lunedì 1 ottobre 2007

Dal periodico d'informazione del comune di Rovato "Il Leone"

Postiamo quanto apparso sul numero di Settembre del periodico del comune di Rovato "Il Leone" relativamente alla questione della cava Mercurio-Bonfadina:

ROVATO CIVICA
Da pochi giorni tutti i cittadini possono vedere che l’area Bonfadina (tra Rovato e Cazzago) è stata recintata.Quell’area è stata scelta dalla Regione Lombardia e dalla Provincia di Brescia per diventare un’area di cava di sabbia e ghiaia.Ripercorriamo le tappe di questa vicenda e aggiorniamo i cittadini sulla situazione dell’iter amministrativo:- nel dicembre 2004 la Regione Lombardia, su proposta della Provincia di Brescia, approva il piano cave regionale che individua nell’area Bonfadina una nuova cava;- durante il 2005 e il 2006 sono state convocate varie riunioni (conferenze di servizi) dalla Provincia in modo che i privati (cavatore, proprietario dell’area) e gli enti interessati (comuni di Rovato e Cazzago) trovassero un punto di accordo per l’inizio dell’attività e stipulassero una convenzione;- nelle varie conferenze di servizi sia Rovato che Cazzago si sono sempre dichiarate contrarie ala nuova cava per vari motivi tra cui: aumento del traffico di camion, non opportunità di aprire una cava di quelle dimensioni proprio in Franciacorta e soprattutto hanno sempre sottolineato che mancava la Valutazione di Impatto Ambientale (VIA) da parte della Regione. La mancanza dello studio di VIA è anche oggetto di un ricorso al TAR di Brescia da parte dei nostri due comuni;- per tale motivo ci si è rivolti anche all’Unione Europea, tramite l’europarlamentare Monica Frassoni, per far rilevare anche in sede europea la mancanza dello studio VIA. L’Unione Europea si è pronunciata sul punto rilevando che effettivamente lo studio di VIA andava realizzato anche secondo quanto stabilito dalla legge regionale in materia;- dopo tale pronuncia europea la Regione Lombardia ha comunque ritenuto che lo studio di VIA non andasse fatto;- la Provincia di Brescia, nel maggio 2007, ha pertanto inviato ai comuni di Cazzago e Rovato una convenzione di cui sollecitava la firma. I comuni di Rovato e Cazzago hanno ribadito che nulla era cambiato rispetto alle loro richieste e che ritenevano necessario effettuare almeno lo studio di VIA;- a metà luglio la Provincia, con atto unilaterale, ha inviato ai comuni interessati la convenzione d’ufficio che qualora non ci fosse la ratifica di Rovato e Cazzago, sarà comunque posta in essere dalla stessa Provincia.Questo è quanto è successo sino ad ora. I comuni di Rovato e Cazzago San Martino, si stanno opponendo con tutte le proprie forze all’apertura della cava nella zona Bonfadina.
Gianluigi Guerrini - Coordinatore di Rovato Civica


ROVATO DELLE LIBERTA'
Con questa domanda intendiamo sollecitare una risposta dell’Amministrazione Comunale in merito a diversi fatti riguardanti la mancata tutela o salvaguardia del territorio comunale.Partendo dal più recente, senza colpevolizzare il privato che ha ottenuto regolare autorizzazione, ci chiediamo come abbia potuto un’amministrazione permettere la costruzione di un’antenna radiofonica posta tra un monumento sacro ai caduti della guerra mondiale ed una chiesa che rappresenta uno dei gioielli più antichi del nostro comune.Continuando con le autorizzazioni concesse ad alcune aziende telefoniche per installare delle antenne di telefonia mobile nel Foro Boario e all’interno della sede della Cogeme stessa: si tratta di torri di acciaio che contrastano il decoro architettonico da un lato e inquinano dall’altro con le loro emissioni. Continuando con la cava Bonfadina il cui sfruttamento sembra pronto a decollare e ancora lontani sono le tutele sul successivo utilizzo vincolato dell’area, ovvero il divieto di trasformazione in discarica. I comuni confinanti hanno lo stesso colore politico e questo dovrebbe facilitare un’armonica gestione del problema.Vogliamo ora ricordare alcuni scempi degli ultimi anni: - la messa in sicurezza dell’ex-cava Rovedil, dimenticata da chi doveva controllare e monitorare la sua presenza sul nostro territorio; ancora una volta controllato e controllore si confondono e con loro anche i relativi conflitti di interessi;- la costruzione di un “bunker”, mi correggo, parcheggio coperto in via Lombardia costruito sul confine della stretta via che costeggia la ferrovia;- la costruzione di un parcheggio posticcio tra le scuole medie e la roggia “Fusia” per sopperire tardivamente ad una mancata programmazione degli spazi adibiti a parcheggio intorno alla Don Gnocchi;Per ultimo vogliamo elogiare le “urla del silenzio” che si ergono inascoltate dallo stesso consiglio comunale dove gli stessi rappresentanti della maggioranza storcono il naso (leggi si astengono e votano contrari) davanti ad alcuni piani integrati “mangia territorio”Ci chiediamo veramente chi deve difendere il territorio di Rovato dallo sfruttamento e dall’aggressione cui è sottoposto dai soliti noti e dai loro rappresentanti (spesso in conflitto di interesse) nella stessa maggioranza consigliare?
Consiglieri Comunali - Rovato delle libertà

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Visto la spinta ambientalista rilevabile nelle parole dei consiglieri di minoranza c'è da chiedersi come mai non hanno inoltrato osservazioni di controrietà all'apertura della dell'ATE quando erano loro a dirigere il comune di Rovato.

Anonimo ha detto...

Segnalo come nel consiglio comunale del 24/09/2007 nelle spazio finale dedicato a interpellanze e mozioni ho provveduto a citare questi comportamenti circostanziandoli nel tempo. A partire dalla mancanza di osservazioni da parte dell'amministrazione Manenti (maggio 2002), fino ad arrivare alle rimostranze dell'allora consigliere di minoranza Conter (2001) che criticava Manenti per l'immobilismo su questo tema.
Sto cercando tra le delibere di giunta di quel periodo informazioni interessanti circa il piano cave che dimostrano come un'osservazione indirizzata alla provincia dall'amministrazione Manenti avrebbe quantomeno potuto ridimensionare l'ambito estrattivo. Ricordo che l'allora sindaco di Cazzago S.M. dr. Passega con un'osservazione contraria ha ottenuto che la viabilità di Cazzago S.M. non fosse interessata dal passaggio di camion legata all'apertura della cava Bonfadina.
Ringrazierei comunque anche i vari Nicoli Cristiani (allora assessore alla regionale alla qualità dell'ambiente), avv. Cossu (allora assessore provinciale ambiente ed ecologia), Alberto Cavalli (presidente della Provincia), tutta l'amministrazione Manenti e le attuali minoranze (per non aver votato il documento di opposizione nel consiglio comunale del 08-02-2004).
A presto per novità in merito.

Angelo Bergomi, consigliere delegato al piano cave provinciale.