pagina 20 ROVATO.

Il Consiglio di Stato conferma il «no»
La cava Bonfadina bocciata anche dai giudici supremi

I cavatori avevano impugnato il pronunciamento avverso del Tar
Fermata a dicembre dal Tar di Brescia, le operazioni di scavo nella cava Bonfadina di Rovato non potranno riprendere prima del giudizio di merito. La nuova bocciatura è arrivata nei giorni scorsi dal Consiglio di Stato, che si pronuncerà invece il 30 marzo per la parte del bacino che lambisce di Cazzago dove i giudici amministrativi avevano fermato i lavori con un pronunciamento successivo a quello di Rovato. L'ultimo grado della giustizia amministrativa ha ribadito la tesi del Tar: la Regione prima di autorizzare il prelievo di materiale avrebbe dovuto consultare le Amministrazioni comunali coinvolte. Il Consiglio di Stato sottolinea inoltre che consentire la ripresa dei lavori in attesa del giudizio di merito avrebbe comportato danni irreversibili. La sentenza, che sarà probabilmente replicata, per Cazzago.«Siamo consapevoli che la sentenza non cancella de finitivamente la cava - osservano Angelo Bergomi, consigliere delegato alle Attività estrattive e il vicesindaco di Rovato Eligio Costanzi - ma afferma il principio che i Comuni devono avere voce in capitolo in operazioni ad alto impatto ambientale. L'autorizzazione allo scavo è stata annullata ma ci chiediamo chi risarcirà il danno al territorio e i disagi subiti agli abitanti. In tre mesi, da settembre a dicembre, il traffico pesante dalla cava ha riversato sulle strade della zona più mezzi pesanti di quanti se ne stimavano del 2005. «A questo punto - prosegue Bergomi -, a metà del piano cave provinciale 2005-2015, vanno rivisti al ribasso i volumi, tanto più che un ex componente della commissione territorio della Provincia, ha riferito che dei quasi 70 milioni di metri cubi ne sarebbero stati cavati meno del 20%, confermando che nel piano c'erano volumetrie palesemente destinate a finire fuori provincia». Dal 2004 Rovato, Cazzago e altri 50 comuni bresciani e bergamaschi hanno depositato una proposta di modifica della legge regionale che affidi la pianificazione al pubblico non agli appetiti dei privati.G.C.C.

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