giovedì 10 marzo 2016

Piano cave, la Provincia di Brescia non vuole nuovi siti estrattivi

Come riferito nell'articolo dell'edizione bresciana del Corriere della Sera,
(a questo indirizzo internet l'articolo completo
http://brescia.corriere.it/notizie/cronaca/16_marzo_09/piano-cave-no-ad-altri-siti-estrattivi-industriali-contro-l-imu-58172084-e5c9-11e5-91a4-48cd9cc4cb64.shtml)
la Provincia di Brescia dice no all'individuazione nel nuovo piano cave (2017/2027) di nuovi siti estrattivi.
Come abbiamo già riferito in passati post, quello precedente è scaduto nel 2005, era stato approvato con oltre 70 milioni di m3 ma ad oggi è stata estratta sabbia e ghiaia per circa la metà della volumetria autorizzata.
La Provincia di Brescia nei mesi scorsi ha già provveduto a prorogare il termine di validità del vecchio piano fino al 2017, in modo da avere il tempo tecnico per redigere quello nuovo.
L'intento della Provincia è quello di confermare le volumetrie già oggetto di concessione e ad oggi non ancora sfruttate, oltre che di autorizzare l'escavazione di una parte delle riserve già individuate nel vecchio piano. L'obiettivo è di privilegiare i bacini estrattivi esistenti, senza crearne di nuovi.
Queste le parole di Gianbattista Broli, Consigliere provinciale delegato all'Ambiente:
"Quel che escludiamo sin da ora è l’apertura di nuovi ambiti estrattivi, l’abbiamo già detto anche agli imprenditori. Il piano precedente era assolutamente abnorme e, complice la crisi degli ultimi anni, si è scavato circa la metà dei volumi concessi. Stiamo raccogliendo tutti i dati per verificare le esatte volumetrie rimaste. Oltre alle volumetrie già autorizzate ma ancora non utilizzate, potremo andare ad attingere ad una parte delle riserve, ma dobbiamo capire dove."
Nel frattempo è previsto per il prossimo 17 Marzo l'incontro tra gli esponenti della Provincia di Brescia e i delegati dell'Associazione Industriale Bresciana.

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