martedì 8 marzo 2016

Comunicato AIB (associazione industriale bresciana) sui recuperi ambientali delle cave

Come riportato anche dal quotidiano locale on line BSNEWS.IT,
http://www.bsnews.it/notizia/45066
l'Associazione Industriale Bresciana ha emesso lo scorso 12 Febbraio un comunicato per prendere posizione rispetto al tema dei recuperi ambientali delle cave a fine estrazione.
L'Associazione non risparmia critiche nei confronti degli Enti Pubblici.

In particolare, in riferimento alla bocciatura da parte della Regione della cava Castella, ha dichiarato come sia determinante che trovi piena applicazione quella parte della normativa vigente in cui si invitano gli enti locali ad investire i proventi derivanti dagli oneri versati dagli imprenditori del settore cave, attività estrattive e discariche preferibilmente in opere di riqualificazione ambientale del territorio.

Altresì è stato ricordato che negli ultimi dieci anni gli imprenditori bresciani del settore hanno versato nelle casse pubbliche oltre mezzo miliardo di euro di cui non si ha evidenza di un reinvestimento in termini di riqualificazione ambientale. Parliamo di cifre importanti, che gli imprenditori sono disposti a versare purché la loro attività possa continuare nel tempo. Parliamo, ad esempio, del nuovo Piano Cave e della sua importanza per garantire continuità a tutte le aziende del settore.

Il comunicato prosegue ancora con toni poco accomodanti, gli imprenditori del settore si sono sempre attenuti alle normative, concordando con gli enti locali oneri molto superiori a quelli previsti dalle leggi quadro in materia. Un rapporto trasparente, testimoniato anche dagli innumerevoli controlli effettuati dagli enti preposti sia dal punto di vista fiscale, sia dal punto di vista legale, sia dal punto di vista tecnico-ambientale.
L'ampiezza delle risorse a disposizione permette di riqualificare in maniera esemplare le aree degradate ed è importante che anche i cittadini ne siano pienamente consapevoli ed orientino gli enti locali ad investire tali risorse efficacemente e in modo lungimirante. 

Secondo AIB, quindi la colpa è di Comuni, Provincia e Regione che, nonostante i soldi introitati dalle attività estrattive, non procedono con la riqualificazione ambientale dei siti produttivi.
Dal nostro punto di vista, ci limitiamo ad osservare che in tutta la provincia di Brescia gli esempi di recupero ambientale di siti estrattivi esauriti si contano sulle dita di una mano. Quasi tutte le cave non in acqua, infatti, sono state trasformate in discarica, e tale riconversione è avvenuta in molti casi da parte degli stessi gruppi imprenditoriali ai quali faceva capo l'originaria attività estrattiva.
Un fenomeno tutto bresciano di doppio lucro, attraverso il quale si assicura profitto allo stesso soggetto prima per estrarre sabbia e ghiaia e poi permettendogli di riempire di rifiuti il buco fatto.




Nessun commento: