Siamo riusciti a recuperare un latro articolo apparso sul quotidiano locale Bresciaoggi il 27 Novembre 2005. Ve lo proponiamo a maggior testimonianza degli avvenimenti che si sono susseguiti nell'iter autorizzativo dell'escavazione.
Cava Bonfadina : nulla di fatto
Domenica 27 Novembre 2005
Nulla di fatto dalla conferenza di servizi sulla cava Bonfadina, il Broletto vuole prendere tempo. Si discute lo studio sul traffico indotto chiesto dal fronte del no
Un nulla di fatto e l’apertura di un nuovo fronte polemico, per la mancata ammissione all’incontro del presidente del Comitato anti cava. Non sono stati esattamente brillanti i risultati della conferenza dei servizi sulla «Bonfadina». Il faccia a faccia organizzato dalla Provincia si è svolto venerdì, e doveva esaminare i problemi (in particolare l’incremento del traffico) che deriverebbero dall’apertura della cava sui territori di Rovato e Cazzago. Ma si è concluso con un rinvio e, dicevamo, con un incidente diplomatico: Angelo Bergomi è rimasto fuori dalla porta. Così Giuseppe Foresti, sindaco di Cazzago, nel confermare la contrarietà all’operazione della sua amministrazione e di quella rovatese, ha potuto solo agitare lo spauracchio del già minacciato ricorso al Tar. «Con Rovato abbiamo chiesto di esaminare in un contraddittorio i dati dello studio sulla viabilità di Bergomi e quelli della ditta che aprirebbe lo scavo - ha poi aggiunto -: la Provincia ha accolto la richiesta, ma non abbiamo anche invitato gli amministratori del Broletto a valutare che effetti potrà avere la nuova rotonda proposta sulla strada del Lodetto». L’incidente diplomatico? Lo stop imposto al Comitato anti cava di Rovato, che voleva partecipare alla riunione con un rappresentante (nella veste di uditore), non è piaciuto. «Non riusciamo a capire le regole di forma che sono state accampate - ha commentato Angelo Bergomi - per impedire le presenza di esterni, dato che a conferenze analoghe, come per l’inceneritore di Rovato, Legambiente aveva potuto assistere con un proprio legale». Il comitato ha comunque raggiunto un risultato importante: come spiegato ancora dal sindaco di Cazzago, Provincia e cavatore hanno dovuto prendere in considerazione lo studio redatto; «uno studio del traffico assolutamente tecnico - ha precisato Bergomi - con monitoraggi del traffico attuale e realistiche stime dei flussi futuri; il tutto basato sul monitoraggio delle attività estrattive gestite dalla medesima ditta a Castegnato». E il rinvio? «La Provincia si è riservata il tempo necessario per approfondire lo studio e per fare le necessarie valutazioni; anche se ci risulta che il cavatore abbia voluto puntualizzare il suo risentimento perchè, con questa operazione, lo stesso comitato aveva voluto mettere in dubbio la professionalità dei professionisti da lui pagati per redigere uno studio sulla viabilità della zona». Per finire, Bergomi annuncia anche eventuali iniziative legali per ottenere la valutazione di impatto ambientale: «La superficie estrattiva della Bonfadina è di 43 ettari, e siamo quindi molto al di là del limite di 20 ettari al di sopra del quale la procedura "via" diventa obbligatoria». g.c.c.
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento