Ieri sera, in coda al consiglio comunale è venuto a mancare una persona stroardinaria, il sig. Giacomo Opezzo. Lo so, si starà arrabbiando. Quando lo salutavo così era solito dirmi: "Di Signore ce n'è uno solo, mi chiami solo Giacomo".
Come per tutti i consigli comunali anche ieri sera l'avevo ritrovato nel pubblico insieme al suo fido compagno di viaggio. Due parole prima di iniziare, la promessa di passarlo a trovare sabato pomeriggio, l'invito all'assemblea pubblica del 5 dicembre alla quale sicuramente sarebbe venuto, la bottiglia di vino della sua terra d'origine, il Piemonte, che da tempo voleva che assaggiassi.
Giacomo era una persona di una limpidezza e schiettezza come poche ne ho conosciute. Diceva sempre quello che pensava senza tanti giri di parole.
La sua attenzione al paese in cui viveva da tanti anni era costante e basata sul lucido giudizio di chi, anche da cittadino senza impegni pubblici specifici, teneva al proprio comune.
Solo pochi minuti prima del consiglio comunale mi aveva segnalato delle perdite di acqua in un edificio pubblico di cui chissà come era venuto a conoscenza.
Lo ricordo in tantissime inziative che come comitato anticava facemmo. Non conto le sue presenze in Regione a Milano, in Provincia a Brescia e in numerosi presidi tenuti in questi anni.
Quante volte mio padre andò a prenderlo a S.Giorgio per portarlo insieme a noi alle nostre iniziative. E anche quando scomparse mio papà Roberto, Giacomo non mancò di portare la sua vicinanza. Era una persona verso cui la mia famiglia ha nutrito e nutre stima e amicizia.
Sono orgoglioso di aver conosciuto una persona come Giacomo di cui porterò sempre con me il ricordo. Un abbraccio alla signora Cesira da parte nostra e di tutta la nostra famiglia in questi momenti terribili.
Con affetto, Angelo e Stefano.
martedì 25 novembre 2008
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