Nella rassegna stampa del sito della Provincia di Brescia è presente il comunicato stampa sottoriportato:
"La Provincia di Brescia ha tenuto una conferenza stampa sul tema del recupero e smaltimento rifiuti per il riutilizzo nei sottofondi e rilevati stradali. La Provincia, dopo l’intervento presso il Ministro dell’Ambiente, ha infatti riacquistato la competenza, assicurando 20 giorni nelle iscrizioni a fronte dei 90 gg. fino ad ora previsti. Alla conferenza stampa sono intervenuti l’assessore provinciale all’Ambiente Enrico Mattinzoli; il presidente del Collegio Costruttori Edili, Giuliano Campana, e il presidente Aib, Franco Tamburini. "
Il comunicato è fruibile al seguente indirizzo internet:
http://www.provincia.brescia.it/rassegna/vediarticolo.php?id=1&ida=60&idt=12866
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6 commenti:
Se i controlli sono come quelli sulle quantità escavabili, demandati ai comuni sapendo benissimo che questi non hanno risorse per realizzarli concretamente stiamo freschi.
Angelo Bergomi
Lei sa benissimo che i controlli non sono demandati ai Comuni (tantomeno dalla Provincia), ma che sono di competenza delle Amministrazioni comunali per espressa previsione della legge regionale 14/98 (art. 4 comma 2). Il Suo commento mi pare un pò sul qualunquista.
A parte il fatto che se avesse letto bene la legge regionale 14/1998 avrebbe scoperto che all'art. 4 comma 1 lettera g) sono comunque previste delle funzioni di vigilanza in capo alla provincia di cui essa non se ne può lavare le mani.
Anzi dovrebbe vigilare che i comuni effettuino questi controlli ed eventualmente sostituirsi a loro (all'art. 4 comma 1 lettera f)
, per inciso cosa mai vista a Brescia.
Le ricordo anche che la medesima legge regionale all'art. 33 prevede al comma 1 la costituzione di una Consulta per le attività estrattive di cava, composta da: a) il Presidente della Provincia o un suo delegato che la presiede;
b) tre esperti designati dalle organizzazioni sindacali di categoria; c) due esperti designati dalle associazioni degli imprenditori del settore estrattivo; d) due esperti designati dalle associazioni degli imprenditori edili; e) tre esperti da scegliersi tra quelli designati dalle associazioni delle categorie degli operatori agricoli; f) quattro tecnici qualificati nelle materie: mineraria, economico-giuridica, urbanistico-ambientale ed agronomica-forestale, di cui almeno uno designato dalle associazioni riconosciute dal Ministero dell'Ambiente; g) il sovraintendente ai beni archeologici della Lombardia o suo delegato.
Una consulta quindi che dovrebbe essere la sede per parlare di problemi legati all'attività estrattiva. E dovrebbe riunirsi almeno due volte l'anno.
Ricordo anche che all'articolo 33 comma 4 si legge: "...La Consulta è rinnovata ad ogni rinnovo del Consiglio provinciale ...."
Alcune considerazioni:
a) Lo sa quando sono avvenute le elezioni provinciali a Brescia? Glielo ricordo io: nel 2004.
b) Lo sa quando è stata istituita la Consulta delle Attività estrattive in provincia di Brescia? Le rispondo io: MAI.
c) Lo sa quanto manca alle prossime elezioni provinciali? 1 anno.
Saluti.
Rileggendo (su Suo cortese suggerimento ed a scanso di equivoci) la l.r. 14/98 e s.m.i. mi confermo nella convinzione che le funzioni provinciali di cui all’art. 4 comma 1 lettera g) della l.r. 14/98 e s.m.i. sono quelle in materia di polizia mineraria e di sicurezza e salute sui luoghi di lavoro, mentre non trovo invece che sia prevista dalla legge una competenza provinciale di vigilanza sulle attività di controllo dei Comuni (gli interventi sostitutivi sono altra cosa).
Quanto alla Consulta per le attività estrattive di cava, pur non apprezzando il nesso, e convenendo con Lei sull’effettiva inerzia provinciale, mi risulta però che, comunque, tale organo formalmente esista in quanto per espressa previsione del comma 4 dell’art. 33 “La Consulta …resta in carica fino alla nomina dei nuovi componenti”; per cui: se si vuol parlare di cave con la Consulta si chieda di farlo.
Da ultimo avevo invece ben presente la cronologia relativa alle scadenze in materia di elezione del Consiglio provinciale.
Buon lavoro.
Gentile anonimo,
le ricordo che la L.R. 14/98 prevede che la Provincia si sostituisca lei a quei comuni che palesemente non effettuano controlli su quegli ambiti estrattivi su cui potrebbero essere stati commessi illeciti come estrazione di volumi eccessivi.
Il nesso con la Consulta delle Attività estrattive mi pare invece chiaro: è un organismo che attraverso la sua attività di coinvolgimento di diversi attori dovrebbe consentire un espletarsi dell'attività estrattiva superando problematiche segnalate dai diversi componenti della stessa.
Sulla notazione che faceva sulla necessità di palrare con la consulta richiedendolo le comunico una cosa che non può sicuramente sapere: per almeno due anni consecutivi ho chiamato di persone i competenti uffici in provincia chiedendo se la consulta fosse stata nominata vista l'urgenza di discussione sul piano cave e su alcuni ambiti in particolare. La risposta fu sempre che l'assessore non l'aveva mai nominata.
E io ne ho tratto le conseguenze. Tutto qua.
Saluti.
Ma chi è questo anonimo, uno del settore provinciale competente?
Mi pare che il discorso sulla Consulta delle Attività estrattive sia emblematico di come si agisca in tema di atività estrattiva a Brescia.
Non vedo comunque aperture verso una presa di posizione seria sull'ambito estrattivo di Rovato-Cazzago S.M. da parte della Provincia. Ma cosa serve che facciano i comuni perchè la Provincia capisca che ha pianificato un ambito territoriale estrattivo nel posto sbagliato?
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