Di seguito riportiamo la lettera al direttore inviata dal consigliere comunale di Rovato Angelo Bergomi a vari giornali sull'inconcepibile autorizzazione della cava Bonfadina da parte della Provincia anche solo per il problema viabilistico che produrrebbe. Alla luce dell'ultimo incidente mortale di cui abbiamo riportato notizia e dell'autorizzazione temporanea di un anno per l'accesso proprio da via Bonfadina, teatro di quest'ennesima tragedia.
Cogliamo l'occasione per formulare la nostra più sentita vicinanza alla famiglia di Mohammad Riaz Tamil, il cittadino pachistano vittima di questo assurdo incidente con un camion da cava che, stando alla cronaca pubblicata sul Bresciaoggi del 26-01-08, proveniva da una cava situata nel comune di Berlingo. Il sig. Tamil risiedeva a Gussago e da cinque anni era in Italia, avendo lasciato moglie e tre figli nel natio Pakistan. Pur non conoscendolo riteniamo doveroso partecipare sinceramente al dolore di tutti i famigliari del sig. Tamil per la sua assurda scomparsa. E questo al di là delle responsabilità di ognuno nella dinamica dell'incidente.
(La lettera è stata già pubblicata dal sito http://www.quibrescia.it/. )
Ex-statale 11, i pericoli di una viabilità dissennata
venerdì 01 febbraio 2008
venerdì 01 febbraio 2008
Venerdì 25 gennaio scorso, nel tardo pomeriggio, mi trovavo a transitare sulla ex-statale 11, ora strada provinciale, in direzione Rovato. Già all’altezza della rotonda della Sabaf a Ospitaletto era presente una coda impressionante di mezzi che conduceva fino alla rotatoria in località "Bertola" in territorio di Cazzago San Martino. Giunti in prossimità di quest’ultima si poteva notare un grosso camion da cava fermo e a pochi metri di distanza un lenzuolo bianco, drammatico presagio di una tragedia appena consumata. Dal tg serale e dalle pagine di cronaca dei giorni successivi ho appreso della morte di un cittadino pachistano residente a Gussago. In primo luogo desidero esprimere il mio cordoglio personale alla famiglia. Poi vorrei proporre una riflessione. Quest’ennesimo incidente mortale è l’ulteriore dimostrazione della pericolosità della ex-statale 11 (e delle sue uscite e svincoli) nella zona di Rovato e Cazzago S.M.; solo pochi mesi fa un’indagine finita sui giornali aveva confermato come questo tratto stradale fosse il più pericoloso addirittura dell’intera provincia di Brescia. In effetti, da rovatese, ricordo almeno 15 incidenti mortali in altrettanti anni in poco più di due chilometri. E nonostante questa situazione la Provincia di Brescia ha deciso di autorizzare un ambito estrattivo, la arcinota cava Bonfadina, da 300 mezzi pesanti al giorno riversati su questi tratti stradali. Mezzi da almeno 200 quintali l’uno. In prima istanza la Provincia, per gestirne l’afflusso, ha autorizzato una rotatoria all’altezza di via S.Giovanni per la frazione rovatese di Lodetto sul lato sud dell’ambito, senza alcun tipo di contraddittorio con i comuni. Questi, infatti, nel 2005 avevano proposto uno studio in cui si evidenziavano dati di un traffico attuale e indotto ben più sostenuti di quanto dichiarato dai tecnici della ditta escavatrice. Non è mai stato preso in considerazione. Altro aspetto non secondario: la Provincia ha autorizzato questa rotatoria senza tener conto che per realizzarla sarebbero servite delle aree di altri privati che, giustamente, non vogliono cedere le loro proprietà. Mi riferisco in particolare a un vivaio di piante che dopo 40 anni di lavoro ha il sacrosanto diritto di pretendere di continuare a svolgere la propria attività sulla sua proprietà e di non vedersela portar via per una rotatoria che di pubblica utilità ha ben poco; il tutto per consentire l’avvio di un’attività estrattiva che arrecherà loro, tra le altre cose, anche un danno di immagine e economico. E’ questa un’attività con meno dignità di quella estrattiva forse? Nel Dicembre scorso è subentratata una novità: il settore provinciale Gestione e Manutenzione Strade ha autorizzato un diverso accesso temporaneo per un anno da via Bonfadina, strada comunale di Cazzago S.M. dove è avvenuto l’incidente mortale di cui parlavo sopra. La decisione è avvenuta perentoriamente senza interpellare in alcun modo il comune interessato, in attesa che si realizzi la rotatoria che insiste sul vivaio. E di decisione in decisione si è arrivati all’epilogo dell’incidente mortale provocato proprio da un bilico del tutto simile a quelli che transiteranno con l’apertura della Bonfadina e proprio sul tratto di strada deciso dalla Provincia per l’accesso temporaneo all’ambito. Tutto questo nonostante l’istruttoria decisa dal Tar sulla mancata Valutazione di Impatto Ambientale, con un’infrazione della Commissione Europea tuttora in essere e con un esposto alla Procura della Repubblica di cui si attendono gli sviluppi. A questo punto esprimo l’ennesimo invito ai competenti settori provinciali a fermarsi prima che sia troppo tardi. Scoprire tra qualche anno che è stata fatta una scelta dissennata non sarebbe assolutamente giustificabile tanto più per quei cittadini di Rovato e di Cazzago che da anni lo stanno dicendo inascoltati. Angelo Bergomi, consigliere comunale di Rovato
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