mercoledì 13 gennaio 2010

4 cave di prestito per la TAV in Provincia di Bergamo

Come visibile sul blog di Marcello Saponaro, consigliere PD in Regione Lombardia,
sembrerebbero essere spuntate 4 cave di prestito in provincia di Bergamo per la realizzazione della TAV.

Si veda all'indirizzo:
http://marcellosaponaro.it/home/altre_notizie/nuove-cave-per-servire-la-tav-interrogazione-di-saponaro-e-benigni-allassessore-ponzoni


"Nuove cave per servire la Tav, interrogazione di Saponaro e Benigni all'Assessore Ponzoni
12/01/2010

Altre quattro cave di prestito, a Mozzanica, Covo, Antegnate e Fornovo, per servire la Tav e per le opere accessorie. Le amministrazioni locali dei comuni sopra citati hanno ricevuto da parte del consorzio Cepav2 lo studio di impatto ambientale preliminare che precede la richiesta di autorizzazione dei nuovi poli estrattivi. I consiglieri regionali del Pd Marcello Saponaro e Giuseppe Benigni hanno oggi depositato un’interrogazione all’assessore all’ambiente Ponzoni per avere chiarimenti in merito ai nuovi ambiti estrattivi spuntati a sorpresa.

“La cosa assurda – attacca Saponaro – è che dopo otto anni per l’approvazione del piano cave della provincia di Bergamo ci troviamo oggi con quattro nuovi possibili sfregi al territorio. Ci chiediamo a questo punto a cosa serva un piano cave che, tra l’altro, già prevede volumi per le grandi opere se pochi mesi dopo la sua approvazione si chiedono altre cave, a questo punto fuori da qualunque logica di pianificazione, per soddisfare i fabbisogni delle stesse grandi opere”.

“Ancora una volta - aggiunge Benigni - si evidenzia la necessità di rivedere completamente la legge che regola i Piani cave e che colpevolmente il centrodestra ha rimandato sine die. Per quanto riguarda i quattro nuovi poli, attraverso l’interrogazione chiediamo conto all’assessore all’ambiente Ponzoni del perché queste cave non siano state previste già in sede di discussione del Piano cave, quando era già chiaro che la Tav e la Brebemi sarebbero state realizzate”.

Gli ambientalisti sono, assieme agli amministratori locali, sul piede di guerra: “Non si capisce – dice Arturo Giudicati, presidente del circolo della bassa bergamasca di Legambiente - con quale logica si possa anche solo prendere in considerazione come sito di escavazione un territorio ad alto rischio idrogeologico e la cui fragilità è evidente. Tra l’altro si tratta di comuni a pochi chilometri dall’appena ripristinata cava di Caravaggio”.

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