venerdì 23 aprile 2010

Articolo Bresciaoggi sulla Bonfadina

Proponiamo l'articolo apparso sul quotidiano Bresciaoggi martedì 20 Aprile relativo agli sviluppi sul nostro caso della Bondafina.

"BRESCIA OGGI
Martedì 20 Aprile 2010 PROVINCIA Pagina 21 LE CAVE.
L'ultima parola al Consiglio di Stato

Bonfadina, il frontedei cavatori sceglie la strada dell' attesa.
Da Cazzago il ritiro del ricorso ultima parola al giudizio di merito

È finita la scorsa settimana a Cazzago l'attesa per il pronunciamento del Consiglio di Stato sul ricorso delle ditte Bettoni e Nord strade e della Provincia contro le sentenze del Tar di dicembre e gennaio che avevano annullato l'autorizzazione della Regione di aumento dell'escavazione di ghiaia e sabbia per l'Ate 9 (cava Bonfadina) portandola da 400 mila a 1,6 milioni di metri cubi. L'opposizione delle due amministrazioni, che aveva registrato l'intervento dell'Ue sul Governo italiano, non era riuscita ad impedire l'avvio dello scavo la scorsa estate. Ci è riuscito il Tar accogliendo i ricorsi dei due Comuni, spiegando che la Regione doveva interpellarli prima di autorizzare un cambiamento tanto rilevante sui 40mila metri quadri della cava Bonfadina a cavallo del loro confine. I due pronunciamenti del Tar, uno per Rovato e uno per Cazzago, arrivati quando l'area rovatese era già scortecciata, hanno indotto le ditte e la Provincia a presentare due ricorsi al Consiglio di Stato chiedendo di sospenderne gli effetti per riprendere l'escavazione. La risposta è stata rapidissima: lo scorso 9 marzo il Consiglio di Stato ha detto no per Rovato facendo notare che se l'escavazione fosse ripresa un eventuale giudizio negativo nel merito non avrebbe permesso di rimediare ai danni. La bocciatura ha probabilmente convinto cavatori e Provincia a ritirare la richiesta di sospensiva per Cazzago per evitare una probabile nuova bocciatura. Giuseppe Foresti, sindaco di Cazzago, ha commentato: «Attendiamo ora che i giudici entrino nel merito della questione sollevata dalle nostre due amministrazioni. Certo - ha concluso il primo cittadino - sarebbe utile che la Regione, rivedesse il piano cave e il consiglio regionale appena eletto esaminasse la proposta di modifica della legge regionale cave 14/1998 presentato da una cinquantina di comuni lombardi di tutte le tendenze politiche che chiede di coinvolgere gli enti locali nella pianificazione dei bacini estrattivi sui loro territori, evitando situazioni come quelle che si sono venute a creare».G.C.C. "

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