05/03/2009 - Cava «Bonfadina»: prove di dialogo
Prosegue la battaglia dei Comuni franciacortini per ottenere la Valutazione di impatto ambientale (Via) per la cava Bonfadina, un bacino di escavazione di 34 ettari inserito nel piano della Provincia.
Prosegue la battaglia dei Comuni franciacortini per ottenere la Valutazione di impatto ambientale (Via) per la cava Bonfadina, un bacino di escavazione di 34 ettari inserito nel piano della Provincia.
L’altro giorno il sindaco di Cazzago Giuseppe Foresti e Angelo Bergomi consigliere delegato al Territorio di Rovato sono stati ricevuti dai funzionari della Regione del settore cave. La delegazione ha spiegato ai tecnici del Pirellone perchè prima di iniziare gli scavi sia necessaria una attenza valutazione dei rischi ambientali collegati. Il vertice, rappresenta l’ennesimo capitolo del braccio di ferro che dal 2002 contrappone le comunità della Franciacorta e i cavatori. Un conflitto combattuto a suon di carte bollate. Un anno fa il Tar aveva sospeso gli scavi, chiedendo alla Regione di motivare perché non avessero chiesto la Via. Pochi mesi dopo il Consiglio di Stato revocò la sospensiva, permettendo alla ditta di riprendere il lavoro ma a dicembre la Regione ha deciso di riprendere in esame la questione. Al centro dell’ultimo vertice a Milano - convocato anche per scongiurare il rischio dell’apertura di una procedura diinfrazione europea a carico della Regione Lombardia sono finiti gli effetti degli scavi della Bonfadina su ambiente, salute e viabilità. Ora gli uffici regionali, l’Arpa e l’Asl confronteranno il dossier presentato dai Comuni con la documentazione della ditta che si sta occupando degli scavi. Poi, il Pirellone deciderà se chiedere o meno la Via.
Facciamo presente come all'incontro fosse presente anche l'assessore rovatese all'urbanistica Riccardo Sette che ha avuto parte attiva nel dimostrare l'incompatibilità di questo ambito estrattivo con la collocazione in cui è stato previsto.
Soprattutto in merito alle indagini svolte per conto della ditta e presentate al competente settore provinciale, indagini che pur essendo di parte hanno mostrato come le emissioni di PM10 siano spesso e volentieri oltre i limiti di legge; per non parlare delle emissioni acustiche.
Vedremo quel che succederà.
Per l'ennesima volta assistiamo a una presenza attenta delle amministrazioni comunali su questo tema e dobbiamo rendere atto di questo impegno.
Se questo ambito verrà approvato per l'ennesima volta senza VIA saranno altre le istituzioni che dovranno renderne conto.
Ricordiamo a tutti che da 4 anni si sta discutendo di non mandare a VIA un terreno che supera di gran lunga i 20 ettari della soglia di legge per l'obbligatorietà alla VIA. 34 ETTARI, non bruscoline!
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