lunedì 3 agosto 2009

Bresciaoggi 2 Agosto 2009

Dal Bresciaoggi di ieri:

"BRESCIA OGGI
Domenica 02 Agosto 2009
PROVINCIA Pagina 23 ROVATO.
Il vicesindaco attacca la Provincia: «Nelle comunicazioni ufficiali sulla Bonfadina ha privilegiato i cavatori»
Cava, uno schiaffo al Comune. I cavatori? Per la Provincia sono più importanti dei Comuni.
Lo sostengono con una vena polemica gli amministratori di Cazzago e Rovato sconcertati per l'ultimo capitolo dell'iter legato alla cava Bonfadina. Il placet alle emissioni in atmosfera del bacino di escavazione posto al confine fra i due paesi è stato notificata soltanto alla ditta incaricata degli sbancamenti. «Le due Amministrazioni civiche - osservano Eligio Costanzi e Angelo Bergomi, vicesindaco e consigliere all'Ambiente di Rovato - sono venute a conoscenza dell'autorizzazione una settimana dopo la comunicazione ufficiale». L'ennesimo schiaffo a due Comuni in prima linea nella difesa dell'ambiente dall'espansione delle cave. «Da cinque anni - spiegano Costanzi e Bergomi -, Rovato e Cazzago si battono contro gli scavi alla Bonfadina, un buco di 34 ett ari che devasterà un territorio vocato alla produzione vitivinicola d'eccellenza come quella del Franciacorta. La mancata Valutazione d'impatto ambientale sul progetto è costato al Governo la messa in mora da parte dell'Unione Europea». La vicenda insomma non è ancora chiusa. «Eppure - sottolineano Bergomi e Costanzi -, la Provincia ha autorizzato a tambur battente le emissioni nonostante il 13 luglio i due Comuni avessero presentato in sede di conferenza dei servizi un articolato dossier sui rischi delle polveri in atmosfera». Allegata alla documentazione c'erano fotografie emblematiche. «Le piante attorno al bacino di escavazione non solo sono sofferenti ma non mitigano le emissioni - continuano i due amministratori di Rovato -. Abbiamo sottolineato la pericolosità dell'accesso dalla sp 11 alla Bonfadina scelto dalla Provincia elencando i gravi incidenti registrati nel tratto di strada fra cui spicca quello costato la vita a un motociclista travolto da un camion proveniente dalla cava». E, a proposito di mezzi d'opera, per Rovato e Cazzago, il traffico sarà superiore a quello stimato dal progetto. «La conferenza di servizi si era chiusa con l'assicurazione che l'Arpa avrebbe vagliato il nostro dossier - continua Bergomi -: abbiamo inviato il materiale il 16 luglio, peccato che il giorno prima la Provincia avesse già autorizzato le emissioni». Mentre sulla vicenda pende ancora un ricorso al Tar, Costanzi rimarca una serie di aspetti non trascurabile. «I dati allegati al progetto sono quelli di professionisti incaricati, e pagati, dal cavatore. L'autorizzazione del Broletto allo scavo è stata rilasciata il 15 giugno delle polveri si è discusso un mese dopo: non ci sembra normale che i Comuni chiedano tre volte di essere ascoltati sulla viabilità della cava e poi non vengano neppure tempestivamente informati sul placet delle emissioni». A questo punto Costanzi e Bergomi si chiedono «cosa succederà se l'Arpa dovesse confermare i pericoli paventati dai Comuni e il Tar dovesse sospendere lo scavo? Chi risarcirà i cittadini e le attività vitinicole nel frattempo danneggiate irreversibilmente dallo sbancamento?». G.C.C."

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