La stampa nazionale e locale raccontano in questi giorni della vasta inchiesta della Procura di Bologna volta a smantellare le infiltrazione della ’ndrangheta nel Nord Italia.
L'operazione è stata condotta con la DIA (Direzione Distrettuale Antimafia), ed ha portato all'emissione di 46 decreti di fermo e 117 ordini di custodia cautelare.
Le accuse sono di associazione di tipo mafioso, omicidio, estorsione, reimpiego di capitali di illecita provenienza, riciclaggio, usura, emissione di fatture per operazioni inesistenti, trasferimento fraudolento di valori, porto e detenzione di armi.
Nell'indagine è finita anche Brescia, con i lavori in subappalto per movimento terra relativi all'adeguamento della tangenziale SUD. In particolare risulta oggetto di indagine il contratto stipulato tra la Nuova Beton di San Polo con una società di proprietà di uno degli arrestati.
Inoltre si sarebbero verificati episodi di acquisto di materiale edile in nero nelle cave bresciane.
Questo quanto riporta il Giornale di Brescia:
"Ma a Brescia la ’ndrangheta sarebbe arrivata anche per acquistare materiale edile. «Ogni 15-20 giorni Salvatore Procopio andava a Brescia con 80mila euro in contanti», ha affermato il pentito Angelo Cortese. I soldi servivano per pagare ai proprietari di una cava il materiale acquistato in nero".
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