Dal Bresciaoggi del 31/12/2007 riportiamo l'articolo riguardante l'esposto presentato in Procura a Brescia sullo stato approvativo della cava Bonfadina.
Rovato: un espostocontro la «Bonfadina»
Silvio Parzanini, presidente del circolo Legambiente di Franciacorta, e Angelo Bergomi, consigliere comunale di Rovato, hanno deciso di rivolgersi ai giudici ordinari per contestare gli ultimi passi della Provincia e della proprietà dell’«Ate 9», l’Ambito territoriale estrattivo più noto col nome di cava Bonfadina. In sintesi, il 21 dicembre hanno presentato alla procura della Repubblica un esposto dettagliato sull’approvazione dell’ambito. «Una cava grande quanto 106 campi da calcio- hanno spiegato - in piena Franciacorta. Ci siamo occupati per anni, con il Comitato anticava di Rovato e il Gruppo tutela ambiente rovatese, di portare all’attenzione dell’opinione pubblica l’ennesimo tentativo di speculare sulla salute del territorio. Abbiamo messo in atto diverse iniziative, memorie e sollecitazioni agli organi competenti; ma alla luce dell’autorizzazione dell’ambito senza tenere in alcuna considerazione una viabilità problematica e i ricorsi al Tar di Brescia dei comuni di Cazzago e Rovato, abbiamo deciso di rivolgerci alla magistratura». Lo scorso anno Parzanini e Bergomi avevano contestato la studio sul traffico affidato proprio alla ditta che utilizzerà la cava, e ora spiegano che «sono partiti alcuni lavori che rappresentano il tentativo esplicito della ditta di acquisire le aree che le servono per realizzare una rotonda: servirà solo a immettere sulla sp11 i mezzi pesanti necessari per l’attività estrattiva. Proprio quando sui giornali è comparsa una indagine che dimostra come quel tratto di strada provinciale sia il più pericoloso della Provincia, l’ufficio Cave ha autorizzato l’apertura dell’ambito».A sostegno della loro opposizione Bergomi e Parzani aggiungono: La Commissione europea ha comunicato da poco di essere contraria alla decisione di non concedere la Valutazione di impatto ambientale per un terreno di 35 ettari quando la soglia di legge è di 20. Consapevoli che fino al pronunciamento del Tar di Brescia potrebbero essere arrecati danni irreversibili, abbiamo deciso di informare la Procura di Brescia fiduciosi che l’esposto venga preso in considerazione; per evitare danni alle persone che percorrono la ex statale 11 e che per l’ennesima volta lo Stato paghi per le messe in mora della Commissione europea». G.C.C.
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