venerdì 21 dicembre 2007

CHIUSO CANTIERE A S.GERVASIO Ma guarda un pò gli amici cavatori!

Per la terza volta in pochissimo tempo si parla di quantitativi estratti non autorizzati in provincia di Brescia.
Evidentemente c'è qualcuno che crede che si possa agire nel rispetto di regole autodettate, non delle leggi in vigore. E questo al di là dei casi specifici che riportiamo per dovere di cronaca!
Dal Bresciaoggi di Venerdì 21 Dicembre 2007. Articolo di Pietro Gorlani


AMBIENTE/1. Dopo l’inchiesta dell’estate scorsa, l’intervento della magistratura a S. Gervasio Parking «Casacce»
In 8 sotto indagineSarebbero amministratori, funzionari e imprenditori L’area interessata alla costruzione è finita sotto sequesto

Lunedì è scattato il sequestro penale preventivo sull’intera area del parking «Casacce» a San Gervasio. Ad effettuarlo sono stati i carabinieri dei Noe affiancati dalla stazione di Pontevico. Otto per ora le persone indagate, tra cui amministratori pubblici e titolari di imprese private. L’ipotesi di reato, già emersa l’estate scorsa, è che nell’enorme area (90mila metri quadri) che avrebbe dovuto ospitare il megaparcheggio per il vicino parco acquatico, ma anche nella cava di sabbia adiacente, si siano estratte migliaia di tonnellate di sabbia senza avere autorizzazione alcuna. TUTTO HA INIZIO i primi di luglio, quando l’amministrazione comunale di San Ger vasio (sindaco è Gianpaolo Mantelli, assessore provinciale all’Istruzione) emette una ordinanza di sospensione dei lavori di costruzione dei parcheggi dell’impianto sportivo delle Casacce e del parco acquatico «Le Vele». Il provvedimento scatta dopo il sopralluogo dei carabinieri di Pontevico sui lotti di terreno interessati dalle opere. Le operazioni dell’area erano iniziate senza le necessarie autorizzazioni amministrative, ma la ditta scavatrice sostenenva di avere avuto i nulla-osta necessari. Il Consiglio comunale il 31 maggio aveva cambiato destinazione d’uso all’area (da agricola a servizi pubblici) ma serviva il definitivo si della Provincia. MA I LAVORI al parcheggio degli impianti sportivi sarebbero proseguiti. C’è di più. Una cava di sabbia adiacente agli impianti acquatici ha funzionato per diverso tempo (scavati grossi quantitativi di sabbia) senza avere autorrizzazione alcuna. Per questo il giudice per le indagini preliminari ha incaricato i carabinieri dei Noe (Nucleo operativo ambientale) di Brescia di effettuare il sequestro preventivo dell’intera area. La magistratura intende chiarire tutti i passaggi che hanno preceduto l’inizio dei lavori ed accertare le responabilità. Procedono le indagini per accertare come sia stato possibile aver scavato ingenti quantità di sabbia (bene demaniale) poi rivenduta a caro prezzo, senza la necessaria autorizzazione provinciale e l’autorizzazione del Comune.

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