domenica 9 agosto 2009

Macogna: 4 Comuni contro la Regione

Dal Bresciaoggi di oggi 09/08/2009:

"Cava contro parco, ricorso al Tar
IL BRACCIO DI FERRO. Gli amministratori sono impegnati entro la fine dell'anno a definire la destinazione a verde dei circa 60 ettari di superfice
A Travagliato l'incontro dei sindaci all'indomani della decisione regionale che alla Macogna autorizza nuovi scavi

«Un parere luciferino e senza pudore». Così Dante Daniele Buizza, sindaco di Travagliato, il collega Dario Ciapetti (Berlingo) e gli assessori Riccardo Sette e Patrizia Belli (Rovato e Cazzago San Martino) hanno definito la pronuncia di compatibilità ambientale della Regione Lombardia a favore dell'attività estrattiva da realizzarsi in località Macogna - Bonardina che ricade sul territorio dei quattro Comuni. Un provvedimento inatteso contro il quale i sindaci hanno già pronta la risposta: il ricorso ai giudici del Tar.
«Basta dare senza ricevere» ha commentato il sindaco Buizza che ieri mattina ha invitato i colleghi a discutere della decisione della Regione Lombardia. «Ora è giunto il momento - ha insistito Buizza - di recuperare quanto c'è stato sottratto. L'interesse pubblico viene prima di quello privato».
L'ARRABBIATURA degli amministratori dei quattro Comuni è dovuta al fatto che su quell'area (oltre 57 ettari) è in fase di stesura il progetto di costituzione del Plis (Parco locale sovraccomunale). I Comuni entro l'anno dovrebbero aver definito le varianti al Prg. Sembrava tutto in discesa, ma poi il 21 luglio il Pirellone si è pronunciato sul destino di quel territorio tanto martoriato.
«La Regione non dice - spiega Dario Ciapetti - che è previsto un volume di escavazione di 4,5 milioni di metri cubi. La Struttura paesaggio della direzione generale territorio e urbanistica evidenzia di «ritenere necessario ed indispensabile che il recupero finale debba essere effettuato a piano campagna su tutte le aree di pertinenza dell'Ate anche al fine di consentire la ricucitura delle partiture poderali, delle relative strade carrerecce e con il ripristino del verde originario».
«Ma sotto il piano campagna - prosegue il sindaco di Berlingo - ci si dovrà pur mettere qualcosa. La soluzione sarà una discarica, considerando che partiranno due grandi infrastrutture (Tav e Brebemi) e il raddoppio della sp19 e i lavori di ampliamento della sp18. La domanda sorge spontanea: dove porteranno i materiali se non in una vicina discarica?».
«Ecco quindi la decisione regionale che cala sulle comunità locali (sarebbe questo il federalismo?) un intervento da respingere in toto in quanto frutto di un provvedimento calato dall'alto. La nostra gente (rappresentiamo 50 mila abitanti) vuole che su quella vasta area si realizzi un grande parco.
«LA REGIONE - interviene l'assessore Sette - prefigura, in sostanza il perseguimento di un risultato paesaggistico a prescindere dalla sostenibilità ambientale di ciò che è conferito. Inoltre, non tiene conto del parere negativo dell'Asl di Brescia, sfavorevole al riutilizzo della cava tramite la realizzazione di una discarica per rifiuti».
«È subdola la Regione - osserva l'assessore Belli - perchè precisa i mappali nella pronuncia di compatibilità ambientale, vocati al recupero del piano campagna, avvallando quindi il progetto di discarica. Il decreto del Pirellone contrasta indirizzi e deliberazioni già assunte dai nostri Comuni, attinenti l'istituzione di un Plis nel cui ambito è compreso l'intero Ate14 che persegue il recupero e la riqualificazione integrale della vasta area degradata per la destinazione ad un uso antropico che la reinserisca nel tradizionale paesaggio della pianura bresciana»."


"Lettera a Formigoni «Vorremmo vederla per spiegarle il no»
Ferma e decisa è la protesta degli amministratori di Travagliato, Rovato, Cazzago e Berlingo. Ma quali iniziative assumeranno? In prima battuta il ricorso al Tar. Poi il 25 agosto incontreranno Giuseppe Romele, assessore provinciale al territorio, mentre ieri hanno inviato una lettera a Roberto Formigoni, presidente della Regione Lombardia.
A Formigoni i sindaci chiedono un incontro per illustrare le preoccupazioni delle rispettive comunità. Inoltre il 12 settembre alle ore 10 nel municipio di Cazzago sono stati invitati gli 11 consiglieri regionali bresciani per spiegare la situazione ambientale presente e futura del territorio con particolare attenzione alla salvaguardia degli interessi pubblici delle comunità che rappresentano. I sindaci non escludono forme di collaborazione con i privati coinvolti nel recupero degli ambiti estrattivi. «Come si vede - spiega Davide Uboldi, assessore all'Ambiente di Travagliato - se ci sarà un'apertura, non si esclude che lo scontro tra istituzioni di grado diverso possa essere ricomposto, studiando forme di intervento alternative, tenendo conto delle realtà locali non più disposte a sopportare il continuo degrado del territorio»."

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